Home Sport Frosinone Calcio, Angelozzi: “Soddisfatto del mercato, questi ragazzi vanno rispettati”

Frosinone Calcio, Angelozzi: “Soddisfatto del mercato, questi ragazzi vanno rispettati”

Serie B - Il dirigente giallazzurro a poco meno di 24 ore dal gong ha voluto fare un consuntivo dei movimenti in casa giallazzurra

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La sessione invernale del mercato chiusa con 3 acquisti, in linea con una strategia ben precisa, annunciata nella conferenza stampa del direttore dell’Area Tecnica, Guido Angelozzi, ad inizio gennaio: salvaguardare il più possibile il grande lavoro svolto dall’organico giallazzurro agli ordini di mister Grosso. Il dirigente giallazzurro a poco meno di 24 ore dal gong ha voluto fare un consuntivo dei movimenti in casa giallazzurra, concedendosi ai cronisti locali nella conferenza stampa che si è tenuta nella sala stampa dello stadio ‘Benito Stirpe-Psc Arena’.

“Dopo la partita di Terni – ha esordito Angelozzi – abbiamo fatto una chiacchierata nella quale dissi che qualcosa avremmo fatto. Siamo riusciti a fare quel qualcosa che avevamo dichiarato, credo che si sarebbe potuto fare ancora altro però siamo contenti e soddisfatti. Voglio in ogni caso ringraziare la Società, nella persona del presidente Maurizio Stirpe, per la possibilità che mi ha dato di poter investire ancora su qualcosa di importante. Mi corre l’obbligo dire che, facendo delle riflessioni personali, ho preferito non andare oltre quello che avevamo fatto – rivela il dirigente dell’Area Tecnica -. Credo che sia contento anche mister Grosso: cercavamo due esterni, li abbiamo presi (Baez e Bidaoui, ndr). Volevamo un centrocampista in più per preservarci dai piccoli problemi di qualche giocatore e lo abbiamo preso (Francesco Gelli, ndr). Volevo prenderlo già all’inizio della stagione, il presidente dell’Albinoleffe non lo volle cedere anche a fronte di un’offerta importante. Due giorni fa si è presentata l’occasione, lui andava a scadenza e la Società lo ha liberato. Gli abbiamo fatto un contratto di un anno e mezzo, con un bonus se dovessimo andare in serie A. Una buona operazione, è un giocatore che ha delle qualità. Un giocatore topo Boloca, quando sarà chiamato in causa avrete modo di osservarlo da vicino. Debbo dire che abbiamo avuto tante richieste per i nostri, il Presidente ha posto il veto. Perché – ride Angelozzi – altrimenti il mister se ne sarebbe andato. Voglio ringraziare ancora tutti i miei collaboratori, un grande lavoro di squadra”.

Ci congratuliamo per il suo buonsenso anche sul mercato. Ha operato come aveva dichiarato di voler fare. Per quanto attiene gli esterni che ha preso e quelli che ci sono organico, può dirci le differenze sostanziali?

“Mi piace che lei abbia parlato infatti di rispetto verso la squadra. Se abbiamo 48 punti è merito di questi ragazzi, dell’allenatore e del suo staff. Dicemmo nella conferenza stampa di gennaio che potevamo accontentare chi avrebbe palesato il desiderio di andare via. Uno di questi è stato Ciervo e l’altro era Traoré che non aveva spazio. A quel punto abbiamo pensato di rinforzare i ruoli che vanno di più in sofferenza perché a loro si chiede un lavoro del tutto particolare. Ho cambiato il mio modo di lavorare, ho preso Bidaoui che ha 32 anni. Lo conosco da tempo, era con me allo Spezia, siamo andati in A insieme. E’ un giocatore differente da quelli che abbiamo, ha tante qualità e all’occorrenza può sostituire Caso che è anche lui un giocatore forte. A destra avevamo Insigne che sta facendo benissimo, abbiamo preso Baez che può fare altrettanto bene e può giocare sia a destra che a sinistra. Volevamo migliorarci. Aggiungo e dico senza spavalderia: non dimentichiamo che noi eravamo partiti per salvarci, per fare un campionato diverso. Poi sono stati tutti bravi, dal mister ai ragazzi. Hanno creato una bella alchimia. E allora ci siamo detti: mettiamo giocatori che hanno più partite, da qui le scelte operate”.

E’ soddisfatto totalmente? Le faccio un nome: Sibilli? E poi: come caratteristiche tecniche Gelli a chi si avvicina?

“Potevo fare qualcosa in più ma mi sono sorti tanti dubbi. Ci sono stati tanti giocatori, anche 2 di serie A forti, che si sono offerti. Ma mi sono chiesto: faccio un danno? Non sono rispettoso di chi c’è già? E mi sono fermato, pur se combattuto. Non è facile fare certe scelte a discapito di questi ragazzi. Avrei stravolto la mia filosofia. Sibilli l’ho trattato, poteva giocare in più ruoli. E’ stata fatta una proposta importante al Pisa che alla fine ha detto di no. Volevano darlo a Brescia. Forse avevano paura di noi. Pazienza. Ma io mi ero coperto con Bidaoui, alla fine dopo una telefonata al ragazzo la trattativa si è sbloccata. Quanto a Gelli può giocare da mezz’ala destra o sinistra ma anche da centrale. Non è un Mazzitelli. Ha quantità e qualità. Un giocatore che si può avvicinare a Baiocco (ex Catania, ndr). Ho preferito un giocatore che vada ad integrarsi al gruppo”.

Cosa ci dice di Ciervo? Le dispiace che sia andato via?

“Sono dispiaciuto perché pensavo potesse dare una mano, ma è un 2002, avrà tempo e modo. Ma qui sono esplosi quasi tutti. Bocic ad esempio ce lo hanno chiesto. Ma potrei dire le stesse cose di tutti gli altri. Ho parlato di alchimia, non a caso. Ciervo magari ha bisogno di altro ambiente. Insigne qui è rinato ad esempio. Questo comunque è stato il calciomercato più povero degli ultimi 10-15 anni. Si è mossa più la Serie B che la Serie A. Hanno speso tanto il Pisa, anche l’Ascoli. Ora inizia un altro tipo di campionato, sarà tutto più difficile”.

Si è parlato tanto di Mulattieri, c’è stata la possibilità che potesse tornare all’Inter per poi essere girato in serie A?

“Assolutamente no, l’Inter nemmeno si è permessa di telefonare. C’erano squadre interessate ma la risposta nostra è stata un no netto. Qualcuno ha offerto soldi. Non mi piace fare nomi. La stessa cosa per un nostro difensore. Io in genere sono per darli i giocatori, il Presidente e Grosso erano per il no senza appello”.

Ritiene che alla fine del mercato questa splendida armonia del gruppo resti sempre solida come c’è stata fino ad oggi?

“Questo posso assicurarlo al 100%. L’organico avrà spazio. Noi abbiamo una filosofia: tutti vengono trattati allo stesso modo. Guardate Kalaj, non aveva giocato mai: 3 partite in campo, 3 vittorie. Tutti sono rispettosi perché tutti hanno un solo obiettivo. Una cosa così l’ho vista solo a La Spezia e a Bari. E’ un gruppo che si stima, fondamentalmente”.

Ci dice di due giocatori molto chiacchierati in questa sessione: Frabotta e Boloca.

“Frabotta è stato tra i più richiesti. Gli abbiamo chiesto se voleva rimanere, lui ci ha detto di sì. Bolca ha avuto qualche richiesta dalla serie A ma è rimasto. Non è stata possibile un’operazione stile-Gatti, lo volevano subito. A giugno vedremo”.

Ci conferma che Borrelli è tutto del Frosinone? E poi se ha iniziato a parlare con quelli che vanno in scadenza.

“Borrelli diventerà tutto del Frosinone anche se ha avuto richieste da una serie A e una serie B. Quanto alle scadenze ci sono Cotali, Rohden e Marcianò. I rinnovi li discuto a fine maggio, come sempre. Cotali ha avuto richieste dalla B e ci ha detto di voler rimanere”.

Dal mercato non è arrivata nessuna punta, vuol dire che c’è fiducia in Moro e Borrelli?

“Noi abbiamo tre centravanti: Mulattieri, Borrelli e Moro. Abbiamo fiducia in questi tre ragazzi. Se avessimo preso una punta, doveva andar via uno di questi tre”.

Che idea si è fatto di Moro?

“Ha delle qualità importanti, è un giovane, un 2001. Deve fare un percorso e lo sta facendo. Il Frosinone, lo ricordo, ha l’attacco più giovane. I miei amici direttori dicono che per vincere i campionati ci vogliono gli anziani. Io non sono d’accordo, metto i giovani e qualche esperto che sono comunque tutti favolosi”.

Quando torna Mulattieri?

“Oggi o domani dovrebbe tornare parzialmente in gruppo”.

Mancano 24 punti per arrivare a 72 punti…

“Non faccio previsioni. Nel ritorno è tutto più difficile. Non dobbiamo mai perdere la serenità, senza pressioni”.

Quanti complimenti sinceri ha avuto e quanti la invidiano nel suo ambiente?

“Non lo so, io faccio sempre il mio lavoro come sempre. Posso dire che mi piace farlo. Vi faccio una confidenza: ieri dovevo partire, ho un piccolo problema di famiglia. Piero Doronzo ieri mi ha detto: sono io qui, ci teniamo in contatto. Avevo il biglietto per le ore 118, il mercato chiudeva alle 20. Mi sono detto: non posso andare via. Sono rimasto a Milano ma mi sono sentito soddisfatto perché avevo lasciato il mio posto di lavoro. Questa è la forza mia, unitamente a tutti i miei collaboratori”.

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