La giovane Anani Ekakitie si racconta: perché mi sono candidata, perché con l’Udc e Vicano e cosa vorrei fare per Frosinone. Ha 25 anni, Anani, un sorriso che ammalia e occhi che trasmettono voglia di vivere, frequenta il secondo anno della facoltà di medicina in inglese all’università La Sapienza di Roma ed è la prima figlia di Felicia e Benson (pastore della chiesa evangelica di Ferentino) che dopo di lei hanno avuto altre due sorelle ed un fratello.
Originari della Nigeria, da 25 anni sono in Italia e vivono a Frosinone, dove si sono integrati perfettamente nel tessuto sociale. Anani Ekakitie, nata a Roma poco dopo l’arrivo in Italia dei suoi genitori, è una ragazza dai mille interessi, versatile, affamata di vita e di esperienze, aperta a tutto e a tutti.
Ed è stata proprio questa sua voglia di conoscere, di imparare, di integrarsi ancora di più nella città e nella nazione in cui vive che l’ha spinta ad intraprendere questa nuova avventura: candidarsi alle elezioni amministrative di Frosinone. E lo ha fatto nella Lista “Udc – Partite Iva – Progetto Lazio” che sostiene, con altre due componenti, la candidatura a sindaco di Mauro Vicano.
Perché mi sono candidata e perché con Mauro Vicano.
L’ho fatto perché per aspettarsi un cambiamento bisogna sostenerlo e quindi ho deciso di essere io stessa protagonista attiva e non solo una spettatrice.
Non avrei mai pensato di far parte di questa campagna elettorale! Come molti giovani mi sono abituata a limitarmi a leggere i programmi elettorali e scegliere quello che più rispecchiasse le mie idee senza pensare a come io, in prima persona, avrei potuto contribuire. E’ stato così che ho letto il programma del candidato Sindaco Mauro Vicano, soffermandomi soprattutto sul punto in cui parla di integrazione: parola molto utilizzata negli ultimi anni. Sono figlia di genitori immigrati e al compimento dei 18 anni di età ho ottenuto la cittadinanza italiana. Mi riconosco come Afro-italiana, termine che però ancora oggi viene poco utilizzato e/o poco compreso. Cosa non meno importante: sono una giovane donna, studentessa.
In merito, credo fortemente nella capacità delle donne di contribuire alle dinamiche di sviluppo del tessuto sociale e credo sia giusto e doveroso contribuire al miglioramento delle condizioni di vita delle persone, della comunità a cui si appartiene.
Nel progetto politico di Vicano trovo un impegno forte a favore dei più fragili, è un progetto che verte a promuovere umanità e solidarietà.
Quando mi è stato proposto di candidarmi, chiaramente ho voluto riflettere su questa possibilità. Sono una persona attiva in ambito sociale, nel mondo del volontariato e nella mia comunità religiosa. Ma ho deciso di accettare la candidatura, sostenuta anche da tanti miei coetanei e dalla mia famiglia.
Il mio stile di campagna elettorale è quasi totalmente “face to face”, perché mi piace sentire le problematiche che i cittadini hanno riscontrato negli anni e le loro idee su come migliorare la situazione. Questa lista ha candidato molti giovani e spero sia solo l’inizio di un superiore coinvolgimento dei giovani nella cura e attenzione verso la nostra città.
Spero che i giovani portino le loro risorse, idee e la loro creatività. Chiaramente sono realista e so che non è così semplice e veloce ottenere un cambiamento e che parlare e poi fare è completamente diverso, ma credo che dare il proprio contributo abbia il suo peso in the long run.
Quindi, questa nuova esperienza la sto vivendo con molta curiosità e attenzione verso tutte e tutti coloro che vogliono condividere idee e progetti, o che, semplicemente, vogliono socializzare le criticità del quotidiano.
Quello che la gente mi ha chiesto di più. Chi ho avvicinato, i loro problemi e le richieste
Sin da ragazzina, anche per il percorso fatto con la mia famiglia, come componenti della comunità protestante, ho sempre creduto fortemente nel lavoro di rete, nella possibilità che di fronte alle grandi sfide la rete è la risposta più efficace.
Se eletta, mi piacerebbe poter rappresentare una rete civica di persone, soprattutto sui temi del welfare e del mondo giovanile. Viviamo un periodo abbastanza difficile sotto il profilo economico, ma il mio interesse è rivolto agli aspetti psico-sociali, al benessere della persona, partendo dai suoi bisogni.
Le difficoltà espresse dai cittadini sono molto conosciute da tutti. Inutile ricordare che molti giovani non hanno un’occupazione stabile e vivono ancora in famiglia.
I cittadini chiedono lavoro, servizi e una città pulita e vivibile. Ma è chiaro che il lavoro da fare è molto più impegnativo.
Io credo che essere amministratore comunale sia una vera e propria sfida alla capacità di ogni eletto di creare empatia con i cittadini e di saper valorizzare le organizzazioni ed i singoli, rendendoli interpreti attivi del lavoro amministrativo.
La realtà della comunità straniera a Frosinone: afro-italiana e in generale
Ultimi giorni di campagna elettorale: come li affronterò
È importante creare le circostanze giuste affinché l’integrazione avvenga e non rimanga a livello di buone intenzioni. Questo è possibile solo attraverso il riconoscimento delle libertà individuali di tutte e tutti, senza distinzione di sesso, razza, religione e cultura, promuovendo la diversità come valore aggiunto dell’agire comune. L’obbiettivo finale dovrebbe essere quello di vedere il problema di uno come il problema di tutti e porre le basi per costruire nuovi legami senza barriere sociali. Questo non solo dal punto di vista dell’integrazione, ma per tutto ciò che riguarda la nostra città: ogni cittadino deve prendere coscienza che il territorio e la comunità in cui vive sono un tutt’uno e che il senso di appartenenza deve prevalere su qualsiasi preconcetto. Credo che la rappresentanza sia molto importante, avere qualcuno che ti assomiglia nei diversi ambiti e soprattutto in ambito politico, poter sostenere una cittadina italiana figlia di genitori immigrati, studentessa, ben inserita nel tessuto sociale, può dare molta speranza, ed essere un esempio. La comunità afro-italiana presente in Italia è una comunità ben inserita, soprattutto nel Nord Italia, meno al Sud del nostro Paese. Il mio impegno è volto anche a far conoscere le storie di integrazione e il valore culturale del mio popolo di origine, sottolineando le infinite similitudini con il popolo italiano e soprattutto meridionale.
Infine, voglio rivolgere un appello a tutte e tutti i cittadini, ai giovani, agli indecisi, a chi ritiene inutile andare a votare: non rinunciate al vostro diritto/dovere di espressione, votate e con coraggio scommettete sui giovani come me. Buon voto a tutte e a tutti.