Sulla Conferenza dei Servizi che si è tenuta ieri sul biodigestore di Anagni, nella quale il Sindaco Daniele Natalia ha espresso parere sanitario ed urbanistico negativo contro l’impianto, interviene il Consigliere comunale e provinciale Riccardo Ambrosetti (FdI).
“In Conferenza dei Servizi – dichiara – il Comune di Anagni ha chiarito in modo inequivocabile di essere contrario alla realizzazione di un impianto di biodigestione nel nostro territorio. La Provincia di Frosinone e la Regione Lazio, entrambe governate dal centrosinistra, non hanno espresso rimostranze tali da mostrare una opposizione al progetto, dunque a sostegno degli interessi del territorio che, per bocca del Sindaco Natalia, ha detto chiaramente di essere contrario”.
“In Commissione Sanità, il Sindaco aveva presentato il suo parere sanitario, giudicato ben scritto, sostenuto da validi dati scientifici e saldamente poggiato sul principio di precauzione e tutela sanitaria ed ambientale per il nostro territorio. E questo era stato dichiarato anche dalla minoranza e dai comitati ambientalisti. Natalia lo ha ripetuto tante volte che quella sul biodigestore è una battaglia che Anagni conduce nella sua interezza, ascoltando e lavorando sinergicamente anche con la minoranza (che in alcuni suoi esponenti mostra, purtroppo, una doppiezza politica evidente) e con i comitati ambientalisti”.
“Dunque mi chiedo perché un parere sanitario considerato valido in Commissione, poi dopo la Conferenza dei Servizi venga attaccato dal Consigliere Di Giulio, molto attento a difendere la sua poltrona, che si regge sul consenso di un elettorato di sinistra che lui garantisce pubblicamente e poi infinocchia nelle “stanze dei bottoni” quando se ne presenta l’occasione, e dai comitati di quartiere finto-ambientalisti che hanno, ormai, mostrato il loro reale volto di consorteria politica per gli interessi di potenziali candidati sindaco”.
“Mentre il sindaco e la nostra maggioranza non hanno strapuntini da difendere né referenti politici cui rendere conto su questo, quegli stessi referenti cui interessa impiantare il biodiogestore da 84.000 tonnellate ad Anagni, e si può continuare a lottare per la salute e l’ambiente senza fraintendimenti, Di Giulio mostra di annaspare, dovendo rendere conto sia ai loro elettori anagnini sia ai suoi tutori politici a Frosinone e Roma, sponsor di un “campo largo” privo di identità politica ben definita. Lo stesso vale per gli pseudo-ambientalisti, emblema delle “doppie facce” e della ricerca del consenso sulla buona fede dei cittadini”.