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Acqua Pubblica Frosinone, Antonellis: “La partita della tariffa sociale riguarda i sindaci e non Acea”

Bollette del 2025 superiori del 12,55% rispetto a quelle dello scorso anno in provincia. C'è una battaglia in atto contro la stangata

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“C’è poco da celebrare a livello generale, molto da stigmatizzare a livello locale”. Nella giornata mondiale dell’acqua, Mario Antonellis, coordinatore del movimento dei comitati acqua pubblica della provincia di Frosinone, fa il punto sulla situazione.

  • – Acea a parte, è la politica a deludere puntualmente…

“Proprio così. Il filo conduttore delle problematiche collegate all’acqua e inevitabilmente ai Servizi Idrici, come sempre, ma più di prima è l’ignavia dei politici e in particolare degli amministratori locali che necessariamente e inevitabilmente, con il loro comportamento, creano danni alla collettività. La politica aggressiva dei distacchi ‘disumani’ operata dal Gestore Acea purtroppo non si placa, anzi. Ormai ha raggiunto livelli di illegittimità manifesti perché in completa negazione del deliberato Arera 311/2029 che finalmente ha pianificato le modalità, i tempi e le circostanze per cui i Gestori Idrici potrebbero procedere a disalimentare gli utenti finali. Ma i Sindaci e l’Autorità d’Ambito lo ignorano e se ne lavano le mani”.

  • – Continua, nel frattempo, l’applicazione di tariffe da primato nazionale quanto a sottrazione di soldi dai portafogli di famiglie ed aziende.

“Le nostre tariffe idriche sono sempre le più alte d’Italia e con l’ultima negligente e disinformata votazione nella conferenza dei Sindaci del 22 ottobre 2024, ormai, hanno raggiunto livelli insostenibili e le ripercussioni sociali di questo andazzo sono sotto gli occhi di tutti. Non a caso siamo in provincia di Frosinone, in Ciociaria, terra in declino conclamato con gli indicatori economici e ambientali più bassi del Lazio e agli ultimi posti in campo Nazionale. La nuova articolazione tariffaria del 2025 supera del 12,55% quella del 2024 e questo comporta che una famiglia di tre componenti con un consumo annuo di 250 mc è assoggettata a una bolletta “astronomica” di 1630 euro”.

Nella giornata dell’aqua, il coordinatore dei movimenti fa il suo punto

  • – Capitolo a parte, non meno gravoso per le persone che risiedono in provincia, è quello delle inefficienze del servizio.

“Infatti. Permangono i disservizi come pure mancano puntualmente gli investimenti programmati che il Gestore avrebbe dovuto realizzare In cambio degli aumenti tariffari. Anche qui la colpa è solo e soltanto dei nostri amministratori che ogni volta votano incrementi tariffari senza pretendere un riscontro dettagliato degli investimenti effettivamente realizzati. Siamo arrivati al punto che interventi fondamentali, che Acea avrebbe dovuto eseguire già nei primi anni di gestione, come la digitalizzazione delle reti e la campagna di riduzione delle perdite idriche (rifinanziati più volte negli anni attraverso gli incrementi delle tariffe ma mai portati a temine) verranno invece sovvenzionati con fondi del PNRR. In pratica le inadempienze del gestore Romano, che ha semplicemente rimpinguato le proprie casse senza fare nulla, verranno “sanate” con fondi della fiscalità generale, in questo caso del piano nazionale di ripresa e resilienza. È paradossale poi come l’ignoranza, sul tema, di qualche Sindaco sia sfociata nell’ipocrisia propagandistica promuovendo un incontro pubblico con Acea e con il responsabile della STO per illustrare tali interventi, nel proprio territorio, senza rendersi conto della gaffe che stava facendo”.

  • – La Provincia di Frosinone punta a promuovere l’ambito unico regionale. Cosa ne pensa?

“A proposito di scarsa lungimiranza dei nostri amministratori per non dire “ignoranza” sul tema dei servizio idrico integrato, non può essere sottaciuto l’episodio datato 12 Novembre 2024 quando il Presidente della Provincia riuniva i Sindaci per “discutere” la proposta “demagogica” della costituzione – appunto – dell’Ato Unico regionale. Argomento dibattuto da tempo, osteggiato da tutti i territori regionali, irrealizzabile con le normative attuali, e inutile per gli obiettivi ingenui del promotore, cioè quelli di ridurre le nostre tariffe. Di certo è una proposta caldeggiata e sponsorizzata da Acea. Singolare, per non dire altro, che tra tutti gli ATO regionali solo il Presidente dell’ATO5 Frosinone si ponga il problema. Tutto ciò non ha alcun senso, infatti l’evento si è rilevato un flop per la scarsissima partecipazione, ma è stato organizzato ad arte solo per sviare le critiche feroci derivanti dalla sciagurata approvazione degli aumenti tariffari avvenuta pochi giorni prima”.

Accuse a politica e primi cittadini, che ora non possono più nascondersi

  • – Veniamo alle vostre proposte come Coordinamento Acqua Pubblica Frosinone.

“In quanto alle proposte e alle azioni messe in campo dal nostro movimento quella della tariffa sociale sta avendo grande successo di adesioni. Dalle nostre parti infatti le famiglie e gli utenti in genere hanno una inquietudine in più rispetto agli aumenti generalizzati dell’energia elettrica e del gas essendo gravati dalle tariffe idriche più elevate d’Italia. È arrivato il momento di dare una svolta a questa situazione, visto che per troppo tempo chi avrebbe dovuto trovare la soluzione e mitigarne gli effetti ha letteralmente fallito. Parliamo ovviamente della politica in generale e dei Sindaci in particolare. La questione è politica e se è vero che la sovranità appartiene al popolo solo i cittadini possono invertire la rotta rivendicando i propri diritti. Nella fattispecie lo possono fare aderendo appunto alla tariffa sociale, che paradossalmente e, per lo più inconsapevolmente, è stata avallata e legittimata dagli stessi Sindaci che l’hanno votata e approvata. Infatti nel nostro ATO, caso singolare, coesistono due sistemi tariffari quello più alto d’Italia e quello equiparabile alla tariffa applicata a Milano, la più bassa d’Italia di oltre il 400% inferiore. Quest’ultima appunto è quella che noi chiamiamo ‘tariffa idrica sociale’ rispetto alla quale le adesioni stanno inevitabilmente decollando. Con l’avvento della tariffa sociale gli interlocutori di qual si voglia vertenza, diventano i Sindaci che l’hanno votata e non più ACEA. Si apre un altro scenario, si gioca un’altra partita, quella tra utente e Sindaci, con ACEA confinata in tribuna”.

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