Sono passati due anni dall’omicidio di Thomas Bricca, il giovane studente di Alatri, all’epoca dei fatti 19enne, ucciso con un colpo di pistola alla nuca nella sera del 30 gennaio 2023 mentre si trovava con alcuni amici sulla scalinata del Girone, nel pieno centro della città. Il processo a carico dei presunti assassini, Roberto e Mattia Toson, rispettivamente padre e figlio, è ancora in corso, la prossima udienza è prevista nella mattinata di mercoledì 12 febbraio alle 09:30: la famiglia di Thomas, i parenti, gli amici, la comunità alatrense, tutti auspicano una condanna definitiva entro marzo e, a gran voce, tutti invocano l’ergastolo.
Struggente l’immagine di mamma Federica rannicchiata sul luogo dove suo figlio Thomas è stato ferito a morte, nella serata di ieri, con dei fiori ed un lume acceso: che la fiamma della sua straordinaria forza e della determinazione con cui la donna sta affrontando questa tragedia non vacilli e non si spenga mai. E con una poesia di Henry Scott Holland mamma Federica si fa coraggio «La morte non è niente. Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano, quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami! Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo. Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace».
Il giorno di Thomas
Nella giornata di domani, sabato 1 febbraio, per ricordare la figura del giovane studente assassinato, l’associazione “L’Albero di Thomas” ha organizzato “Il giorno di Thomas“: alle ore 17:30 si terrà una Santa Messa presso la chiesa Santa Famiglia in via San Francesco Fuori le Mura ad Alatri. Seguirà una passeggiata con i presenti, un corteo silenzioso che dal piazzale della chiesa raggiungerà il Girone, il luogo dell’agguato. Un percorso di riflessione che mira a sensibilizzare la comunità tutta. L’associazione “L’Albero di Thomas”, fondata da zio Lorenzo Sabellico, continua con la sua attività di sostegno e vicinanza, rivolta in particolar modo ai giovani, al fine di tutelare le nuove generazioni dall’indifferenza della società e degli adulti, stando accanto ai ragazzi, ascoltandoli, facendo emergere i loro disagi. L’associazione è attiva 24ore su 24, con professionisti a disposizione: tante le iniziative già messe in atto, che hanno coinvolto anche le scuole del comprensorio. Zio Lorenzo fa sapere che a breve partirà un altro progetto interamente dedicato ai ragazzi.
Lorenzo Sabellico specifica «La commemorazione di Thomas vuole rappresentare la continuazione del nostro cammino, inteso come comunità che non dimentica la morte di un ragazzo che, ignaro di ciò che stava per accadere, è stato freddato con un colpo di pistola alla nuca. Una comunità che spesso si dimostra indifferente e sembra dimenticare il contesto giovanile, quasi escludendo i ragazzi dalla società. Dall’omicidio di mio nipote, la nostra associazione ha lavorato molto per cercare di riportare i giovani al centro dell’attenzione: “Il giorno di Thomas” è il giorno dedicato alla gioventù, non solo di Alatri, bensì esteso all’intero territorio». Lorenzo Sabellico continua: «In quanto famiglia noi ci aggrappiamo ad ogni singolo ricordo di Thomas, ad ogni frammento, ad ogni dettaglio che lui ci ha lasciato: stando spesso tra i giovani e vivendo la loro realtà, ci ricordiamo di Thomas. Quella di domani intende essere un’occasione dedicata all’inclusione sociale, è il giorno in cui la superficialità degli adulti fa spazio all’attenzione, alla volontà di capire i nostri ragazzi».
Zio Lorenzo intende approfondire l’iniziativa di domani pomeriggio «Il cammino simbolico fatto in comunità prevede quattro tappe “di riflessione”: la prima è l’evidenza di un percorso già iniziato e che, nel tempo, viene sempre più condiviso; la seconda è proprio la crescita di questo cammino che si estende a tutti, per sradicare l’esclusione e l’indifferenza, che non vanno contestualizzate solo nelle situazioni di disagio bensì a tutti i ragazzi, che mi piace considerare “il nuovo strato geologico”, i quali ancora fanno tanta fatica a trovare il loro spazio, la propria dignità, la forza per progettare il futuro; la terza è la gradualità: non possiamo avere tutto e subito come il sistema di oggi, improntato sul profitto e sul benessere, ci vuole far credere, è necessario elaborare anche il dolore, i sacrifici, le difficoltà che si incontrano per raggiungere un obiettivo; l’ultima tappa è la fatica, sul luogo del delitto, una riflessione profonda su un cammino di crescita che dovrà illuminare le nostre nefandezze affinché impariamo ad affrontarle, per continuare a sognare, a sperare ed a progettare. Ringraziamo gli istituti scolastici di Alatri, l’Istituto Comprensivo 1, l’Istituto Comprensivo 2, l’Istituto Comprensivo “Egnazio Danti” di Tecchiena, che ci hanno affiancato in questa nostra visione condivisa».
Lorenzo Sabellico chiude «Con questo evento diamo per scontato che non servano più le “luci nella notte” che abbiamo acceso negli anni precedenti: il giorno è arrivato, si parte da ciò che abbiamo e che è insostituibile. Ringraziamo quanti vorranno partecipare all’iniziativa di domani e tutti coloro che in questi due anni ci sono stati e continuano ad esserci vicino. Ringraziamo le Istituzioni che, seppur lentamente, sono impegnate a far emergere la verità per chiudere un cerchio ed assicurare alla giustizia coloro che hanno preso parte al barbaro omicidio del nostro Thomas, non solo chi ha sparato ma anche chi ha coperto gli assassini. Grazie ai fratelli di “Nuovi Orizzonti, che cureranno i canti nel pomeriggio di domani, grazie alle associazioni del terzo settore che vorranno intervenire all’iniziativa. Mi preme aggiungere che noi, come ente associativo, chiamiamo in rassegna tutto il terzo settore, per aderire ai propositi dell'”Albero di Thomas” ed, insieme, eradicare il pregiudizio e l’esclusione sociale, per abbattere le nicchie in cui si rifugiano i nostri giovani. Noi continueremo ad esserci, in futuro, perché Thomas Vive e sarà per sempre».
