Sono state 1057 dal 1 gennaio al 31 luglio le Tessere Sanitarie STP (straniero temporaneamente presente) rilasciate, di loro circa il 55% (573) ha riguardato profughi ucraini mentre il restante 45% (484) richiedenti asilo di altre nazionalità (prevalenza sub-saharaini, egiziani e bengalesi).
Il Servizio Multietnico della Asl di Frosinone continua nel suo lavoro incessante con un impegno moltiplicato per far fronte all’emergenza Ucraina che ha portato sul territorio quasi 600 profughi di guerra da assistere e sostenere.
Facciamo il punto della situazione con il Dott. Mario Limodio Responsabile del Servizio Multietnico – U.O.S.D. Servizi Sanitari Integrati: Immigrati, Medicina di Genere e contrasto alla Povertà.
“L’emergenza dei profughi ucraini, dal tragico 24 febbraio, inizio della guerra, è stata gestita egregiamente nella nostra provincia dalle istituzioni e dall’ASL quando ancora il Covid non accennava a regredire. Prefettura, Protezione Civile, Caritas, le altre organizzazioni e la proverbiale solidarietà del popolo ciociaro hanno permesso di organizzare un’accoglienza esemplare”.
I riflettori sulla guerra sembra si stiano spegnendo ma l’emergenza umanitaria resta
“I profughi ucraini stanno godendo dello status di Protezione Internazionale, hanno effettuato la scelta del Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta. Ai colleghi raccomandiamo la continuità assistenziale rimanendo a disposizione. Un appello a tutti i sanitari a proseguire questa splendida gara di solidarietà”.
La Asl di Frosinone assiste non solo ucraini
“E’ vero, non sono di serie B gli altri richiedenti asilo provenienti dai paesi del Sud del Mondo. Come ci ha insegnato Gino Strada, continueremo a curare bene le persone senza discriminazioni, in maniera indipendente e neutrale e con empatia”.