Serie B – Questa settimana si ritorna sul campo da gioco e il Frosinone si prepara per affrontare in trasferta la Cremonese la prossima domenica, 24 novembre alle ore 15. Proprio nella serata di ieri, nel corso del programma ‘Passione Frosinone’, in onda su Radio Day e Hit Fm, il Direttore dell’Area Tecnica giallazzurra, Guido Angelozzi, è stato raggiunto telefonicamente dai conduttori, i colleghi Roberto Monforte e Alessandro Biagi. Il diesse ha così fatto il punto della situazione, tra percorso, infortunati, obiettivi e futuro.
“Siamo partiti male, c’è stato un grande avvicendamento tra giocatori in entrata e in uscita. Tutti, sia i tifosi che i giornalisti, si sono chiesti cosa stessimo facendo, ma siamo stati costretti a fare alcune cose. Non pensavamo certo ad un esordio così negativo, né io, né il presidente, né il vecchio mister. Poi ci siamo visti costretti a cambiare guida tecnica, cosa che a me non piace. Non mi piace penalizzare una persona, perché penso sempre che se le cose vanno male il primo responsabile sono io. Quello che mi sta succedendo quest’anno mi è successo poche volte in carriera. Non per nascondersi dietro delle scuse, ma abbiamo avuto 7 giocatori out fin dall’inizio, una situazione assurda. Però, allo stesso modo, affermo che con il lavoro e con la pazienza ne verremo fuori. Il Presidente Stirpe mi ha dato il potere decisionale, e chi decide ha l’obbligo di assumersi oneri, doveri e responsabilità. Mi dispiace che Vivarini non sia più con noi perché è una persona perbene. Probabilmente ho sbagliato io perché il tecnico pensava di avere a disposizione un certo tipo di rosa e si è trovato invece a lavorare con un’altra. Mi assumo le colpe, però allo stesso tempo sono certo che se recuperiamo i giocatori possiamo svoltare la stagione, sono convinto davvero”, esordisce Angelozzi.
Il punto sugli infortunati
Come sappiamo purtroppo bene tutti, la lista dei degenti è lunga e il Direttore non ha attardato a spiegare quale sia la situazione in infermeria: “I 2 attaccanti centrali sono rientrati in sede e stanno iniziando la preparazione. Pecorino e Tsadjout in un mese, un mese e mezzo, torneranno a disposizione. Hanno rivisto il campo e iniziato a correre. L’approccio è positivo, poi in questi infortuni ci vuole sempre fortuna nell’evitare ulteriori imprevisti. Partipilo è in in fase di recupero, anche lui dovrebbe essere disponibile nel giro di un mese circa. Distefano anche potrà tornare sul rettangolo da gioco tra un mese. Spero che qualcuno torni disponibile prima di gennaio, magari per le ultime due partite del 2024. Penso, e sottolineo che si tratti solo di un mio pensiero, che Distefano sarà l’ultimo a rivedere il pallone. Uno dei primi può essere Partipilo e uno dei due attaccanti. E anche Ghedjemis che è stato operato alla mano destra, tra 3 settimane potrà essere disponibile. Kalaj è un caso a parte, non si possono fare previsioni. Poi di Cittadini sapete, il recupero è lungo e non sarà portato a termine prima di febbraio”.
Il cambio di atteggiamento della squadra dopo l’esonero di Vivarini e il subentro di Leandro Greco
Che la squadra abbia cambiato volto dopo il ‘divorzio’ con Vivarini e l’arrivo in panchina di Greco è affare certo. Così come il fatto che l’ex allenatore non sia mai riuscito a stabilire una vera connessione con il suo gruppo. Ma quale meccanismo è scattato? Angelozzi non si nasconde e risponde, distribuendo le colpe un po’ a tutti: “Sicuramente avremmo sbagliato sia noi come società che lui in qualche scelta, ma hanno sbagliato anche i calciatori. Qualcuno si sentiva giocatore di serie A, altri sono di passaggio, sono cose che inconsciamente possono accadere. Quando abbiamo dato il peso della responsabilità alla squadra, questa ha reagito. Greco e Vivarini sono due personalità molto diverse: il primo va più sul pratico, il secondo cercava l’idea, la filosofia di gioco. Tutti si sono chiesti come mai con il Pisa, in 10 per tutta la partita, la squadra abbia giocato una partita del genere. Ci ho pensato anch’io a questa cosa…Quel che è stato è stato, ora è iniziato un percorso nuovo e per dimostrare la stima che ho nei confronti di Greco gli ho fatto 3 anni di contratto. Credo fermamente che lui possa portarci alla salvezza”.
Su un possibile mercato di riparazione
“Non è il mercato che ti fa svoltare – prosegue Angelozzi -. Ti fa svoltare il gruppo, che ha assunto un altro atteggiamento e sta mostrando un’altra mentalità da qualche settimana: tutti si aiutano e tutti lottano. Greco non guarda in faccia nessuno, ha avuto il coraggio di buttare in campo ragazzini che non avrebbe utilizzato nessun altro. I giovani stanno portando energia al gruppo dei ‘vecchi’, è questa la forza del nuovo Frosinone. Per il mercato di gennaio la mia idea è di confermare in blocco la squadra, valutare la situazione degli infortunati e poi intervenire di conseguenza: ma sarà qualcosina, poche operazioni al massimo, perché se agiamo con un mercato massiccio vuol dire che abbiamo sbagliato fin da subito e comunque i nuovi dovrebbero ambientarsi”.
Il problema dell’attacco sterile
Il reparto offensivo del Frosinone non brilla certo per prolificità, è sotto gli occhi di tutti. Angelozzi commenta così la questio che pare non trovare una chiave di volta: “Facciamo fatica a segnare ma abbiamo 4 punte fuori. Faccio un esempio: la Samp ha Tutino, Borini e Coda e comunque ha difficoltà a fare gol. Non è questione solo di attaccanti, magari non si riesce a costruire la strada della rete. Due anni fa, quando portai Borrelli, Mulattieri e Moro, vi siete messi tutti a ridere. Per bucare la porta ci vogliono fortuna, bravura e soprattutto il supporto della squadra. Greco ha dato compattezza, prima prendevamo due gol a partita e stiamo lavorando su alcuni concetti. Piano piano li faremo questi gol ma non deve essere un assillo. Adesso ci vuole pazienza, non è comprando i giocatori che si risolve il problema, ma lavorando, restando tranquilli. Noi abbiamo due ottimi giocatori come Kvernadze e Ambrosino, che sono due seconde punte. Ci manca il centravanti classico, quello che fa salire la squadra”.
‘Nodo’ Machin
“Machin l’ho portato io, mi assumo le responsabilità, ed è forte – continua Angelozzi -. Quando è arrivato qui e non stava bene come gli altri fisicamente, l’allenatore ha fatto delle scelte. Non è che se ti chiami Machin devi giocare per forza. Sia Vivarini che Greco non sono stupidi. Evidentemente anche se gioca in nazionale non va bene per la serie B, dove devi correre ed essere aggressivo. Gli allenatori cercano fare gli interessi della squadra, gioca chi si allena bene”, conclude Angelozzi.