Arpino – Nella recente assise civica la maggioranza consiliare ha approvato una variazione di bilancio che di fatto dimezza la somma di denaro destinata alla manutenzione delle strade di competenza all’ente comunale: da 9.900 euro a 4.950 euro.
Considerate le condizioni delle infrastrutture di trasporto, in alcuni tratti ridotti a mulattiere, trivellate da voragini e cedimenti che mettono a rischio sia il transito veicolare che è quello pedonale, la comunità si chiede come sia possibile che l’Amministrazione Comunale arpinate abbia ridotto in maniera così notevole una cifra di per sé già esigua per pianificare i necessari interventi di ripristino e messa in sicurezza.
Così alcuni cittadini: «Di certo l’auspicio non era che il sindaco on. Vittorio Sgarbi si sedesse a tavolino per fare una mappatura della rete stradale comunale e valutarne lo stato; quello che ci aspettavamo era che gli amministratori di Arpino, ai quali non serve raccontare o segnalare nulla relativamente al manto di alcune vie, si dessero da fare per provvedere in tal senso. In effetti non avremmo mai potuto immaginare che le risorse venissero falciate: ciò corrisponde all’assoluta noncuranza nei confronti della gravosa problematica e dei rischi che ne possono conseguire a danno dell’incolumità dei cittadini. Che delusione!».
In merito, tuona l’opposizione consiliare, o almeno parte di essa. Mentre qualcuno sembrerebbe interamente assorbito dai suoi innumerevoli impegni in campo provinciale, il consigliere di minoranza ing. Andrea Chietini pone l’attenzione sull'”azzardata” variazione di bilancio: «Invece di reperire gli opportuni fondi e stanziare le somme di denaro necessarie per la manutenzione stradale, si approva una variazione di bilancio che dimezza il già insufficiente stanziamento, destinando le risorse sottratte alla manutenzione ad un generico capitolo a disposizione del Settore Demanio per gli acquisti di beni e servizi. Ci chiediamo se gli amministratori girino per il territorio o, per paura di rompere la propria vettura, preferiscano evitare alcune zone del paese».