Black Friday, con la febbre degli acquisti sale il rischio di truffe online: 7 consigli per difendersi

Nella settimana del 'Venerdì nero' lo scorso anno si è arrivati a mezzo miliardo di spesa online. Anche gli attacchi di phishing schizzano

Si avvicina il Black Friday e sale la febbre dell’acquisto con migliaia di consumatori a caccia frenetica dell’offerta migliore su piattaforme e marketplace online. E aumentano anche i rischi di frode e furto dei dati bancari. Se infatti nella settimana del ‘Venerdì nero’ lo scorso anno si è arrivati in Italia a quasi mezzo miliardo di compere online, è  noto che anche per i cyber criminali è alta stagione con gli attacchi di siti phishing schizzano del 20-40% fino a Natale. Ci sono alcune semplici regole, però, che se osservate tengono lontani da molte delle minacce tipiche del commercio elettronico.  Dal mantenere l’attenzione alta sulla struttura dei siti, sull’aspetto dei banner e sulla veridicità delle recensioni, la società torinese di cybersecurity Ermes – Intelligent Web Protection  ne ha messe insieme sette:

1 – PORRE MASSIMA ATTENZIONE AL SITO

Non sempre gli utenti sono attratti dalle offerte dei grandi rivenditori o marketplace abituali: spesso offerte vantaggiose su siti più piccoli, talvolta semi-sconosciuti, fanno da esca per queste truffeLa prima cosa a cui prestare attenzione per verificare l’affidabilità di un sito è il design e la struttura della pagina; senza addentrarsi nel codice del sito web e nei suoi tecnicismi, ci si può accorgere da una serie di indicatori semplici come ad esempio la disposizione delle immagini e del testo, la loro sovrapposizione, la presenza di immagini coerenti, che si tratta di un sito falso. Fondamentale infine l’attenzione da prestare all’URL del sito dove stiamo facendo il nostro acquisto. Ancor prima di navigare, tenendo il mouse fermo su un link ricevuto via mail, o con un tap lungo sul link dallo smartphone. Oppure, dopo essere atterrati su un sito nel browser, verificare con attenzione che l’URL nella barra degli indirizzi non presenti errori di spelling.

2 – VERIFICARE LE INFORMAZIONI E I CONTATTI
Un’altra verifica che si può condurre sui siti è la presenza di riferimenti: i siti di phishing spesso non hanno né link né mail collegate al dominio che si sta visitando, possono mancare inoltre riferimenti importanti quali la partita IVA, il numero di telefono o l’indirizzo fisico, ma al contempo la loro presenza non costituisce sinonimo di garanzia, poiché potrebbero essere comunque fittizi. Una soluzione risiede nel verificare la loro esattezza
tramite una breve ricerca su Google: si può controllare ad esempio il numero di telefono o che all’indirizzo dichiarato ci sia veramente il negozio o lo store indicato. In altre parole, fattori che a un primo sguardo potrebbero non incidere sulla percezione di affidabilità, potrebbero invece essere la chiave per constatare la sicurezza del sito.

3 – PRESENZA DI COOKIE E BANNER
Un altro fattore che potrebbe rivelare l’affidabilità di un sito è la presenza dei cookie banner: questi ultimi, infatti, sono diventati obbligatori in Europa nel 2015 per ogni gestore e proprietari di siti internet che hanno dunque l’obbligo di inserire un banner in cui si comunica che il sito web utilizza i cookie: entrare in un sito senza che appaiano costituisce già di per sé prova di un eventuale truffa. Tale normativa vale per tutti i siti internet e si applica indistintamente dal device utilizzato.

4 – RECENSIONI FALSE
Anche le recensioni possono essere un buon indicatore per capire se ci si può fidare o meno del sito su cui si sta navigando: il primo campanello di allarme è costituito dal nome di colui che lascia la recensione, si tratta molte volte di nomi molto generici e comuni privi di un’immagine del profilo. Inoltre le recensioni dei clienti con acquisti verificati sono spesso contrassegnate da un badge garanzia di affidabilità. Una recensione falsa può essere poi riconosciuta dalla sua struttura, poiché spesso si compongo di poche parole non esemplificative del prodotto e si raggruppano nello stesso breve lasso di tempo e dalla presenza di errori grammaticali e ortografici. Infine, anche la quantità di recensioni può essere indicativa ai fini di una valutazione della loro veridicità.

5- RICEZIONE DI LINK DANNOSI ATTRAVERSO TECNICHE DI ATTACCO PERSONALIZZABILI
Gli hacker diffondono link dannosi attraverso tecniche di attacco fortemente personalizzate sui canali maggiormente frequentati dagli utenti: dallo smishing, che prevede l’invio di sms ingannevoli, al malvertising in cui i truffatori reindirizzano il traffico degli utenti ad altri siti dannosi con messaggi pubblicitari o installano virus sui device. Sempre più diffuse sono poi le email phishing in cui il furto di informazioni sensibili avviene tramite la ricezione di e-mail che sembrano provenire da mittenti legittimi ai quali invece è stata rubata l’identità. Oggi gli attacchi di phishing sono diventati sempre più sofisticati, tanto da rendere complicata la distinzione tra una mail truffa da un originale: queste email contengono un collegamento che richiede informazioni sensibili, da dati a credenziali bancarie, tutti info preziose che vengono utilizzate per le frodi. Non inserire i propri dati con leggerezza è altamente consigliato poiché il rischio di imbattersi in uno di questi fenomeni è altissimo.

6 – IL METODO DI PAGAMENTO UTILIZZATO
Arrivati alla fase del pagamento, e quindi dopo aver controllato tutti i punti precedenti ed essere sicuri che il sito sia affidabile, è sempre bene utilizzare carte di credito o altri sistemi di pagamento sicuri (e.g. paypal) e fare attenzione al fatto che venga attivato un processo di verifica, come ad esempio 3d secure tramite l’inserimento di pin/codici di sicurezza.

7 – NON USALE LA MAIL AZIENDALE
Come ulteriori misure preventive e di riduzione della superficie di rischio, è bene non utilizzare mai la mail aziendale per accedere a siti non lavorativi e, ancora meglio, creare una mail a parte dedicata a questa tipologia di servizi e soprattutto utilizzare password diverse per ogni sito. “Lato Enterprise una best practice potrebbe essere quella di applicare delle policy sul traffico più stringenti in questo periodo, così da ridurre il più
possibile la superficie di rischio o avvalersi di soluzioni di Cybersecurity che permettano di regolare l’utilizzo dell’email aziendale, permettendo l’inserimento di email e credenziali solo nei siti approvati a livello aziendale”, commenta Luca Moretto, CTO di Ermes.


“Durante il black Friday- dichiara Hassan Metwalley, CEO e Co-Founder di Ermes – Intelligent Web Protection- le possibilità di truffe online si moltiplicano vertiginosamente, costituendo un momento di click senza precedenti: è proprio in questi momenti che bisogna prestare la massima attenzione. Consigliamo quindi alcuni semplici mosse e accorgimenti che possono salvare non solo gli acquisti ma il navigare in rete, sempre più oggetto di attacchi da parte degli hacker che in questo momento colpiscono potenziando la loro attività e facendo leva sulla brama di acquisti talvolta impulsivi dei consumatori.

Fonte www.dire.it

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Giornale digitale fondato nel 2022 con l’intento di offrire al territorio “Una voce oltre la notizia”. Nasce dall’esigenza di un gruppo di giornalisti ed esperti di comunicazione di creare un canale di informazione attendibile, laico e indipendente che dia voce ai cittadini, alle imprese, ai lavoratori, agli studenti…

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