Ceprano – “A partire da lunedì 5 giugno l’ufficio tecnico ha predisposto lo spegnimento anticipato della pubblica illuminazione. Più volte abbiamo discusso, sia in Consiglio Comunale che sulla stampa, circa le difficoltà di bilancio relativamente alla spesa per la materia prima ‘corrente’. I debiti e il piano di riequilibrio hanno imposto in questi anni un taglio netto alla spesa e, quindi, di conseguenza l’Amministrazione ha fatto tutto quanto necessario per scongiurare tagli al sociale e ai servizi primari. L’aver chiuso il bilancio consuntivo 2022 rispettando tutti i parametri di legge e avendo ridotto il disavanzo oltre le previsioni è stato un grande risultato, frutto del lavoro intrapreso in questi anni. Ora, uno sforzo ulteriore è imposto dalla norma ed è necessario per far quadrare i conti anche in fase di previsione, che è la sfida dell’Ente”. – Così in una nota il Comune di Ceprano annuncia la decisione.
“La soluzione dello spegnimento anticipato della pubblica illuminazione è percorribile, oggi, perché da aprile siamo tornati a gestire direttamente gli impianti e quindi i consumi. Lo spegnimento anticipato non interesserà le zone più centrali e gli snodi più pericolosi, per il resto contiamo di ottenere un risparmio che supera i 100 mila euro da questa operazione, considerato che lo scorso anno la spesa per le utenze ha registrato una impennata insostenibile per le casse del Comune.
Infine, si dovrebbe aprire una discussione più generale sul numero di punti luce presente, oltre ogni livello rispetto ai Paesi europei, ma questo sarà oggetto di discussione in altri momenti. Dal canto nostro abbiamo provveduto all’efficientamento energetico di circa il 40% dei pali ed altri interventi stanno per partire, questo ci ha consentito di limitare i danni. Questi ulteriori sacrifici sono, quindi, necessari per avere i conti in ordine e raggiungere l’obiettivo primario, cioè l’ottenimento dell’ok al piano di riequilibrio. È un tema ormai all’ordine del giorno sui tavoli della politica nazionale e speriamo che si comprenda che i Comuni sono stati gravemente penalizzati negli ultimi anni, avendo subito un taglio di circa 18 miliardi di euro. Continuare su questa strada sarebbe un disastro per il Paese”. – Concludono dall’Amministrazione.