Arpino – Con opportuna discrezione e la necessaria imparzialità, la redazione di Frosinone News sta seguendo la vicenda del dipendente comunale dell’ente arpinate su cui pesa una delicata indagine della Polizia di Stato: nella mattinata di lunedì, lo ricordiamo, la Squadra Mobile di Frosinone ed il personale di Polizia del Commissariato di Sora avevano fatto un blitz in Terra di Cicerone, portandosi presso l’ufficio dell’uomo e nella sua abitazione.
A seguito delle perquisizioni, sono stati sequestrati un PC, un telefonino ed alcuni documenti personali dell’impiegato, utili all’inchiesta in corso, avallata dal provvedimento di perquisizione sottoscritto dalla Procura della Repubblica. Agli accertamenti collabora la Polizia Postale con gli strumenti necessari che permetteranno di confermare o invalidare definitivamente qualsiasi dubbio sulle accuse mosse al dipendente comunale, una persona conosciuta da tutti, in paese e non solo.
L’indagine delle Forze dell’ordine è ancora in corso, non trapela nulla: le autorità avevano espressamente richiesto il massimo riserbo in merito, già nella giornata di lunedì – richiesta che la nostra Redazione ha scelto di rispettare – poiché la vicenda vedrebbe coinvolto un minore. Saranno le stesse Forze dell’ordine a delineare la posizione dell’uomo relativamente alle accuse mosse nei confronti della sua persona.
Contattato dalla redazione di Frosinone News, il vicesindaco della Terra di Cicerone, ing. Massimo Sera, già ieri aveva voluto precisare: «Il procedimento investigativo non riguarda atti amministrativi di responsabilità del Comune di Arpino. Si tratta di un procedimento personale verso un dipendente dell’ente», un procedimento, quindi, che non ha nulla a che vedere con l’ente stesso, totalmente estraneo alla vicenda. Nella giornata di lunedì, infatti, a seguito della notizia del blitz della Polizia, in molti avevano erroneamente pensato che si trattasse di un’inchiesta “amministrativa” riconducibile alla posizione lavorativa dell’uomo e quindi, in qualche modo, che coinvolgesse l’ufficio comunale in cui il soggetto lavora. Nulla di tutto ciò.
“Il paese è piccolo e la gente mormora, i pettegolezzi sulla vicenda si rincorrono, tra lo sgomento e l’indignazione generati dalle “presunte” trasgressioni che ancora non sono state riscontrate. Se c’è reato saranno le autorità a confermarlo. Solamente i ciarlatani possono aver già fatto il processo al dipendente comunale”. Questa mattina il vicesindaco Sera ha contattato il nostro giornale per tacciare e redarguire quanti insistono nel pregiudizio, con l’intenzione di mettere a tacere le pesanti considerazioni a carico del concittadino: «Esprimo la mia vicinanza al dipendente comunale per la difficile situazione che sta vivendo. Mi ritengo da sempre un garantista ed in questi casi bisogna attendere la conclusione degli sviluppi investigativi, evitando facili e dannosi giudizi. Mi auguro che la giustizia faccia il suo corso e che si proceda in tempi brevi per fare chiarezza su questa vicenda, fino ad allora vale il principio di presunzione d’innocenza dell’interessato».
Ieri mattina, nel centro storico di Arpino – come scritto – sono stati rinvenuti alcuni fogli A4, con insulti presumibilmente rivolti alla persona interessata dagli accertamenti, fatti trovare nei pressi dei luoghi abitualmente frequentati dall’uomo, nel quartier Ponte. Volantini scritti a mano, con colori diversi, le cui immagini non sono intenzionalmente state pubblicate da Frosinone News. “Fuori il maiale”, il messaggio che ha destato più attenzione.