Si sono offerti, sin dai primi giorni del loro arrivo a Cassino, di sostenere, aiutare e supportare i coetanei ucraini scappati dalle bombe e dalla violenza. Gli studenti dell’Itis ‘Ettore Majorana’ di Cassino hanno ricevuto una lettera di elogio da parte del Ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Valditara. Il responsabile dell’importante dicastero si rivolto al professore di religione, don Francesco Vennitti che aveva segnalato la bontà, l’umanità e l’indole all’integrazione dei suoi alunni.
“Gentile professor Vennitti, desidero ringraziarLa per la segnalazione al merito degli alunni del Suo Istituto, l’ITIS “Ettore Majorana” di Cassino. Intendo manifestare il mio più sincero apprezzamento per quanto dimostrato dagli studenti che si sono adoperati, con grande altruismo e coraggio, a soccorrere i rifugiati ucraini e a dare sostegno, scolastico e umano, ai ragazzi fuggiti dall’orrore della guerra e ai loro compagni in difficoltà. A Lei, al Dirigente Scolastico, professor Pasquale Marino, e a tutti i docenti dell’Istituto, va il mio più sentito apprezzamento per l’importante opera di educazione alla solidarietà, al sentimento di umanità e di condivisione, che rappresentano stimolo di crescita e di arricchimento personale, nonché finalità proprie dell’istituzione scolastica. Nel rinnovare la mia stima per l’impegno quotidiano profuso nella realizzazione dei valori umanitari di inclusività, che costituiscono le basi di una comunità civile”.
Un attesto di merito che ha profondamente commosso l’intero istituto diretto dal professor Pasquale Marino che è riuscito ad aggregare un corpo docente di grande spessore umano.
“Credo che veramente la scuola sta aiutando i ragazzi a essere uomini e donne del domani – ha sottolineato don Francesco –. Non tutti magari riescono nell’apprendimento, ma si sforzano a costruire un mondo migliore. Il preside Pasquale Marino è sempre disponibile ad attuare ogni cosa pur di fare trascorrere agli alunni delle giornate che arricchiscono la loro esperienza anche per evitare che finiscono in strada. Gli studenti si danno da fare nel volontariato, nel condividere lo studio pomeridiano con chi ha più difficoltà, e nelle tante attività proposte dalla scuola. Un domani non tutti saranno dei bravi ingegneri, medici, o quant’altro ma sarà bello incontrarli e dire che “buon padre di famiglia”.