“Sono ad Arpino per conciliare la mia attivazione di Sindaco senza rinunciare al piacere dell’estate”, così il primo cittadino della città di Cicerone, Vittorio Sgarbi, in un video postato sabato scorso sul suo profilo social. Le immagini hanno fatto il giro del web ed il “caso” è arrivato sulle pagine della stampa nazionale scatenando haters e sostenitori. C’è chi l’ha definita “un’idea geniale”, a metà strada tra la provocazione e la rivoluzione, e chi ha attaccato duramente l’eclettico sottosegretario alla Cultura perché “pagato con i soldi dei contribuenti lavora in piscina”.
“Riuniamo qui la giunta per valutare alcune cose da fare durante l’estate per questa città, che vive della sua assoluta potenza, affinché possa dare delle occasioni anche a chi non è mai stato qui così che possa capire perché io abbia scelto di venirci. Esco dalla piscina e comincio una riunione sul futuro di Arpino e sulla sua storia ricca di tradizioni, civiltà e bellezza”. – Aveva detto Sgarbi nel video social con il quale ha ufficialmente sdoganato lo smart working per la politica istituzionale. Arpino, da sabato, è così il primo Comune italiano ad aver ospitato una riunione di Giunta all’interno di una piscina. E, piaccia o no a sostenitori ed odiatori, da tre giorni la città di Arpino è sotto i riflettori dell’Italia intera. Come a dire, “bene o male, purché se ne parli”.
Dagli oltre 2,3 milioni di Follower il critico d’arte più famoso d’Italia ha ricevuto più plausi che critiche. Obiettivo centrato, dunque. il Sindaco ha poi postato alcune immagini che lo ritraggono durante un sopralluogo al sito della torre, detta anche “torre della Marica”, che dall’alto della collina di San Sebastiano sovrasta la Valle del Liri: “In un’area che ha restituito tracce della presenza umana e reperti di epoca protostorica italica. Una bella struttura, che è stata ben recuperata grazie ai lavori di restauro e messa in sicurezza”. – Ha scritto.
Sgarbi ha dimostrato, se ancora ce ne fosse bisogno, di essere l’antitesi esatta del conformismo, dello scontato, del politicamente corretto. Che poi, in politica dovrebbero essere i risultati quelli che contano. E se le scelte e le decisioni prese immersi in una piscina, anziché seduti in una sala consiliare, daranno i giusti risultati, anche gli haters dovranno ritirare le critiche.