“Asl Frosinone: drammatica carenza personale OSS ovunque, ma l’azienda non interviene”: Questa la denuncia della Segretaria Provinciale UGL Salute Frosinone Rosa Roccatani.
“L’abbiamo detto più volte: c’è carenza di personale OSS al pronto soccorso e OBI (osservazione breve intensiva) di Cassino e non solo, ma la Asl di Frosinone non desta attenzione all’evidente carico dei pochi addetti, incidendo negativamente sulla salute dei lavoratori e non da meno sugli utenti malati. Ebbene sì, gli operatori erano e sono appena 3 unità a turno sulla carta, di fatto quasi sempre solo 2, se non addirittura uno. Fatto ancora più sconvolgente che in caso di bisogno di OSS nei reparti questi vengano sottratti dal pronto soccorso per assicurare l’attività di competenza nei reparti. – Si legge nella nota UGL.
Occorre rammentare che nei pronto soccorso, spesso intasati da pazienti in attesa di posto letto o comunque di esami diagnostici ecc, gli utenti sostano per giorni e per questo richiedono inevitabilmente la dovuta assistenza da parte del personale OSS sul quale grava anche l’attività da prestare ai pazienti degenti nel reparto di Osservazione Breve Intensiva a cui si aggiunge ancora:
- L’attività di trasporto pazienti che necessitano delle svariate consulenze che dovrebbero essere effettuate nel Pronto Soccorso.
- accompagnamento da parte del solo OSS dei pazienti anche in situazioni critiche che necessitano dell’esame ECG e/o visita Cardiologica, ritiro dei conseguenti referti, a quanto sembra, dovuto al mancato utilizzo della piattaforma di cardio on line sebbene attiva;
- trasporto di pazienti al 2° piano della struttura in quanto troppo spesso la radiologia attigua al pronto soccorso non funziona;
- attività di trasporto: “ritiro, consegna di campioni biologici, fornitura farmaci, presidi, attrezzature, apparecchiature elettromedicali, attività rientrante tra i servizi esternalizzati (come da capitolato tecnico (Art.3 lettera a e b aggiudicato alla ditta EURO&PROMOS)”.
“Questo quanto ci è stato riferito dai lavoratori – proseguono dal sindacato – i quali, oltre a lamentare l’insostenibile sovraccarico di lavoro, rappresentano le giuste proteste da parte dei familiari dei malati costretti a rimanere sulle barelle per giorni interi, senza la necessaria assistenza da parte degli OSS. Ebbene, nulla è stato fatto finora per allievare il sovraccarico di lavoro che incide negativamente sulla salute dei dipendenti, di contro: inaugurazione in pompa magna al Pronto Soccorso per l’attivazione dell’A.C.P. Accesso alle Cure Primarie. Ovvero ambulatorio dedicato ai codici minori (bianchi e verdi) in cui sono coinvolti i medici di medicina generale (medici di Famiglia) lautamente retribuiti, con ulteriore aggravio di lavoro per l’esiguo personale OSS, che ci preme definire “lavoratori non bestie da soma” con tutto il rispetto per gli animali”.
“Una domanda sorge spontanea – conclude Roccatani – se ci sono risorse per retribuire i medici di famiglia perché non ampliare la sfera per il personale dipendente con l’acquisto prestazione e/o lavoro straordinario, ancora meglio, per procedere a nuove assunzioni di personale vista l’esistenza di graduatorie valide e il palese fabbisogno?”.