Aumentano gli attacchi di orche alle navi: cosa sta succedendo

Più di 250 imbarcazioni sono state danneggiate, 3 affondate. Gli scienziati pensano che questo comportamento sia dovuto ad un trauma

Dal 2020, più di 250 imbarcazioni sono state danneggiate, di cui 3 affondate, da quando sono stati segnalati per la prima volta gli speronamenti da parte di branchi di orche al largo delle coste della penisola iberica. Lo scorso mese, l’Atlantic Orca Working Group (GTOA) ha registrato ben 20 incidenti tra questi predatori marini e piccole navi nello Stretto di Gibilterra. Un comportamento insolitamente aggressivo che, secondo gli esperti, potrebbe essere ricondotto a un trauma passato di una delle orche responsabili.

Gli attacchi delle orche

I primi rapporti di attacchi insoliti di orche alle navi nelle acque lungo le coste di Spagna e Portogallo sono iniziati nel 2020 e stanno diventando sempre più frequenti. Come ha spiegato a Live Science Alfredo López Fernandez, biologo dell’Università di Aveiro in Portogallo, gli assalti “sembrano essere principalmente diretti a barche a vela e seguono uno schema ben definito”. Solitamente, infatti, le orche si avvicinano a poppa prendono di mira il timone di una barca, mordendolo, piegandolo e rompendolo, “per poi perdere interesse una volta che sono riuscite a fermare l’imbarcazione”, ha spiegato.

Un trauma all’origine di tutto

Gli esperti suppongono che all’origine dell’aggressività delle orche ci sia un evento traumatico che abbia interessato un esemplare e che il resto della popolazione abbia imparato a imitare. “Le orche lo fanno apposta“, ha spiegato il biologo. “Non conosciamo l’origine o la motivazione, ma il comportamento difensivo basato sul trauma, come origine di tutto questo, acquista ogni giorno più forza per noi”.

I sospetti ricadono su White Gladis, una femmina che potrebbe aver sperimentato un “momento critico di agonia“, forse dovuto ad una collisione con una barca o la cattura durante la pesca illegale. “Quell’orca traumatizzata è quella che ha dato inizio a questo comportamento“, ha sottolineato López Fernandez. Il biologo è coautore di uno studio pubblicato su Marine Mammale Science, che spiega come le orche siano creature sociali che possono facilmente apprendere e riprodurre comportamenti eseguiti da altri.

L’aumentare degli attacchi è un problema sia per i chi naviga che per le stesse orche iberiche, una sottopopolazione elencata come in pericolo critico dalla Lista Rossa IUCN. Nell’ultimo censimento del 2011, sono stati registrati appena 39 esemplari. “Se questa situazione continua o si intensifica, potrebbe diventare una vera preoccupazione per la sicurezza dei marinai e un problema di conservazione per questa sottopopolazione di orche in via di estinzione”, si legge nello studio.

La caccia delle orche

Le orche sono animali marini incredibilmente organizzati quando si tratta di attaccare e cacciare. Non per nulla sono temute anche dagli squali. Non hanno predatori naturali, e si cibano prevalentemente di leoni marini, foche, balenottere (e anche di squali!). Le loro tecniche di caccia sono straordinariamente astute. Animali sociali, si organizzano in gruppo e attuano assalti coordinati ed efficaci, assumendo ruoli ben precisi a seconda della strategia adottata. – Fonte www.dire.it –

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