Con 8 favorevoli, cinque astenuti (tra i quali lo stesso primo cittadino sfiduciato) e nessun contrario si è concluso l’ultimo Consiglio comunale della giunta Perciballi bis. Da ieri sera decaduta, mentre l’assemblea consiliare sarà sciolta formalmente con decreto del presidente della Repubblica. Via libera, quindi, al commissariamento prefettizio ed all’apertura di una nuova stagione elettorale per Boville Ernica che però, visti i tempi, tornerà alle urne nel 2026. La nuova fase nella politica della città dell’Angelo di Giotto è stata aperta dal documento di sfiducia basato su quello che viene definito “uno stile amministrativo autoritario, accentrando il potere decisionale ed emarginando assessori e consiglieri comunali”. In calce le firme di Stefania Venditti, Angela Venditti, Luana Zili, Anna Verrelli, Martina Bocconi, Benvenuto Fabrizi, Mino Sordilli e Domenico Di Cosimo. L’ormai ex sindaco Perciballi conclude in malo modo il suo secondo mandato, dopo la consiliatura portata regolarmente a termine tra l’11 giugno 2018 ed il 10 giugno 2023. Davvero singolare che il primo cittadino ed i 4 consiglieri rimasti al suo fianco abbiano preferito astenersi anziché votare contro il documento di sfiducia presentato dalla prima firmataria Stefania Venditti: come a dire che, in fondo, è stato giusto finirla così questa stagione amministrativa. Perché altrimenti, in caso di sorpresa e sconcerto, non sarebbe mancato di sicuro un rifiuto secco da parte dei cinque rimasti al timone fino all’ultima votazione per appello nominale, nella sala San Francesco, presidiata dai tanti cittadini e giornalisti coi cellulari accesi a riprendere la scena: inizio ore 19,53 di venerdì 11 aprile, per una seduta durata 2 ore e 23 minuti.
Stefania Venditti: dal sindaco nessuna disponibilità a condividere
Rocco Picarazzi, presidente del Consiglio comunale, ha aperto i lavori chiedendo cautela sulla sfiducia che si sarebbe discussa di lì a poco, per non compromettere la governabilità e la stabilità. Stefania Venditti, presentando il documento, ha parlato delle firme apposte dal gruppo “Adesso Boville per i cittadini” e dal gruppo consiliare “Per Boville”. Ha letto l’invito alla rimozione del sindaco Enzo Perciballi considerato che “ha adottato uno stile amministrativo autoritario, accentrando potere decisionale ed emarginando assessori e consiglieri comunali, non lasciando spazio al confronto democratico. L’azione politica di Perciballi disconosce qualsiasi principio di collegialità, partecipazione e qualsiasi forma di accettazione di idee e proposte di altri, contraddicendo l’accordo di governo dello scorso 11 giugno 2024”. Venditti ha accusato il primo cittadino di scelte amministrative discutibili, come quella relativa alla mancata nomina del responsabile dell’ufficio amministrativo e finanziario, “preferendo lasciare la macchina amministrativa ingessata pur di non assegnarla al dipendente interno da noi proposto”. Sono seguiti gli interventi dei consiglieri comunali della sfiducia, tra polemiche sull’assenteismo in maggioranza e sulle preferenze nell’azione amministrativa che sarebbero andate a “compari e comparelli”.

Il primo cittadino: avevo pensato di portare i libri contabili in Prefettura
Nel suo intervento, il sindaco Perciballi ha ricordato le difficoltà finanziarie affrontate nella gestione comunale fin dalla prima consiliatura, dal 2018, e che hanno attraversato il terribile periodo del Covid. “Avevo pensato di portare i libri contabili in Prefettura – ha spiegato Perciballi – ma poi il vice sindaco mi fece riflettere sul fatto che i cittadini si sarebbero aspettati solo che noi avessimo risanato e portato avanti la gestione comunale e così è stato”. “Abbiamo eliminato e pagato 7-800mila euro di debiti fuori bilancio”, ha sottolineato. Ha quindi elencato le opere realizzate e le tante programmazioni: “Scuole: 4 milioni di euro ex Pnrr, viabilità, pubblica illuminazione, fognature, lavori al centro storico, finanziamento per il museo, scuola Santa Liberata, campo sportivo, rapporto con Acea, differenziata al 63%, ponteggio a Corso Umberto che era lì da 34 anni, il centro anziani, manutenzione sotto le terrazze, col costone sistematicamente pulito, interventi al cimitero. Dire che non si lavora è ingiusto ma soprattutto vuol dire che non avete lavorato neanche voi – ha scandito all’indirizzo degli sfiducianti -“. Per giungere al punto: “Meglio dire che siamo in una campagna elettorale anticipata e che siamo tutti candidati. Vi faccio quindi un buon augurio per le candidature del 2026”.
“La sfiducia potevate farla prima”. L’ipotesi del primo cittadino “ombra”
Perciballi però si è chiesto perché mai la sfiducia non sia stata fatta prima, in tempo utile per consentire ai cittadini di Boville di recarsi alle urne l’8 giugno prossimo. “Penso che sia giusto che ci sia questa mozione di sfiducia – ha poi affermato -. Avrei potuto presentare le dimissioni e non si sarebbe svolto il Consiglio comunale di stasera. Ma ho preferito che si andasse a questa conclusione, la cosa più giusta e il percorso più corretto. Andiamo tutti a casa e arriva il commissario. Ma perché non l’abbiamo fatto in tempi debiti per portare la città al voto in 4 mesi? Perché non a gennaio? Si va al voto invece anno dopo. Così magari il sindaco soggiace, accetta qualche condizione. Quanto al fatto che avrei gradito non riconfermare il dirigente interno, ritenendo preferibile la figura esterna, mi chiedo: visto che la delega è di Rocco, perché devono essere altri a decidere? Perché cerchiamo di invadere il ruolo degli altri? Allora devo prendere posizione e divento egemone. (…) Non si può tentare di fare il ‘sindaco ombra’ dietro la responsabilità di qualcun altro. Se la visione è diversa andiamo al voto. (…) Adesso zero ripensamenti: dritti e spediti rimettiamoci alla città e arrivederci. Chiedo scusa per non aver potuto evitare il commissario. Io non l’avrei fatto venire”.