Bancarotta fraudolenta e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte: è questa l’accusa con cui sono state arrestate cinque persone dalla Guardia di Finanza di Firenze, nell’ambito di un’inchiesta con un totale di 22 indagati. Una si trova attualmente in carcere, altri quattro sono ai domiciliari. Diverse le perquisizioni svolte nelle province di Firenze, Livorno, Milano, Reggio Calabria, Lucca, Pisa, Pordenone, Roma e Frosinone. Le Fiamme gialle hanno spiegato che si trattava di “un collaudato e pluriennale sistema delinquenziale, gestito da una famiglia toscana”, anche attraverso prestanome e con la collaborazione di consulenti che esercitavano abusivamente la professione di commercialista.
Società con debiti ingenti – anche verso l’Erario – venivano rilevate, intestandole in maniera fittizia a delle ‘teste di legno’, in modo da permettere ai veri proprietari di evitare conseguenze civili e penali e di sottrarsi al pagamento delle imposte. Infatti, in alcuni casi, queste società restavano inattive e venivano svuotate dei loro assetti patrimoniali principali. In altri continuavano l’attività con la gestione dei vecchi proprietari e in altri ancora venivano usate soltanto per emettere fatture e far circolare denaro tra le varie società di ‘famiglia’.
Nel contempo è stato eseguito anche il sequestro finalizzato alla confisca diretta di tre immobili a Reggio Calabria del valore di 750.000 euro nonché un altro sequestro preventivo per equivalente pari a 106.651 euro nei confronti di 3 persone fisiche per le accuse di “sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, bancarotta fraudolenta e cagionamento doloso del dissesto”. Coinvolte nell’inchiesta oltre 20 società.