È di nuovo emergenza nei Pronto Soccorso della provincia di Frosinone. A distanza di poche settimane dalla polemica divampata nel capoluogo sul sovraffollamento dei corridoi dello Spaziani, si riaccendono i riflettori sulla mancanza di barelle. Una situazione ormai tristemente nota in tutto il Lazio che, però, con l’arrivo del picco dell’influenza stagionale e con la risalita dei casi Covid rischia di far collassare il sistema di primo soccorso.
Ebbene si perché, tra la serata e la notte di lunedì scorso, più di dieci ambulanze sono rimaste bloccate nei Pronto Soccorso di Sora, Frosinone e Cassino. Le barelle sulle quali i pazienti erano arrivati nelle strutture non potevano essere liberate proprio a seguito della mancanza di lettighe nei nosocomi e, così, i mezzi dell’Ares 118 sono rimasti fermi.
Un’emergenza nell’emergenza. Se da una parte ci sono i pazienti, costretti a rimanere parcheggiati sulle barelle dell’ambulanza per ore, dall’altra ci sono i mezzi di soccorso fermi e, qualora si verificassero più richieste d’intervento simultaneamente, con oltre dieci ambulanze impossibilitate a muoversi in una provincia come quella di Frosinone, si rischierebbe l’effetto paralisi.
Una situazione esasperata ed esasperante, anche per i familiari dei pazienti in attesa nei Pronto Soccorso. Sempre nella notte tra lunedì e martedì, infatti, non sono mancate le chiamate ai carabinieri per segnalare situazioni al limite e richiedere l’intervento delle Forze dell’ordine.
Ad onor di cronaca, ciò che accade nei Pronto Soccorso della provincia di Frosinone si verifica, ormai da mesi, in maniera crescente, in quasi tutti gli ospedali del Lazio e d’Italia. Non sarà certo un ‘miracolo di Natale’ a cambiare la situazione. Occorre intervenire sulla gestione della Sanità con misure massicce. “Il grado di civiltà di un Paese si misura osservando le sue carceri”, scriveva Voltaire; se fosse stato un filosofo dei nostri tempi avrebbe senza dubbio aggiunto… “e i suoi ospedali”.