I Finanzieri dei Comandi Provinciali di Frosinone e di Cagliari hanno dato esecuzione ad un decreto emesso dal gip del Tribunale di Cassino, concernente il sequestro preventivo di stabilimenti utilizzati per lo stoccaggio di gas propano liquido ed alla notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 14 persone residenti in Lazio, Sardegna e Campania. Questi ultimi, sulla base delle risultanze investigative, sono gravemente indiziati, a vario titolo, per i reati di cui agli art. 515 c.p. (Frode nell’esercizio del commercio), art. 646, 2° comma c.p. (Appropriazione indebita), art. 482 c.p. (Falsità materiale commessa dal privato), art. 432 c.p. (Attentati alla sicurezza dei trasporti) in relazione all’art. 1231 del Codice della Navigazione (Inosservanza di norme sulla sicurezza della navigazione).
Le indagini di polizia giudiziaria, avviate dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Cagliari e proseguite dal Gruppo di Cassino, sono state eseguite sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino ed hanno consentito di ipotizzare condotte illecite nel commercio di prodotti energetici – nel caso di specie gas propano liquido in bombole proveniente dalla Campania e destinato alla Sardegna – poste in essere da due società operanti nelle predette Regioni.
Il modus operandi
In particolare, le investigazioni condotte dalle Fiamme Gialle hanno consentito di ricostruire il modus operandi utilizzato dai soggetti coinvolti nell’inchiesta. Ed invero, il distributore di bombole di gas propano liquido, con sede in Sardegna, dapprima si appropriava, grazie alla compiacenza dei rivenditori al dettaglio, di circa 100.000 contenitori vuoti, di proprietà di note aziende del settore; successivamente, presso un deposito di prodotti energetici ubicato in Campania, le stesse bombole venivano sottoposte al “lavaggio”, consistente nella riverniciatura con colori societari diversi da quelli originali, al fine di dissimularne la provenienza illecita; quindi, venivano apposti sulle bombole i cartellini di identificazione recanti falsi dati di revisioni periodiche – in realtà mai effettuate -; infine, a completamento dell’opera, i recipienti venivano riempiti, peraltro con una quantità di gas propano liquido inferiore a quella dichiarata, e rispediti agli acquirenti finali via mare, occultati in autocarri telonati imbarcati su navi cargo o passeggeri operanti tra la Sardegna e la Campania, in tal modo generando significativi rischi per l’incolumità e la sicurezza degli equipaggi e dei viaggiatori.
Il sequestro
Al termine dell’operazione di servizio le Fiamme Gialle hanno sequestrato un opificio ubicato nella provincia di Caserta, nonché 53.000 litri di gas propano liquido e 8.160 bombole destinate al riempimento. Le investigazioni eseguite dai Finanzieri si inquadrano nel più ampio dispositivo del Corpo volto a contrastare la diffusione in commercio di prodotti non sicuri e non conformi agli standard di sicurezza e a garantire una protezione efficace dei consumatori e un mercato competitivo ove gli operatori economici onesti possano beneficiare di condizioni eque di concorrenza.
Il presente comunicato, fanno sapere gli uomini della Guardia di Finanza, “viene effettuato nel rispetto del d.lgs. 106/2006, come modificato dal d.lgs. 188/2021, in quanto ricorrono specifiche ragioni di interesse pubblico che lo giustificano per la particolare rilevanza pubblica dei fatti oggetto degli accertamenti e per le esigenze costituzionalmente tutelate connesse al diritto all’informazione, al fine di fornire notizie in modo trasparente e rispettoso dei diritti degli indagati, presunti innocenti fino a sentenza definitiva, e delle parti offese”.