Ceccano – È rientrato in Italia oggi Gennaro Tramontano. Il commercialista di 56 anni, originario di Frattamaggiore e residente a Ceccano, si trovava infatti in vacanza all’estero quando, all’alba di giovedì 24 ottobre, sono scattati gli arresti e i sequestri relativi all’operazione “The good lobby”. Tornato in provincia, gli agenti della Squadra Mobile di Frosinone, che hanno condotto le indagini coordinate dalla Procura europea, gli hanno notificato il provvedimento del Gip del Tribunale di Frosinone, Ida Logoluso e “Rino” Tramontano è finito ai domiciliari come gli altri nove indagati. Ora si attende l’interrogatorio di garanzia.
Il dottore commercialista, con studio professionale a Frosinone in via Armando Vona – che ha ricevuto la misura interdittiva del divieto di esercitare la professione per un anno – per l’accusa avrebbe utilizzato il suo ufficio quale base logistica dell’associazione a delinquere per discutere e fissare i punti e le strategie attuative del piano criminale associativo, con la partecipazione degli altri sodali tra cui Stefano Anniballi. Lo stesso Tramontano viene indicato tra i promotori ed i massimi capi ed organizzatori dell’associazione criminale, in cui è saldamente incorporato con incarichi direttivi. Per gli investigatori sarebbe stato lui a reperire e gestire i mezzi necessari alla realizzazione del “pactum sceleris associativo”, creando e poi gestendo società “cartiere” in cui far transitare, con il raffinato stratagemma delle “fatture/tangenti”, gli ingenti flussi di denaro provenienti dai molteplici reati commessi dall’associazione.
Proprio per via delle sue competenze professionali, per gli inquirenti, Tramontano sarebbe stato la mente e l’esecutore degli stratagemmi contabili e fiscali utilizzati per fornire una solida parvenza di legalità e insospettabilità alle operazioni illecite. Ora occhi puntati sull’interrogatorio di garanzia per vedere quale strategia difensiva adotterà con i suoi legali. Potrebbe avvalersi della facoltà di non rispondere, come la gran parte degli altri indagati, in attesa di esaminare tutto il fascicolo dell’accusa, o rispondere alle domande di giudice e Pm fornendo la sua versione come hanno scelto di fare ieri Danilo Rinaldi, Vincenzo D’Onofrio e Camillo Ciotoli.