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Assiste impotente alla morte di un uomo, Serena reagisce e diventa volontaria della Croce Rossa

Cassino - Serena Nardone, studentessa diciottenne, la sera del 23 agosto, ha assistito impotente al malore che ha stroncato un 50enne

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“I corsi di rianimazione, il massaggio cardiaco e le manovre di disostruzione, dovrebbero essere una materia da inserire nelle scuole fin dalle elementari come accade in tante nazioni del mondo. In questo modo si potrebbero salvare tante vite. La morte di Antonio non deve restare vana”. Serena Nardone, diciotto anni, è una ragazza giudiziosa che ha vissuto una delle esperienze più brutte della sua esistenza: la sera del 23 agosto ha visto accasciarsi sotto i suoi occhi Antonio Di Biasio, 50enne di Cassino stroncato da un malore in viale Bonomi mentre faceva sport. Da quel giorno Serena vive un profondo senso di rammarico per non aver potuto strappare alla morte il povero Antonio.

“Stavo andando a Formia con degli amici quando ho visto quest’uomo accasciarsi sotto i nostri occhi. Abbiamo subito allertato i soccorsi ma da quel momento è iniziato un incubo. Nessuno di noi sapeva fare il massaggio cardiaco e questo mi ha lasciato un senso di impotenza. Per giorni non ho trovato pace fino a quando non ho deciso di iscrivermi alla Croce Rossa. Voglio fare la volontaria ed evitare che altra gente muoia così, sotto gli occhi di estranei, in strada“.

L’ambulanza – secondo il racconto di numerosi testimoni e secondo quanto ricostruito dalla moglie di Di Biasio LEGGI QUI – avrebbe impiegato oltre 40 minuti per arrivare sul posto perché quella sera, caso raro, il mezzo è partito dalla postazione Ares 118 di Atina ma con la superstrada chiusa il tragitto è stato lungo e tortuoso.

“È una scena che non auguro a nessuno e che ti segna profondamente perché ti rendi conto che la vita è un soffio. Non intendo più provare quella sensazione di vuoto e di impotenza che io e miei amici abbiamo vissuto quella sera. E neanche più vedere quelle scene di disperazione all’arrivo dei familiari che lo aspettavano a casa per cena“.

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