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Asl, nuovi padiglioni di degenza per Spaziani e Santa Scolastica. Ok a Case e Ospedali di comunità

Viaggio nell'atto aziendale approvato dai sindaci della Consulta sanitaria della provincia di Frosinone. Ospedali rinforzati, più territorio

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L’ospedale “Spaziani” di Frosinone verso il Dea di secondo livello con un investimento di 20 milioni di euro per una nuova edificazione di circa 6500 metriquadri coperti, destinati ad ospitare 200 posti letto. Si procederà con la demolizione degli edifici L-M della vecchia cittadella della salute; saranno sostituiti con un padiglione di quattro piani fuori terra, oltre ad un piano seminterrato. Il collegamento diretto con lo Spaziani avverrà con la realizzazione di un ponte sospeso in acciaio e vetro. Per l’ospedale Santa Scolastica di Cassino previsto un investimento di 10 milioni di euro per realizzare un nuovo padiglione di degenza, collocato nel verde immediatamente a ridosso dell’ospedale esistente e collegato al corpo centrale tramite una connessione pedonale sospesa. Si tratta di uno stabile di 2440 metriquadri distribuiti su due livelli. Sono due delle novità previste dall’Atto Aziendale approvato ieri dalla Conferenza dei sindaci presieduta dal primo cittadino di Frosinone, Riccardo Mastrangeli. Per il resto il documento di programmazione punta tutto su ospedali di comunità e case della salute che dovranno svolgere il ruolo di ossatura fondamentale della sanità territoriale, di grado intermedio tra l’assistenza domiciliare ed il ricovero ospedaliero vero e proprio.

Investiti 30 milioni per ampliamenti dei nosocomi di Frosinone e Cassino

Proprio al territorio sono destinati i fondi del Pnrr: ben 55 milioni e 372mila euro. 20 milioni e 476mila finalizzati all’attivazione delle 17 Case di Comunità, 865mila euro per il nuovo modello operativo basato sulle Centrali Operative Territoriali (presa in carico della persona, raccordo tra servizi e professionisti, dialogo con la rete emergenza-urgenza), oltre 12 milioni per il rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia (6 ospedali di comunità), 3,5 milioni per ammodernare il parco tecnologico e digitale ospedaliero, 8,2 milioni per grandi apparecchiature sanitarie ospedaliere, 9,3 milioni per interventi antisismici; il resto per le centrali operative territoriali. In totale finanziati 28 interventi su 18 strutture Asl: 17 Case di Comunità, 6 ospedali di comunità, 4 centrali operative territoriali ed una centrale operativa aziendale. L’atto fissa gli standard minimi per Case di Comunità ed Ospedali di Comunità. Nel Distretto A: l’ex ospedale di Anagni diventerà Casa della Comunità Hub, Ospedale di Comunità e sede della centrale Operativa Territoriale; a Paliano una Casa della Comunità Spoke, a Fiuggi altra Casa della Comunità Hub. Distretto B: il vecchio ospedale Umberto I ospiterà la Centrale Operativa Aziendale, la Centrale Operativa territoriale, la Casa della Comunità Hub e l’Ospedale di Comunità. Un Ospedale di Comunità sarà collocato a Ceccano. Case della Comunità Hub previste a Veroli, Ceprano, Amaseno e Ferentino. Distretto C: un’ala del Santissima Trinità ospiterà la Centrale Operativa Territoriale e la Casa di Comunità Hub. Isola Liri avrà nella sede dell’ex ospedale una casa di comunità Hub ed un ospedale di comunità. Case della comunità hub ad Atina e Arpino. Casa comunità spoke a Monte San Giovanni Campano. Distretto D: il vecchio “De Posis” sarà sede della Centrale Operativa Territoriale, della Casa di Comunità Hub e dell’Ospedale di Comunità. Case di comunità hub ad Aquino e San Giorgio a Liri. Al “Del Prete” di Pontecorvo una Casa di comunità Hub ed un Ospedale di Comunità.

Dal Pnrr oltre 55 milioni per strutture, centrali operative e macchinari

Si tratta di interventi ingenti che puntano ad assicurare un’assistenza degna di una periferia come la nostra che fa dei vaggi della speranza sanitari quasi una prassi, per non parlare dei trasferimenti a Roma salvavita. Nei primi 9 mesi del 2023 si sono registrati nella Asl circa 39 mila ricoveri, di cui il 47% soddisfatto da Presidi Ospedalieri a gestione diretta e il 44% dei casi ha dovuto far ricorso a strutture per acuti fuori del territorio aziendale (di cui il 22% dal Policlinico Gemelli, il 10% dall’Ospedale pediatrico Bambino Gesù e l’8% dal Policlinico Umberto I). I residenti della ASL di Frosinone – si legge sempre nell’atto aziendale – hanno generato una domanda di assistenza specialistica, nei primi 9 mesi del 2023, onere SSN, pari a 4,3 milioni di prestazioni, soddisfatta per il 65% dalle strutture a gestione diretta della ASL, per il 23% dalle strutture private accreditate del territorio e solo per il 12% da strutture extra territorio aziendale (di cui il 20% dal Policlinico Gemelli e l’11% dal Policlinico Tor Vergata).

Dea di primo livello, i tre poli ospedalieri nelle diverse reti dell’emergenza

Il Presidio Ospedaliero F. Spaziani di Frosinone (Polo Unificato Frosinone Alatri) è DEA I nella rete dell’emergenza, Spoke nella rete emergenza pediatrica, UTN I nella rete dell’ICTUS, CTZ nella rete del trauma ed è snodo anche della rete cardiologica e perinatale. Al Polo afferisce il Presidio Ospedaliero San Benedetto di Alatri che è pronto soccorso nella rete dell’emergenza. Il Presidio Ospedaliero S.S. Trinità di Sora è presente nella rete dell’emergenza in qualità di DEA I, è Spoke nella rete dell’emergenza pediatrica, PST nella rete del trauma ed è snodo della rete cardiologica e perinatale. Il Presidio Ospedaliero S. Scolastica di Cassino è presente nella rete dell’emergenza in qualità di DEA I, è Spoke nella rete dell’emergenza pediatrica, PST nella rete del trauma ed è snodo della rete cardiologica e perinatale. A Frosinone verranno attivati i servizi di chirurgia vascolare, radiologia interventistica e tutta la parte di elettrofisiopatologia del cuore, inclusi pacemaker e ablazioni, migliorando ulteriormente l’offerta sanitaria della provincia. A Sora il potenziamento ed il rinnovo delle strutture già esistenti ed ampliamento delle stesse con conservazione dei servizi sanitari. A Cassino verrà attivato il Clinical Trial Center per la neurologia, destinato alla ricerca e alle sperimentazioni di prima e seconda fase, con l’attivazione della neurologia e della linea di tutte le malattie rare orfane. Verranno inoltre potenziati i servizi con la chirurgia della prostata, il parto in analgesia presso il punto nascita di Cassino, nonché la chirurgia protesica e la medicina rigenerativa dell’apparato locomotore. All’ospedale di Anagni sarà istituito un punto di oncologia per la presa in carico della rete ospedaliera oncologica, garantendo così un’attenzione ancora maggiore ai pazienti affetti da patologie oncologiche.

Sul territorio strutture assistenziali in grado di evitare i ricoveri impropri

Sono già in atto interventi finalizzati alla realizzazione delle Case della Comunità. All’interno di queste strutture sono presenti equipe di medici di medicina generale, pediatri, medici specialisti, infermieri, OSS e altri professionisti della salute (Tecnici di Laboratorio, ostetriche, psicologi, ecc.). E’ previsto un Punto Unico di Accesso (PUA) che costituisce la risposta e la garanzia di accesso unitario ai servizi sanitari e socio-sanitari, attraverso le funzioni di assistenza al pubblico e di supporto amministrativo-organizzativo ai pazienti. L’Ospedale di Comunità (OdC) è una struttura sanitaria di ricovero che afferisce alla rete di offerta dell’Assistenza Territoriale e svolge una funzione intermedia tra il domicilio e il ricovero ospedaliero. La finalità è quella di evitare ricoveri ospedalieri impropri o di favorire dimissioni protette in luoghi più idonei al prevalere di fabbisogni sociosanitari, di stabilizzazione clinica, di recupero funzionale e dell’autonomia della persona e dei propri familiari nel fornire assistenza, più prossimi al domicilio.

Organici, l’azienda sanitaria ammette le difficoltà nel reclutamento

Quanto agli organici, nel piano assunzionale relativo all’anno 2023, l’Asl di Frosinone ammette di aver incontrato delle difficoltà nel reclutamento di personale, in particolare dei Dirigenti Medici, solo in parte attuato dal ricorso a contratti di incarichi libero professionali e a medici specializzandi che, tuttavia, “non hanno consentito di potenziare, in maniera strutturale e durevole le aree assistenziali storicamente carenti (Medicina d’emergenza urgenza, Anestesia e Rianimazione, Radiodiagnostica, Ginecologia e Ostetricia, Pediatria, Radiologia, Psichiatria). Il saldo registrato nel rapporto assunzioni/cessazioni ha determinato, anche nel 2023 una riduzione nel contingente di personale all’interno dei diversi ruoli, solo in parte attenuato dai trattenimenti in servizio, soprattutto nell’ambito della Dirigenza Medica”.

Il piano assunzionale 2024: prioritari la medicina d’urgenza e i Ps

Il piano assunzionale 2024 include “6 unità, Dirigente Medico – disciplina Oncologia – attivazione di un percorso diagnostico – terapeutico per i pazienti oncologici consistente nelle prevista rimodulazione di n. 14 pz-. Letto in incremento dislocati presso il Presidio di Anagni che avrà inoltre servizi di chemioterapia e dialisi (deliberazione della Regione Lazio 07/12/2023, n. 869 in BURL n. 99 del 12/12/2023); 2 unità, Dirigente Medico disciplina Geriatria per l’attivazione dell’offerta specialistica completa presso il Presidio Ospedaliero di Alatri (deliberazione della Regione Lazio 07/12/2023, n. 869 in BURL n. 99 del 12/12/2023); 25 unità, dirigente Medico – Disciplina Medicina D’urgenza e Pronto Soccorso al fine di consentire l’internalizzazione dell’intero servizio ed evitare di ricorrere alle assunzioni di Dirigenti Medici utilizzando il meccanismo degli appalti con le Cooperative; 5 unità, Dirigente Medico – disciplina Ortopedia e Traumatologia con l’obiettivo di non ricorrere a contratti libero professionali; 6 unità di personale inserite nella voce comparto – qualifica collaboratore tecnico-programmatore per reinternalizzazione del servizio esternalizzato negli anni precedenti per fronteggiare esigenze derivanti da necessità anche transitorie e/o sopravvenute”.

Un team operativo in ogni ospedale per monitorare h24 i ricoveri

Ogni struttura Ospedaliera dovrà istituire il Team Operativo Ospedaliero (TOH), a livello aziendale o ospedaliero secondo la propria complessità organizzativa, “con lo scopo di riunire in una struttura organica diverse funzioni organizzative, assistenziali, logistiche, sociali. Il TOH ha il compito di monitorare in tempo reale l’andamento del ricovero, intervenendo sulle condizioni che ne determinano una durata superiore alla media. Nello stesso costituisce l’interfaccia dell’Ospedale con le Centrali Operative Territoriali (COT-A/D) e le Strutture di ricovero, presenti sul territorio, al fine di facilitare, secondo la complessità clinica, l’accesso o il rientro da altri setting assistenziali. Sono istituiti n. 3 TTOOHH presso Frosinone/Alatri- Sora – Cassino”. Torneremo sull’argomento per i commenti istituzionali e politici e per altri approfondimenti tecnici.

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