Nella mattinata di ieri il nostro quotidiano ha riportato la notizia di un povero cagnolone ucciso dallo stesso proprietario con una fucilata: il colpo, tra l’altro, sarebbe stato inferto – secondo il racconto di una testimone che nelle prossime ore potrebbe essere ascoltata dai Carabinieri -per non far morire subito l’animale ma per farlo soffrire prima di esalare il suo ultimo respiro. Un comportamento disumano che evidenzia la crudeltà del responsabile dell’episodio: parrebbe che il cane sia stato ucciso perché avrebbe azzannato una gallina e, quel che è peggio, in molti asseriscono che non sia la prima volta che l’uomo metta in atto “punizioni” del genere, c’è chi sostiene che i quadrupedi periti nel tempo per mano della medesima persona siano almeno una ventina. Lo stesso avrebbe ucciso anche volpi e scoiattoli, sempre a fucilate. Che il soggetto in questione sia avvezzo a simili brutali gesti è ben noto, ma purtroppo nessuno si espone a denunciarlo.
La brutale vicenda si è verificata nella mattinata di mercoledì scorso, 2 ottobre, in via Colle Allino a Broccostella: si è udito uno sparo di fucile rimbombare nella zona ed immediatamente dopo il latrare del cane, un pianto di dolore, un’agonia durata alcuni minuti prima che il povero animale si spegnesse definitivamente. Che lo sparo si sia sentito è inconfutabile, come è incontrovertibile che il pianto del povero cane immediatamente a seguire abbia attirato l’attenzione di tutto il vicinato. Momenti drammatici che, anche volendo, non si potevano ignorare: tutti i cani della frazione, infatti, hanno iniziato ad abbaiare all’unisono, in maniera rabbiosa, accompagnando le angoscianti urla di dolore guaite dall’animale che evidentemente stava soffrendo atrocemente. Tutti i cani di via Colle Allino a Broccostella e quelli delle zone limitrofe hanno ringhiato ed ululato per condannare il reato commesso dall’uomo mentre i residenti, a quanto pare, si sono tappati le orecchie e chiusi dentro casa per tentare di non sentire. Ricordiamo che chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagioni la morte di un animale commette un reato punito dal Codice Penale. L’omertà ci rende complici dello stesso reato.
Ed è proprio questo l’appello lanciato dal web, “l’omertà rende le persone complici dello stesso reato, la comunità tutta di Broccostella dimostri la sua umanità e denunci”. L’articolo di FrosinoneNews in breve tempo è diventato virale, decine di migliaia di condivisioni sulle piattaforme social, a partire da Facebook e poi Instagram fino a rimbalzare sugli altri canali. L’attenzione del politico Enrico Rizzi, attivista per i diritti degli animali, il quale ha pubblicato il link dell’articolo sulle sue pagine ufficiali, ha raccolto l’indignazione di tutta Italia. Sulla pagina del giornale FrosinoneNews, Rizzi commenta assicurando che «Rappresenterò il fatto alla Procura della Repubblica di Frosinone…».
Ovviamente non è mancato lo sdegno delle associazioni a difesa degli animali, le quali, concordi, richiamano l’intervento radicale delle autorità, affinché si faccia luce sulla triste vicenda e si scongiurino, eventualmente, episodi simili in futuro. Non si è fatta attendere la reazione del sindaco di Broccostella, Domenico Urbano, che in una nota condanna il gesto definendolo crudele, inutile ed ingiustificabile, poi aggiunge: «La violenza verso gli animali, e nella fattispecie verso il cane, amico generoso dell’uomo, è inaccettabile. La nostra comunità si è sempre contraddistinta per responsabilità, per il rispetto delle regole del vivere civile, per la dedizione al lavoro ed alla famiglia. Eventi di questo tipo ci rattristano e ci avviliscono». Un messaggio postato anche su Facebook sotto il quale, in risposta, si susseguono commenti di rabbia, che invocano l’intervento delle autorità, che riportano alla consapevolezza di chi sia il responsabile della vile azione, che disapprovano l’omertà ed auspicano alla collaborazione della piccola comunità di Broccostella. «Fuori il nome» è il grido condiviso da tutti. Il sindaco Urbano, contattato nella mattinata dalla nostra redazione, assicura: «Le forze dell’ordine stanno facendo le verifiche del caso, anche io sono in attesa di avere riscontri in merito. Mi auguro che chi sa denunci. Posso solo confermare che in Comune non sono mai arrivate segnalazioni relative a violenza sugli animali. Quando ho letto l’articolo sono tornato a sincerarmi con la Polizia Locale che mai abbiamo avuto notizie in tal senso, mi sarei personalmente attivato in maniera tempestiva».
Per dovere di cronaca ricordiamo che una sola residente ha reagito all’ennesima mattanza rivolgendosi alle forze dell’ordine: dopo aver udito lo sparo ed il doloroso latrare del cane ha chiamato il numero per le emergenze. Le forze dell’ordine le hanno fornito tre diversi contatti a cui rivolgersi, indicandole di specificare il “maltrattamento in atto” ma, purtroppo, nessuno sarebbe intervenuto in tempo. Un ulteriore shock per la donna, oltre ad assistere indirettamente all’atroce sofferenza del povero cagnolone non è riuscita a far sì che il responsabile fosse subito identificato.
(immagine generica di repertorio)