Ater Frosinone, Iannarilli: “Ecco tutte le illegalità delle gestioni passate”. E apre il vaso di Pandora

La reazione del commissario al doppio esposto su assunzioni e buco in bilancio è dirompente denunciando irregolarità, inefficienze e criticità

Il commissario dell’Ater di Frosinone, Antonello Iannarilli, ha fatto partire a stretto giro di posta una nota di chiarimento indirizzata al presidente della Regione Francesco Rocca, all’assessore all’Urbanistica Pasquale Ciacciarelli, all’assessore al Bilancio, Giancarlo Righini, al direttore generale della Regione Alessandro Ridolfi: si parla della vicenda delle nuove assunzioni e della situazione critica del bilancio dell’ente finite al centro di due esposti alla Corte dei Conti di cui Frosinone News ha dato conto proprio nella mattinata odierna. LEGGI QUI

Iannarilli ha ritenuto opportuno illustrare “le motivazioni delle scelte operate dal sottoscritto”. Nella relazione di bilancio del primo mandato all’Ater – che viene richiamata nella missiva odierna – “già provvedevo ad evidenziarVi la gravità della situazione economico- finanziaria dell’Azienda, nota all’Ente di Vigilanza che ha deciso, infatti, per il commissariamento; pertanto, appare innegabile che per risollevare le sorti e dare nuovo impulso alla gestione dell’ente che amministro si debbano profondere grandi sforzi sia materiali che economici e pertanto sia necessaria ed imprescindibile una forza lavoro valida, preparata e motivata e numericamente adeguata”. Insomma, senza personale in numero sufficiente è difficile anche il risanamento: questa la filosofia dell’ex deputato alatrense secondo il quale “l’organizzazione dell’azienda ha mostrato gravi limiti e falle che si sono ripercossi sull’efficienza dell’apparato dei vari uffici che hanno operato nel tempo in modo slegato e autonomo, compromettendo i principi di economicità e imparzialità dell’operato dell’amministrazione”.

Segnalato l’uso di software gestionali vecchi, da 7 anni rimasti senza aggiornamento, che hanno complicato l’estrazione di dati gestionali necessari alle diverse attività, inclusa la redazione del Bilancio. Il commissario parla di compromissione della limpidità e oggettività dei bilanci aziendali proprio per il disallineamento dei due software in uso. “Con dati numerici non corrispondenti, con disavanzi e partite riscontrabili solo in uno, in alcuni casi, in particolare per i cosiddetti ‘acconti’ i funzionari addetti al gestionale ed alla contabilità non hanno saputo chiarire a quali voci si facesse riferimento e come venissero generate. L’aver sempre demandato la redazione del bilancio a professionisti esterni ha poi evidenziato una mancata conoscenza da parte del dirigente competente delle scelte operate in riferimento alla prescrizione dei crediti, alla svalutazione degli stessi ed alle immobilizzazioni“.

Sott’organico di 26 unità. “La Regione non ha obiettato sui concorsi”

Quanto alla disposizione della direzione regionale che sospendeva le procedure di reclutamento di altro personale, Iannarilli ricorda che il 22 febbraio scorso, ricordava alla Regione come “nonostante la pianta organica dell’ente, approvata dall’uscente Cda con deliberazione 4 del 20 gennaio 29023 prevedesse ben 77 unità, l’effettivo personale in carico contava solo 51 unità, con un sotto organico di ben 26 unità”. Quindi sottolinea come al fatto che si sarebbe proceduto egualmente al reclutamento di mancante personale mediante concorso pubblico, necessario per l’avvio delle procedure e della attività volte al risanamento, la Regione non replicava esprimendo parere contrario, né tanto meno diffidava l’Ater dal procedere“.

Iannarilli sottolinea la conferma nell’incarico commissariale dello scorso agosto: “il rinnovo della fiducia accordata con la mia prima nomina a seguito evidentemente della positiva valutazione del lavoro fin qui svolto”. Aggiunge di aver comunicato ai vertici regionali “lo stato di gravissima difficoltà in cui versa l’ente, dovuto ad una precedente gestione dissennata, non oculata e talvolta anche spregiudicata e la grave situazione degli incarichi e delle assunzioni del personale“. Il commissario fa quindi il quadro degli organici attuali e sottolinea come la pianta organica approvata nel 2024 – con 77 dipendenti – non si discosti numericamente dalle precedenti ma distribuisca il personale “in maniera conveniente ed efficace”.

Iannarilli a questo punto batte i pugni: “Nessuna illazione, né critica e tanto meno accusa, sia essa palese o anonima, può essere mossa alla mia persona o al direttore generale e, pertanto, si resta sconcertati per la ricostruzione offerta dall’esponente, che evidentemente è mosso esclusivamente da livore e motivi personali” (…) “Il cosiddetto conferimento degli incarichi ad personam ha riguardato il necessario tamponamento di una situazione di emergenza che ha visto, a causa del licenziamento di due dirigenti siglato dalle precedenti governance e delle dimissioni presentate da un terzo, oltre al pensionamento di due funzionari, la necessità di sostituire con incarichi a termine non rinnovabili tali cariche, nelle more dei concorsi pubblici”. Il commissario Ater si chiede perché solo oggi un esposto quando “negli anni passati le procedure di assunzione del personale e le attività tutte poste in essere da questo Ente hanno presentato profili di evidente irregolarità”.

L’indice accusatore su assunzioni e incarichi ritenuti irregolari

A questo punto la nota di Iannarilli si trasforma in un elenco sul quale sicuramente punterà la lente la Guardia di Finanza (che comunque sarebbe già al lavoro non certo da oggi): fa il dettaglio delle immissioni in organico “incriminate”. Tra l’altro segnala il conferimento incarichi nel 2022 a Confservizi per espletare procedure concorsuali – cosa al vaglio dell’Anac, quanto all’autorità giudiziaria Iannarilli segnala come 5 di quei dipendenti selezionati sono solamente “transitati in pianta organica e contestualmente trasferiti in altri enti di Roma”. Quanto all’affidamento a Confservizi, Iannarilli ricorda come presidente e direttore Ater del tempo erano anche presidente e direttore Confservizi. Il commissario afferma di aver oltretutto trovato una situazione di contrapposizione all’interno dell’ufficio legale con due parti contrapposte e per niente collaboranti. Da qui la pratica di ricorrere negli anni a professionisti esterni con relativi esborsi per gli onorari, “la cui spesa per i compensi dovuti ammonta per l’anno corrente a circa un milione di euro da pagare”. Ecco perché, di fronte a questo pregresso, Iannarilli si dice stupito della levata di scudi per i suoi concorsi indetti con procedure di selezione pubblica, previa pubblicazione di bandi e sulla piattaforma ministeriale accessibili a tutti. Ed invece, viene al punto, “nulla si è addebitato per il conferimento di incarichi e di assunzioni con semplice e discrezionale determinazione o con concorsi, che pur comportando una spesa di indizione, nulla hanno aggiunto all’efficienza e qualità dei servizi di questa azienda, trattandosi semplicemente di personale “transitati” in Ater senza prestare mai lavoro nell’Azienda di Frosinone”. Ma non finisce qui, perché il commissario sottolinea ed aggiunge come “il numero esorbitante di azioni legali promosse dai dipendenti nei confronti dell’Azienda per ottenere la corresponsione di differenze retributive da addurre a svolgimento di mansioni miste e superiori, evidenzia non solo una scorretta gestione della cosa pubblica (…) ma potrebbe sollevare dubbi circa la volontà di predisporre situazioni volte a favorire la progressione del personale al di là ed in spregio delle disposizioni di legge in materia”.

“Ora procedure di responsabilità contro gli ex amministratori dell’ente”

Iannarilli sottolinea alcuni aspetti già evidenziati nella sua relazione di bilancio attività del primo anno di gestione Ater: quanto ai dipendenti, ad esempio, alcuni “non usano, non sanno o si rifiutano di usare il computer: altri erano soliti trascorrere il proprio tempo girovagando tra gli Uffici tanto che si è provveduto a diramare ordini di servizio per richiamare ognuno al proprio dovere: (…) Altro dato preoccupante emerso è stato un atteggiamento di maleducazione, sfociante in alcuni casi in comportamenti al limite dell’ingiuria, da parte dei dipendenti nei confronti dell’utenza”. Iannarilli sostiene di aver messo in atto una serie di rimedi: “quali la decisione di procedere alla riscossione mediante ruolo degli ingenti crediti, per i quali si è voluto e deliberato un programma di risanamento con possibilità di rateizzazione delle somme dovute dagli utenti, l’eliminazione del ricorso a legali esterni, il recupero degli alloggi occupati abusivamente (…), lo snellimento delle procedure burocratiche, (…) la dismissione del patrimonio non produttivo di reddito, (…) l’affidamento ad una società esterna di un incarico volto ad analizzare il bilancio approvato a fine esercizio 2023 che presenta delle criticità“. Tra le molte inadempienze riscontrate da Iannarilli c’è la mancata conservazione delle ricevute di ritorno delle raccomandate della messa in mora degli utenti per il mancato pagamento dei canoni di locazione. Iannarilli chiede a questo punto lo sblocco dei fondi regionali destinati all’Ater di Frosinone – 7milioni e 407mila euro circa – finiti nello stock della perenzione. Potrebbe avvenire grazie ad un pareggiamento di crediti e debiti Regione/Ater. Operazione che consentirebbe di dare un contributo sensibile al risanamento dell’ente.

La conclusione del commissario è come il suo carattere, da spettacolo pirotecnico: invita e sollecita formalmente la Regione Lazio, “nella sua qualità di ente preposto alla vigilanza, a provvedere ad istruire tutte le procedure e le azioni di responsabilità dei precedenti amministratori Ater della provincia di Frosinone, al fine di tutelare gli interessi dell’Azienda con le modalità e nelle sedi opportune, salva la facoltà dell’ente che rappresento di tutelarsi in proprio anche mediante ricorso al rimedio dell’annullamento in autotutela di atti ritenuti illegittimi”. Politica regionale, magistratura contabile e GdF hanno materiale su cui lavorare.

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Stefano Di Scanno
Stefano Di Scanno
Giornalista Professionista

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