Avere sanità diverse a livello regionale porta a una maggiore “migrazione di pazienti e medici, che è parallela a quella tra il pubblico e il privato. Stanno andando avanti insieme, per questo è una battaglia difficile”. L’analisi viene dall’ex premier Romano Prodi, intervenuto a Bologna a convegno su sanità e autonomia differenziata organizzato dall’associazione Bissoni nell’aula magna del Policlinico Sant’Orsola. Già oggi, peraltro, le differenze sono marcate. Ad esempio, cita Prodi, “sono impressionanti i dati sulla mortalità infantile: 1,77% al Nord e 3,7% al Sud. È il doppio. Fa impressione, perché vuol dire mancanza di prevenzione, assistenza e cura”.
L’ex Premier: “Con il Governo Meloni tutto quello che dà profitto va al privato”
Per Prodi, il governo Meloni sta “pericolosamente spostando il confine” in una direzione in cui “tutto quello che dà profitto va al privato”, mentre alla sanità pubblica resta “il residuo. O le cose costosissime”. “Stiamo pericolosamente spostando il confine verso questa direzione – avverte Prodi -, tutto quello che dà profitto va al privato, mentre il sistema pubblico diventa il sistema per il residuo o per le cose costosissime che il sistema privato non tocca neanche. C’è una spinta in questo senso”. Prodi, tra l’altro, rimarca che anche “gli interessi industriali sulla sanità sono straordinari e fortissimi”. Quindi occorrerà “chiarire come deve essere la collaborazione tra pubblico e privato. Che ci deve essere, ma con delle regole”. Ad esempio, si chiede il Professore, “quale ruolo devono avere le assicurazioni?”. Alla fine, ragiona Prodi, si potrebbe arrivare a una situazione in cui, “invece di pagare qualche cosa di tassa”, che va a sostegno del sistema pubblico, “si paga per il sistema privato. Questo è il nuovo equilibrio, che bisogna spiegare alle persone per far capire cosa significa l’autonomia differenziata”. – Fonte Agenzia Dire www.dire.it –