Provate a immaginare: avete appena ricevuto il vostro primo stipendio, la voglia di indipendenza è tanta e finalmente potete lasciare il nido familiare. Oppure, siete una giovane coppia che sogna di costruire una famiglia. Il primo passo? Trovare una casa. Ma ecco che il sogno si scontra con una realtà amara: il mercato degli affitti in Italia è un campo minato, dove i prezzi alle stelle e l’offerta limitata trasformano la ricerca di un’abitazione in un percorso ad ostacoli.
Non si tratta di una semplice percezione, i numeri parlano chiaro. Oggi, più di un italiano su cinque vive in affitto (20,5% per la precisione, secondo il Censis), con un trend in crescita del 5% negli ultimi 10 anni. E se pensate che il problema riguardi solo le grandi città, vi sbagliate. Certo, a Milano, Roma e Bologna la percentuale di famiglie in affitto schizza alle stelle (30-40%), ma anche nei centri minori la situazione è tutt’altro che rosea.
Chi sono i “nuovi inquilini”? Spesso si tratta di giovani tra i 25 e i 44 anni, con redditi non elevati e contratti di lavoro precari. Sono loro a pagare il prezzo più alto di questa crisi abitativa, costretti a rinunciare alla stabilità e a vivere con l’ansia del rinnovo contrattuale, magari con la spada di Damocle di un canone maggiorato.
Ma cosa ha portato a questa situazione? Le cause sono molteplici e intrecciate tra loro. Da un lato, l’aumento dei prezzi delle case (+15% negli ultimi 5 anni) rende l’acquisto un’impresa titanica, spingendo molti verso l’affitto. Dall’altro, la stretta creditizia e le difficoltà di accesso al mutuo tagliano le gambe ai sogni di chi vorrebbe investire in un immobile di proprietà.
E come se non bastasse, l’offerta di case in affitto è sempre più limitata (-20% negli ultimi 10 anni). Complice la scarsità di investimenti nell’edilizia popolare e il boom degli affitti brevi turistici, trovare una casa a un prezzo decente è diventata una vera e propria caccia al tesoro.
Le conseguenze? Un disagio abitativo crescente, con famiglie costrette a spendere oltre il 40% del proprio reddito per l’affitto, vivendo in condizioni di sovraffollamento e precarietà. Un aumento della povertà, perché l’affitto rappresenta una voce di spesa che erode sempre più il bilancio familiare. E infine, un senso di instabilità e incertezza per il futuro, che rende difficile mettere radici e costruire un progetto di vita. – Fonte www.consumerismonoprofit.it –