L’approvazione, all’unanimità dei 42 sindaci presenti, dell’atto aziendale presentato dalla commissaria Asl di Frosinone, Sabrina Pulvirenti, è un po’ frutto anche dell’efficacia delle mediazioni portate avanti – direbbe qualche esperto dietrologo, “a fari spenti”, tanto per dare un tocco di romanticismo a cose del tutto prive di pathos – coi sindaci del cassinate più vicini al centrodestra, dal presidente del Consiglio Provinciale di Frosinone, Gianluca Quadrini. Così alla fine il sindaco di Cassino, Enzo Salera, è rimasto l’unico a schierarsi apertamente contro la programmazione sanitaria – che in ogni caso non maltratta di certo il Santa Scolastica (basti pensare all’ampliamento col nuovo padiglione di degenza) – dopo aver polemicamente disertato l’assemblea dei primi cittadini presieduta da Riccardo Mastrangeli. Che è stata abbandonata polemicamente anche dal sindaco di Ferentino, Piergianni Fiorletta. Ne viene fuori uno “scontro” (si fa per dire) tra centrodestra al governo della Regione Lazio e centrosinistra, che quella conduzione politica l’ha persa tutto sommato da non molto, dopo aver condotto da Via Cristoforo Colombo una politica sanitaria di smantellamento della sanità pubblica delle periferie in perfetta continuità con le consiliature precedenti a prescindere dai colori politici delle maggioranze.
Il presidente del Consiglio provinciale Quadrini ha fatto da “mediatore”
Partiamo dal centrodestra e da Quadrini che parla di “un risultato straordinario che segna una vittoria importante per il nostro territorio e per tutti i cittadini della provincia. (…) Grazie a questo lavoro congiunto soprattutto di dialogo, i sindaci sono riusciti ad approvare un atto che rafforzerà e potenzierà le strutture sanitarie esistenti, portando notevoli miglioramenti ai servizi offerti. In qualità di Presidente del Consiglio Provinciale, ritengo che una sanità efficiente, in grado di garantire servizi di qualità, sia fondamentale per il benessere della nostra comunità. Questo nuovo atto aziendale è un passo decisivo in questa direzione, rappresentando una vittoria per tutti noi. Desidero ringraziare di cuore tutti i sindaci e i delegati che hanno partecipato alla votazione, dimostrando un forte senso di responsabilità e impegno verso il nostro territorio. Un ringraziamento speciale va al Commissario Straordinario della Asl di Frosinone, la dott.ssa Sabrina Pulvirenti, per la sua sensibilità e attenzione nell’ascoltare le esigenze dei cittadini e per il suo impegno nell’attivazione di questi importanti servizi.”
Alessia Savo: rispettate le linee guida regionali su ospedali e assunzioni
“L’atto aziendale, che ricalca le linee guida regionali della nuova rete ospedaliera e del piano assunzionale, è uno strumento fondamentale per l’intera provincia e segna un passo importante per la Asl di Frosinone”. Commenta la presidente della Commissione regionale Sanità, Alessia Savo, consigliera regionale di Fratelli d’Italia. “Ringrazio tutti i sindaci – prosegue – che hanno votato una proposta coerente e in linea con l’indirizzo regionale, attestando fiducia e stima al lavoro che abbiamo messo in campo sin dal primo giorno alla guida della Regione. Un plauso al presidente Rocca e al lavoro della Direzione Strategica, guidata dal commissario straordinario Sabrina Pulvirenti, per il fattivo impegno affinché si raggiungesse un obiettivo importante per la definizione del futuro della sanità provinciale. L’atto aziendale è una sfida per l’intero territorio che si basa su valori inderogabili, tra cui la centralità della persona, la medicina di prossimità, l’utilizzo della tecnologia per abbattere le liste d’attesa, la possibilità di garantire un equo accesso alle cure, la tutela delle fasce deboli e dei soggetti con fragilità, la valorizzazione del personale sanitario, il sostegno alla ricerca, alla formazione e al continuo e crescente miglioramento dell’assistenza e delle cure”.
Il Sindaco di Cassino: “Tanti colleghi erano con me, hanno cambiato idea“
Il primo ad attaccare frontalmente la programmazione Asl e quindi regionale è il sindaco Salera, sostenuto dal suo capogruppo di maggioranza Edilio Terranova, che alla fine trova la sponda della consigliera regionale dem Sara Battisti. “Mercoledì della scorsa settimana – ricorda Salera subito dopo l’ok dei colleghi a Frosinone – da parte dei sindaci del Cassinate riuniti nella Consulta c’era stata una richiesta di rinvio dell’approvazione dell’atto Aziendale della Asl. Si ravvisava la necessità di approfondire molte problematiche, alcune assai serie e di particolare complessità, riguardanti l’ospedale di Cassino. Taluni colleghi, nonostante l’intendimento iniziale, man mano hanno purtroppo cambiato idea. Non è dato sapere se per convincimenti maturati spontaneamente o dietro qualche pressione dell’area politica di appartenenza. E’ certo però che l’Atto Aziendale penalizza in maniera assai pesante il nostro “Santa Scolastica” perché vengono eluse le criticità più evidenti e più serie. Ciò peggiorerà la situazione, penalizzando fortemente un bacino di utenza che conta circa 110.000 abitanti”. Salera allega una lunghissima e dettagliata lettera. Tra le priorità la nota carenza di personale: “mentre l’ospedale di Frosinone può contare su 16 ginecologi, quello di Sora su 8 ginecologi e su un Sumaista, Cassino ha solo 3 ginecologi, di cui uno con esonero dalle notti e dalla reperibilità notturna. Si aggiunge inoltre che il consultorio del distretto D non ha ginecologi”. Poi la richiesta che le tre Chirurgie dell’ASL di Frosinone abbiano “la stessa denominazione, con pari dignità, di risorse, di personale e di strumentazione chirurgica. Per l’approvvigionamento del robot, in considerazione del brevetto già scaduto, esiste la possibilità di acquisirne di più a minor prezzo, e per tutti e tre i presidi ospedalieri. Il “Dipartimento Chirurgico Oncologico, robotico ad alto impatto sull’apparato locomotore e di genere” non ha motivi di essere preso in considerazione in quanto la Chirurgia Oncologica viene eseguita in tutti i presidi ospedalieri, come risulta dai dati del “Prevale” del 2023 riferiti alla patologia oncologica”.
Terranova: vergognoso l’atto fatto dai primi cittadini con l’approvazione
Il capogruppo Terranova polemizza con Quadrini che aveva evidenziato i servizi aggiuntivi previsti al Santa Scolastica: “Ma come si può gioire e parlare di risultato straordinario, da parte di qualche sindaco di centrodestra, perché forse, sarà attivato il Clinical Trial Center, quando non si riescono a dare le normali risposte necessarie agli utenti, per mancanza di personale e di attrezzature nel nostro ospedale? Abbiamo oltre a quanto già elencato dal Sindaco Salera, la necessità di potenziare sia il reparto di chirurgia che il pronto soccorso con attrezzature adeguate, con ulteriori medici ed altre professionalità necessarie. È un atto vergognoso quello fatto dai sindaci che lo hanno approvato. Come consigliere mi domando, cosa si nasconde dietro a questo voltafaccia? Perché non aspettare la valutazione dell’atto aziendale anche da parte di chi doveva poi prendere una decisione? Dopo aver atteso oltre un anno cosa cambiava se si dava la possibilità a tutti i sindaci di fare delle osservazioni necessarie per un miglioramento degli ospedali di riferimento? A queste domande i cittadini devono avere delle risposte dai sindaci che hanno voluto frettolosamente approvare l’atto aziendale”.
Musa, Lanzi, Magliocchetti e Pompeo: dannoso l’abbandono della seduta
Altri “mal di pancia” si segnalano a Ferentino e Alatri. “Al momento dell’approvazione dell’atto aziendale della ASL, il sindaco Fiorletta, invece di rivendicare maggiori servizi per la sanità cittadina, ha preferito abbandonare l’assemblea. Forse, questa scelta è stata fatta per non scontentare una parte importante della sua attuale maggioranza, di chiara estrazione di centrodestra e quindi in linea con chi oggi governa la Regione Lazio. È sicuramente questa la motivazione che ha spinto ancora una volta Fiorletta a non assumere un atteggiamento trasparente e determinato davanti alle scelte da prendere in rappresentanza della nostra comunità”. Dichiarano in una nota i consiglieri comunali di Ferentino Alfonso Musa, Giancarlo Lanzi, Fabio Magliocchetti e Antonio Pompeo. “Un voto contrario all’atto aziendale della ASL – argomentano gli esponenti della minoranza – avrebbe sicuramente creato ulteriori frizioni all’interno della sua amministrazione, dove emergono sempre di più le differenze di visioni su temi importanti come quello della sanità. Oggi sarebbe stata invece l’occasione per chiedere maggiori servizi all’interno della nostra struttura sanitaria, che si impoverisce di giorno in giorno, e soprattutto per rivendicare maggiori attenzioni rispetto ai tanti disservizi che quotidianamente la nostra comunità è costretta a subire”.
Matteo Campoli: “Sul San Benedetto basta silenzi per calcoli politici“
Durissimo anche Matteo Campoli, sindaco di Fumone: “Durante la riunione dei sindaci per l’approvazione dell’atto aziendale ho ribadito la necessità di rimandare la votazione per dare la possibilità a tutti gli amministratori di approfondire atti che riguardano il futuro dei servizi sanitari della Provincia di Frosinone. Purtroppo questa mia posizione, sostenuta anche dal sindaco di Ferentino, Piergianni Fiorletta, è stata respinta ed ho abbandonato l’assise in segno di protesta. La prendo non come una sconfitta personale, ma come una sconfitta del territorio: oggi si è cercato di salvaguardare più l’appartenenza ad un colore politico che le esigenze sanitarie della popolazione locale. Hanno dato parere favorevole solo 42 primi cittadini, compreso quello di Alatri che purtroppo invece di ergersi a difesa del San Benedetto continua a fare calcoli politici mettendo in secondo piano la difesa dei diritti dei cittadini. Un atto così importante deve essere approfondito, studiato, migliorato. Invece a noi sindaci è stato presentato un documento senza neanche il tempo di leggerlo. Con il comitato San Benedetto – conclude – riprenderemo le riunioni informative in tutti i comuni limitrofi per raccontare la verità e proseguire la battaglia a difesa del nostro ospedale e della sanità del territorio”.
Sara Battisti: “Dal presidente Rocca solo scelte imposte e mai condivise“
Riassume e chiude il coro polemico Sara Battisti, consigliera regionale dem, che sostiene di aver trovato “assolutamente sbagliato il metodo dell’approvazione dell’atto aziendale della Asl di Frosinone. Tanti sindaci avevano chiesto di posticipare la riunione per avere la possibilità di approfondire gli atti e avviare un confronto costruttivo nel merito. La sanità in questo territorio ha già subito tagli dal governo nazionale e un ridimensionamento dei servizi. Una maggiore attenzione al territorio richiesta dagli amministratori non è stata accolta da Asl e Regione Lazio. Chi si cimenta su calcoli farneticanti sul numero dei cittadini rappresentati, dovrebbe anche sottolineare che meno della metà dei sindaci della provincia ha partecipato alla riunione di questa mattina. Una responsabilità che pesa sulla commissaria. Valuteremo insieme agli amministratori quali azioni intraprendere anche presso la Regione Lazio e faremo un approfondimento per chiedere che alcuni servizi sanitari vengano rafforzati. Nel merito – prosegue – questo atto non risolve i problemi strutturali come quello della carenza del personale e del rafforzamento di alcuni servizi fondamentali per la cura dei cittadini. Oltremodo evidenzia gli interventi di edilizia sanitaria e diagnostica, merito di quanto fatto in passato e non di certo dall’attuale amministrazione regionale. Non sono sorpresa: dall’insediamento del Presidente Rocca, tutte le scelte sono impositive, mai condivise. Questo atteggiamento poco democratico, oltre che a svilire il ruolo delle istituzioni, non tiene conto delle reali esigenze dei territori ma degli interessi di chi si schiera politicamente”.
Eppure una volta andavano di moda i selfie e le passerelle pre-elettorali
Ma quanto sono lontane le passerelle politiche sorridenti in via Fabi e negli ospedali, soprattutto prima delle elezioni, e quanto appaiono simili, se non identiche, le parole usate da vecchi ed attuali gestori del potere! Forse perché quand’è la fine delle storie, dei racconti, dei selfie e delle pacche sulle spalle, tutto resta com’è.