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Accusato di stupro dall’ex fidanzata minorenne, giovane scagionato: la fine di un incubo

Aquino - Il Gip di Potenza ha accolto la tesi degli avvocati Sandro Salera e Paolo Marandola, difensori di un 30enne finito nei guai

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Trentenne scagionato dalla gravissima accusa di violenza sessuale su minore. L’uomo, residente ad Aquino, aveva conosciuto in chat una ragazza diciassettenne di Potenza, che si era dichiarata maggiorenne. Avevano iniziato a flirtare, fino a incontrarsi nel capoluogo della Basilicata dove dormono insieme, scattano foto in cui appaiono sorridenti e innamorati. Non appena cominciano le incomprensioni i due si allontanano. Dopo dieci mesi i carabinieri di Potenza arrivano ad Aquino a eseguire una misura cautelare a carico dell’uomo, una guardia giurata. Gli avvocati dello studio Salera ottengono in un primo momento gli arresti domiciliari.

E oggi la libertà del ragazzo con la revoca di ogni misura cautelare. E soprattutto i difensori hanno smontato ogni accusa: la perizia svolta sui telefonini e computer, sequestrati al fine di recuperare anche le conversazioni cancellate dai ragazzi, richiesta dalla difesa, ha fatto emergere inequivocabilmente la natura consensuale dei rapporti intercorsi e una dinamica di coppia del tutto scevra da minacce e costrizioni.

A questo punto il GIP di Potenza, così come richiesto già dal Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione a cui si erano rivolti gli avvocati Salera e Marandola, accogliendo l’ulteriore istanza dei legali, ha disposto l’immediata liberazione del ragazzo per la insussistenza degli indizi di colpevolezza. Il ragazzo si riserva ogni azione volta a ottenere un giusto risarcimento perché per questa accusa, rivelatasi ingiusta e infamante, ha perso anche il posto di lavoro.

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