“Oggi riflettendo ho scoperto una cosa amore…che nel mio cuore non c’é posto per l’odio, anche se ne avrei tutto il diritto e questo perché il mio cuore é colmo, pieno, strapieno del mio amore per te…”. Poche parole affidate ai social per ricordare a se stessa ed agli altri che, nonostante qualcuno le abbia portato via un figlio uccidendolo, non ha tempo per odiare. Lei è Federica Sabellico la mamma di Thomas Bricca. Dal giorno dell’agguato mortale a suo figlio è ormai trascorso più di un mese. In questi lunghi giorni, è rimasta chiusa nel suo silenzio, nel suo dolore. Non ha voluto parlare quasi mai pubblicamente. In queste interminabili settimane, mamma Federica ha affidato i suoi pensieri solo ai social.
Lo ha fatto anche ieri con un breve post. Nessun odio. Nessun odio per gli assassini di suo figlio. Nessun odio per i complici. Nessun odio per tutti coloro che sanno e che non hanno ancora trovato il coraggio di parlare. Lei, mamma Federica, nel frattempo, ha trovato il coraggio più grande. Quello di non odiare quando ne avrebbe tutto il diritto. Continuerà ad attendere di conoscere la verità, di dare un nome ed un volto a chi ha ucciso suo figlio. Ma non li odierà.
Le indagini
Nessuna svolta intanto sul fronte delle indagini. Al momento l’unico iscritto sul registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta rimane Mattia Toson. Al giovane di Alatri, ascoltato lunedì scorso in Procura, nel corso di un interrogatorio fiume, non è stata però mossa alcuna contestazione diretta. Il padre di Thomas, Paolo Bricca, ha rivelato ai nostri microfoni che, stando alle informazioni da lui ottenute, l’alibi di Toson non reggerebbe. Starà agli inquirenti accertarlo. C’è bisogno di più tempo per raccogliere prove ed elementi utili a ricostruire esattamente cosa accaduto la sera del 30 gennaio scorso al “Girone”. Si cercano ancora l’arma del delitto e il T-Max nero utilizzato da killer e complice per raggiungere il luogo del delitto.
Si continua a scavare negli alibi dei sospettati e nelle immagini delle telecamere di video sorveglianza catalogate dagli investigatori. “Dobbiamo avere pazienza”, ha detto papà Paolo Bricca. Una famiglia, tanti amici ed un’intera comunità attendono fiduciosi che la giustizia faccia il suo corso. Il desiderio di tutti è uno solo, quello di conoscere al più presto la verità.