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Arpino – L’antenna ‘della discordia’ fa montare la polemica, Sera: “Non si tratta di raggi X o radiazioni”

Preoccupazione per l'antenna del sistema ERTMS/ETCS installata alla stazione: semplici onde radio per ottimizzare il servizio

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Nel vedere “l’antenna” qualche cittadino, legittimamente, si è spaventato. Soprattutto tra i residenti nei pressi della stazione ferroviaria di Arpino, la popolosa contrada Santa Lucia, la preoccupazione che il ripetitore fosse fonte di radiazioni “a lungo raggio” ha fatto discutere parecchio in questi ultimi giorni. In effetti si tratta di un’antenna BTS, una stazione base ricetrasmittente, Base Transceiver Station, che RFI, Rete Ferroviaria Italiana, ha installato per agevolare lo spostamento dei treni sulla tratta in questione. Il dispositivo, a tutti gli effetti, invia e riceve segnali nella trasmissione di onde radio per il distanziamento dei treni.

Come la redazione di Frosinone News aveva anticipato già qualche mese addietro, il sistema ERTMS/ETCS, attualmente in uso per i treni ad alta velocità, è stato sperimentato sulla tratta abruzzese Avezzano/Capistrello, con riscontri ottimali. Ora l’installazione verrà estesa sull’intera linea del territorio regionale, per una migliore prestazione. Nell’ambito del potenziamento infrastrutturale e dell’ottimizzazione del servizio, rientra anche Arpino, quindi, e tutta la Roccasecca/Sora/Avezzano.

In merito, il vicesindaco di Arpino, ing, Massimo Sera, contattato dalla nostra redazione, aggiunge: «RFI sta eseguendo un progetto approvato da diversi enti che hanno svolto tutte le valutazioni necessarie e fornito il parere favorevole alla realizzazione. È previsto l’adattamento della linea ferroviaria del tratto Roccasecca/Avezzano, per renderla più funzionale e moderna: saranno realizzati dei sistemi di controllo automatici e comunicazioni basate su onde radio. Capisco le preoccupazioni di alcuni cittadini ma si sta parlando di campi elettromagnetici che fanno parte del nostro quotidiano, dai cellulari ai forni a microonde presenti nelle nostre abitazioni, non si tratta di raggi X o radiazioni nucleari».


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