Il tribunale del Riesame ha annullato la misura interdittiva del divieto di dimora a Cassino per l’imprenditore Salvatore Fontana che dallo scorso 17 aprile era costretto a vivere in un paese limitrofo. Da oggi torna ad essere un uomo libero.
Revocato anche l’obbligo di firma per il 52enne, ex consigliere comunale di opposizione di Cassino, che insieme ad altre 16 persone è finito al centro di una delicata indagine coordinata dalla Procura di Cassino e portata avanti dalla Guardia di Finanza inerente diversi filoni: dall’utilizzo del ‘bonus sisma’ a una presunta istigazione alla corruzione a danno del presidente della commissione lavori pubblici del comune di Cassino, il consigliere comunale di maggioranza Tommaso Marrocco.
L’inchiesta è partita dopo le dichiarazioni rilasciate dal sindaco di Cassino, Enzo Salera, durante un acceso consiglio comunale. Parole che non sono sfuggite alla procura che ha deciso di aprire un’indagine che lo scorso 17 aprile è sfociata in tre misure restrittive personali a carico oltre che di Fontana anche degli imprenditori Paolo Frattura e Stefano Amadori.
L’imprenditore Fontana è difeso dagli avvocati Sandro e Vittorio Salera e Paolo Marandola