Il grave ferimento alla gola di un agente da parte di un detenuto avvenuto nei giorni scorsi nel carcere di Frosinone ha portato una delegazione sindacale dell’Unione Sindacati Polizia Penitenziaria della segreteria regionale del Lazio a far visita al penitenziario del Nuovo Complesso “Giuseppe Pagliei” di Frosinone,
“Ringraziamo la Direzione per aver reso possibile questa visita luoghi di lavoro, dichiara Nicastrini Daniele Segretario regionale USPP Lazio – illustrandoci i vari luoghi di lavoro, dove abbiamo trovato una situazione difficile ma gestita egregiamente dal poco personale operante nei settori colloqui famiglia/avvocati con una media di 100 colloqui tra visivi e telefonici, il servizio matricola che assicura le attività gestionali dei fascicoli processuali ecc., delle portinerie, servizi vari ma soprattutto quelle poche unità che operano all’interno di padiglioni che devono gestire una popolazione detenuta complessa e problematica. Abbiamo trovato, una difficile situazione di disagio del Personale della Polizia Penitenziaria a gestire una popolazione detenuta attestata oltre le 480 presenze, tutti aperti nelle ore diurne come disciplinato dalle disposizioni del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria – ministero della giustizia, che ha reso le nostre carceri terre di nessuno e dove le possibilità di aggressioni nei confronti degli agenti sono evidenti anche nell’ultimo caso a Frosinone”.
Attualmente l’istituto penitenziario ha un organico in servizio attestato sulle 240 unità di cui oltre una trentina operanti al Nucleo traduzioni provinciale che si occupa anche delle sedi di Cassino e Paliano rispetto alle 296 previsti da decreto ministeriale. A breve entro fine anno ben sei unità lasceranno per meritato pensionamento il servizio attivo e in prospettiva l’organico diminuirà ulteriormente.
“L’USPP ha chiesto al Governo di dichiarare Lo Stato di Emergenza Penitenziaria – dichiara il Presidente Giuseppe Moretti -, invitando il Dipartimento di farsi carico di interessare il Ministero per l’assunzione immediata di almeno 3000 unità di Polizia Penitenziaria per far fronte alle carenze di una pianta organica presente che si assottiglia sempre di più già al di sotto di circa 6/7000 unità”.
In considerazione della tematica organica, nei prossimi giorni si terranno incontri sul territorio nazionale per l’assegnazione incrementale delle unità provenienti dal 181° corso per circa 171 unità maschile e 30 femminili per le regioni del Lazio, Abruzzo e Molise ove la competenza appartiene al Provveditorato di Roma.
“Purtroppo, come accade sempre – continua Nicastrini – in ogni corso con pochi agenti che escono distribuiti per tutte le regioni d’Italia, questa volta su Frosinone propongono appena 10 unità d’incremento che avverrà con il prossimo piano di mobilità nazionale”.
Della delegazione sindacale anche il segretario provinciale di Frosinone Angelo Vittiglio, interviene nel merito della difficoltà anche di poter corrispondere i rimborsi delle spese delle missioni svolte: “Da circa un anno per una media di qualche migliaio di euro per le 33 unità in forza al Nucleo traduzioni, per mancanza di un ragioniere che la sede di Frosinone e carente sulla quale il Provveditorato regionale non sembra trovare soluzione, seppur più volte richiesta”.