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Arpino – Sgarbi si dimette da sottosegretario, nessuna incertezza per il mandato da sindaco

Il vicesindaco Massimo Sera fa chiarezza ed esprime tutta la sua solidarietà e quella dell’amministrazione comunale

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Ospite di Nicola Porro nella kermesse “La Ripartenza”, l’on. Vittorio Sgarbi ha annunciato le sue dimissioni dalla carica di Sottosegretario di Stato alla Cultura. Al plateale disappunto degli spettatori l’onorevole ha risposto con la diplomatica ilarità che lo caratterizza «Secondo l’avviso dell’Antitrust io non potrei parlare di arte per evitare il conflitto di interesse e quindi mi dimetto». Contestualmente Sgarbi, riferendosi allo scontro avuto con i cronisti di Report sulla vicenda del quadro di Manetti, intervista “non autorizzata” secondo l’onorevole, ha aggiunto: «Mi scuso con i giornalisti che si sentono in pericolo di morte, mi scuso per averlo pensato. Adesso che non sono più sottosegretario potrò augurare la morte libero dai ruoli di governo».

Due ore dopo, la conferma ufficiale affidata ai canali social in cui Vittorio Sgarbi chiarisce: «Sono oggetto di una persecuzione mediatica evidente, con ricostruzioni inesistenti su questa presunta incompatibilità. “Il Fatto” ha scritto contro di me circa 65 articoli; l’altro giorno c’erano 5-6 articoli contro di me e una vignetta di Mannelli dove mi si dava della “testa di cazzo”. E anche trasmissioni televisive con ricostruzioni inverosimili su dipinti acquistati, come se uno fosse colpevole di acquistare dipinti. Su questo c’è stata un’azione precisa per portarmi alle dimissioni. Non avrei ceduto alla richiesta di dimissioni sulla base di insinuazioni o di pettegolezzi con lettere anonime che il ministro manda all’Antitrust. Ho detto che mi sarei dimesso, e lo faccio, quando l’organo preposto avesse riconosciuto l’incompatibilità. La procedura che avrei usato io è: uno riceve una lettera anonima, chiami la persona che lavora con te e gli chiedi cosa c’è di vero. Nel senso che le lettere anonime criminalizzano atti come le mie conferenze. Uomini con dignità non accolgono lettere anonime. Ringrazio il governo e in particolare la Meloni di non avermi chiesto niente, neanche queste dimissioni, e di avere detto di aspettare l’indicazione dell’Antitrust. L’indicazione è arrivata, si può impugnare, ma è arrivata. A questo punto mi tolgo di scena. Ringrazio Meloni e i colleghi di governo, perché non hanno chiesto un’anticipazione. Fino a oggi Meloni è sempre stata garantista. In questo momento non le chiedo niente».

Nessuna incertezza per il mandato da sindaco

Ricordiamo che Vittorio Sgarbi è sindaco della città di Arpino, eletto lo scorso 16 maggio. Relativamente al mandato affidatogli dal popolo sembrerebbe che Sgarbi sia sereno. La redazione di Frosinone News ha raggiunto il vicesindaco ing. Massimo Sera per approfondire la circostanza: «Anche noi siamo stati colti di sorpresa dalla notizia, un fulmine a ciel sereno. Nel recente incontro avuto in Municipio alla presenza del sindaco, ci siamo confrontati sulla vicenda ma niente che lasciasse presumere una volontà di dimettersi. Aspettavamo tutti che si esprimesse l’Antitrust. Quanto accaduto dimostra ancora una volta la genuinità di Vittorio Sgarbi, il suo non attaccamento alla poltrona. Personalmente mi dispiace tantissimo, è un sentimento comune anche agli altri amministratori. Intendiamo dimostrare tutta la nostra vicinanza al nostro sindaco per quanto accaduto. A lui giunga la solidarietà, il sostegno morale, la stima di sempre della “sua” città. Sgarbi continuerà a fare il sindaco di Arpino, il critico d’arte, le sue conferenze, i saggi, con il medesimo spessore che lo contraddistingue, un uomo dalla straordinaria cultura».

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