La notizia della morte di Silvio Berlusconi ha fatto in poche ore il giro del mondo. Il volto del Cavaliere, scomparso nella mattinata di oggi, lunedì 12 luglio 2023, al San Raffaele di Milano, all’età di 86 anni, dopo aver a lungo combattuto contro un male subdolo, campeggia ovunque sulle prime pagine dei quotidiani digitali. Un leader politico indiscusso che ha fatto la storia del Paese, che questo piaccia o meno. Dalla sua discesa in campo, nel 1994, il Cavaliere ha dominato la scena politica italiana e internazionale, dall’Europa alla Russia, passando per gli Stati Uniti e l’Oriente. Una figura, tanto amata quanto controversa, che ha plasmato l’Italia del XXI secolo, sia dal punto di vista politico che da quello imprenditoriale e sportivo. Imprenditore edile, tycoon televisivo e fondatore di Mediaset, presidente del Milan e poi del Monza, fondatore di Forza Italia, tre volte premier, imputato in processi clamorosi: Silvio Berlusconi, uno degli uomini più facoltosi e potenti del Paese, è stato questo e molto altro.
Dal “Patto di Fiuggi” alle convention
Profondo il legame del leader Azzurro con la provincia di Frosinone, in particolar modo con la città da Fiuggi, sin dai primi anni ’90. Correva il 1993, era l’anno delle Amministrative: Fini ancora segretario del Movimento Sociale Italiano decise di candidarsi contro Rutelli a Roma ottenendo l’appoggio di Silvio Berlusconi. Scattò l’intesa, il patto che passerà da Fiuggi e dalla prima vittoria, alle elezioni del 1994. Una discesa in campo che verrà poi considerata come l’atto fondativo della seconda Repubblica.
Fiuggi è stata anche la ‘roccaforte’ degli incontri con uno dei suoi fedelissimi, Antonio Tajani, da lui affettuosamente chiamato ‘Tonino’, oggi vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri. “Un dolore immenso. Semplicemente grazie Presidente, grazie Silvio”. – Con queste parole Tajani ha omaggiato oggi l’amico di sempre. Il Cavaliere non ha mai mancato gli appuntamenti con la convention “L’Italia e l’Europa che vogliamo a Fiuggi”. Al Grand Hotel Palazzo della Fonte Silvio Berlusconi era di casa. Solido il legame anche con altri esponenti politici della provincia di Frosinone, da Alfredo Pallone ad Antonello Iannarilli, passando per l’attuale sindaco del capoluogo, Riccardo Mastrangeli e per il suo predecessore, Nicola Ottaviani.
Il cordoglio della politica locale
“Un gigante e un visionario che ha rivoluzionato la politica, anche in provincia di Frosinone. Il suo esempio resterà la nostra stella polare”, è il messaggio di cordoglio dei subcommissari provinciali di Forza Italia, Adriano Piacentini, Daniele Natalia e Rossella Chiusaroli. “Ha rivoluzionato la politica italiana, inventandosi letteralmente la coalizione di centrodestra, maggioritaria nel Paese dall’anno della sua celebre discesa in campo, il 26 gennaio 1994. Quasi 30 anni fa. Silvio Berlusconi è stato un protagonista assoluto della vita politica nazionale, portando l’Italia a vette inimmaginabili negli anni dei suoi Governi. – Proseguono gli esponenti Azzurri – Anche in provincia di Frosinone l’effetto Berlusconi si è sentito, specialmente a livello di classe dirigente. Oltre che naturalmente di voti e di vittorie. Alla Ciociaria Berlusconi è stato sempre molto legato, anche per via del rapporto speciale con Antonio Tajani, adesso ministro degli esteri. Forza Italia rappresenta l’esempio della più grande rivoluzione democratica degli ultimi decenni. Un partito centrista, liberale, cattolico, moderato, sempre in grado di evolversi e di adattarsi ai tempi. Nulla di tutto questo sarebbe stato possibile senza la guida di Silvio Berlusconi. Tantissimi i ricordi: i discorsi, la straordinaria capacità motivazionale, la visione, il carisma, il profilo internazionale. Il suo esempio rappresenterà costantemente una stella polare per tutti noi, impegnati a tradurre nell’azione politica quotidiana e locale i suoi insegnamenti. Un uomo che ha saputo cambiare la politica. Per non parlare del fatto che è stato un autentico “gigante” del mondo imprenditoriale e dell’editoria. Senza dimenticare le imprese sportive legate al Milan e negli ultimi anni al Monza. Forza Italia e il centrodestra non ci sarebbero mai stati senza Silvio Berlusconi. Adesso la sfida di noi tutti è di continuare il cammino politico intrapreso non perdendo mai di vista i suoi insegnamenti. E il suo esempio”.
“Colosso dell’innovazione in tutti i settori in cui ha operato, ha inventato la televisione commerciale ed è stato protagonista, per oltre trent’anni, della politica italiana”. Così in un post il presidente della Regione Lazio ricorda Silvio Berlusconi. “Sono diversi i ricordi che ci legano: dal sostegno durante le attività a seguito del terremoto de L’Aquila a quello recente, per la mia campagna elettorale, dove non ha mai mancato di darmi buoni consigli. Resterà, comunque la si pensi, una delle figure politiche segnanti la storia repubblicana -aggiunge Rocca- Esprimo, a nome della Giunta Regionale del Lazio, le condoglianze più commosse e sincere alla famiglia Berlusconi e tutta la comunità politica e umana di Forza Italia. Ciao Silvio!”.
“Con la scomparsa di Silvio Berlusconi il Paese perde uno dei grandi protagonisti della sua storia politica, imprenditoriale e istituzionale”. Lo afferma in una nota il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli. “La sua visione fortemente innovativa ha permeato e plasmato ogni sfida con cui si è cimentato. La sua figura straordinaria ha costituito un potente catalizzatore di idee, passione, impegno, rivoluzionando ogni settore della società: dalla comunicazione alla politica all’imprenditoria, dallo sport alla televisione, passando per la concezione stessa dell’attività politica e istituzionale. I miei sentimenti più sinceri di cordoglio sono rivolti alla sua famiglia e a tutta la comunità che è cresciuta ieri ed oggi in Forza Italia. Grazie presidente per tutto quello che mi hai insegnato e per le opportunità che mi hai offerto. Non ti dimenticherò mai”.
Meloni: “Berlusconi fra i più influenti della storia d’Italia”
«Silvio Berlusconi era soprattutto un combattente, era un uomo che non aveva mai avuto paura a difendere le sue convinzioni e sono state esattamente quel coraggio e quella determinazione a farne uno degli uomini più influenti della storia d’Italia, a consentirgli di imprimere delle vere e proprie svolte nel mondo della politica, della comunicazione e dell’impresa. on lui l’Italia ha imparato che non doveva mai farsi imporre dei limiti. Ha imparato che non doveva mai darsi per vinta. Con lui noi abbiamo combattuto, vinto, perso molte battaglie. E anche per lui porteremo a casa gli obiettivi che, insieme, ci eravamo dati. Addio Silvio». Così la premier Giorgia Meloni in un videomessaggio.
Ora si attende di conoscere la data dei funerali che si svolgeranno presumibilmente nel Duomo di Milano. La certezza della cerimonia nella cattedrale si avrà nel momento in cui saranno proclamati i funerali di Stato, che paiono scontati.