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Alatri – Truffatore seriale nuovamente in azione: finge di essere investito e chiede denaro

Simula un investimento per farsi dare soldi contanti, rifiuta il soccorso e l'intervento delle forze dell'ordine

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La redazione di FrosinoneNews si era già occupata di questa persona lo scorso giugno: un uomo adulto, residente ad Alatri, che ha il “vizietto” di simulare un investimento per poi pretendere del denaro contante per il risarcimento del danno “apparentemente” subito. Una truffa nemmeno troppo originale se si pensa che è stata riprodotta su diversi set cinematografici di famose commedie all’italiana, ripresa in tutta la penisola da impostori più o meno improvvisati che tentano di ingannare il malcapitato di turno estorcendogli anche cospicue somme di denaro. Il “gioco” messo in atto dall’impostore alatrense è semplice: entra in azione tra i vicoli del centro storico, quasi sempre nei pressi di porta San Pietro o Porta San Francesco, dove il traffico urbano è tenuto a mantenere una velocità di percorrenza sicuramente ridotta; si apposta in angoli coperti della carreggiata, meno esposti alla visibilità degli automobilisti che transitano ed al momento del passaggio del mezzo l’uomo dà un pugno sulla carrozzeria del veicolo, lato passeggero, così da poter meglio imbrogliare la vittima la quale, ovviamente, attirata dalla botta e da qualche urlo del lestofante, si ferma convinta di aver investito il manigoldo. Quest’ultimo, per rendere più verosimile la sua interpretazione, si butta a terra lamentando dolore in varie parti del corpo: a tal punto l’automobilista è nella rete del truffatore, la sua tensione sale, tra confusione, spavento e preoccupazione, non è più in grado di ragionare.

E se la vittima dovesse proporre di chiamare i soccorsi e le forze dell’ordine, il viscido passa al secondo atto della trappola: si rialza, afferma “no, va meglio” e reclama il danneggiamento di un vecchio pc o un tablet, ovviamente già fuori uso, asserendo che sia della figlia o che gli serva per lavorare, per cui chiede una somma di denaro contante per ricomprare il dispositivo e chiuderla lì, senza far ricorso a rilievi e richieste di risarcimento ufficiali, per evitare le ammende contemplate dal Codice della Strada, non incorrere in farraginose lungaggini e nell’aumento della quota dell’assicurazione RCA.

L’ultimo episodio segnalato risale a qualche giorno addietro: il tizio ha agito poco più in là di Porta San Francesco, chiedendo poi i soldi per acquistare un giubbino nuovo che sostituisse quello che aveva indosso, asserendo che si fosse rovinato in seguito alla caduta provocata dall’investimento. Il malcapitato ha fatto notare che il giubbotto era evidentemente vecchio e lacero, a prescindere dall’episodio, ed ha preso il cellulare per contattare il 112: l’uomo si è allontanato di tutta fretta, senza nemmeno far capire quale direzione avesse preso. Non essendo state depositate formali denunce presso le locali caserme delle Forze dell’ordine, restano le testimonianze delle vittime o di qualche presente, postate sui social per informare ed avvisare la comunità a diffidare di certe circostanze a dir poco sospette. Ovviamente gli organi di Polizia raccomandano di richiedere il loro intervento in questi casi, in maniera tempestiva, soprattutto quando persone ignote pretendono denaro contante, che sia per riparare uno specchietto retrovisore, un tablet o via dicendo: la presenza in loco degli agenti di Polizia Locale, Carabinieri, Polizia di Stato, consente quantomeno di identificare il soggetto o i soggetti che intendono mettere in pratica la truffa. Massima attenzione.

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