“In questi giorni tantissimi cittadini di Ceccano vivono in condizioni di estremo disagio per la mancanza di acqua potabile nelle proprie abitazioni. Che la mancanza sia totale o parziale, non giustifica l’enorme responsabilità del gestore Acea Ato 5 S.p.A.”, spiegano in una nota i rappresentanti di Unione Popolare Ceccano.
“Nonostante le tante criticità, a distanza di ormai ben 19 anni dall’inizio della gestione, non si trovano soluzioni per risolvere questo annoso problema che, oltretutto, si aggrava proprio nei periodi più caldi e torridi dell’estate. Alle tante domande la risposta è sempre stata la totale inefficienza e la fallimentare gestione di Acea Ato 5! Ormai lo possiamo affermare senza rischio di smentita: la gestione Acea del servizio Idrico Integrato è il più grosso scandalo che questa provincia abbia mai conosciuto.
In tutti questi anni, anziché orientare gli investimenti verso il miglioramento delle infrastrutture e della qualità dell’acqua, si è cercato costantemente lo scontro e la colpevolizzazione dei cittadini che hanno, giustamente aggiungiamo, aperto contenziosi contro il gestore. Inoltre non si contano da parte di Acea gli atti di vero e proprio sciacallaggio perpetrati con azioni illegali e distacchi selvaggi del contatore, non rispettando nemmeno la delibera Arera 311/19 che impone l’erogazione di un limite vitale di acqua a disposizione delle persone, in barba alle normative e ai bisogni primari dei cittadini – prosegue il comunicato -. E il grande paradosso è che, malgrado gli investimenti (seppur limitati negli anni) per usufruire di un bene universale e necessario come l’acqua continuiamo a pagare nella nostra provincia la tariffa più alta d’Italia!
Tariffe che, ovviamente, non giustificano il pessimo servizio che i cittadini sono costretti a ricevere. Da un comparto depurazione completamente fatiscente, a perdite idriche che sfiorano l’80%, da turnazioni di fornitura dell’acqua senza avvisi, a veri e propri periodi di assenza totale di acqua che, beninteso, quando torna fruibile, lo fa in uno stato tale da non potersi considerare potabile. Quindi, oltre al danno, i cittadini sono tristemente chiamati a subire anche la beffa di comprare enormi quantitativi di acqua nei supermercati per uso alimentare e potabile. Di fronte a questo disastro gestionale è chiaro e oltremodo evidente che le responsabilità del gestore vanno divise con l’apparato politico/Istituzionale, a partire dai Sindaci, passando per i governi Regionali fino ad arrivare al Governo centrale.
Dal referendum del 2011, in cui i cittadini avevano, in maniera netta ed inequivocabile, indicato la strada verso la conduzione pubblica della gestione idrica, abbiamo assistito ad un continuo tradimento della volontà popolare. Tutti i governi che si sono succeduti dal 2011 ad oggi, Centro sinistra, Centro Destra e Movimento 5 Stelle , non hanno volutamente rispettato il mandato del popolo sovrano – si continua a leggere nella nota -. Per non parlare della quasi totalità dei sindaci della nostra Provincia che, anziché tutelare le proprie comunità dall’arroganza e dalle numerose illegittimità del gestore, operano in connivenza con lo stesso sia attraverso approvazioni di tariffe e dispositivi tecnici di cui comprendono ben poco, sia mantenendo nei riguardi dei soprusi di Acea un atteggiamento tollerante che poco si addice al ruolo di un ente comunale e di chi lo governa.
Unione popolare, giovane e nascente organizzazione politica, da tempo ha condiviso azioni e pratiche dei comitati di lotta NO Acea a Ceccano e nell’intera Provincia, dimostrando ,con i fatti, di voler essere un punto di riferimento di lotta politica contro la gestione Acea e contro la privatizzazione dell’acqua. La manifestazione pubblica del 2 luglio a Ceccano, “Acqua bene comune dell’umanità, dal Referendum tradito alle proposte” con la partecipazione di tanti cittadini e con la presenza del portavoce del coordinamento acqua pubblica Frosinone, Mario Antonellis, (con la proposta della tariffa unica sociale) e di Luigi De Magistris ex Sindaco di Napoli (unico Sindaco a rispettare ed applicare l’esito referendario) ha dimostrato la nostra vicinanza e il sostegno incondizionato a queste proposte.
In questi giorni abbiamo letto e sentito tante dichiarazioni contro la gestione Acea ma, con estremo rispetto per tutti, a nostro avviso, nessuno sembra aver colto la vera natura di questo scandalo. Per quanto ci riguarda il problema è e continua ad essere solo e soltanto politico! Non esistono scorciatoie o strade alternative. Basterebbe solo la volontà politica di rispettare e applicare l’esito referendario del 2011 e, per quanto riguarda la gestione Acea nei nostri territori, chiedere una nuova Risoluzione contrattuale per le gravissime inadempienze e per i mancati investimenti che, oltre a non aver portato ad un ammodernamento delle infrastrutture , continuano a far lievitare in modo vergognoso e assolutamente ingiustificato le già esose tariffe idriche.
Rodotà, a sostegno della lotta ai beni comuni disse: “Rimediamo ai limiti del pubblico, non trasformiamo un bene comune in un bene privato, questo è un referendum che riguarda la sopravvivenza dei cittadini”.
È ora di agire per far sì che l’insindacabile e sovrana volontà popolare espressa con il referendum del 2011 si traduca in realtà, contro ogni forma di mercificazione dell’acqua che resta, a tutti gli effetti, il bene comune, primario, vitale e universale per eccellenza”. Così conclude la nota di Unione Popolare Ceccano.