Non solo la sparatoria di via Aldo Moro. Sabato 9 febbraio, in provincia di Frosinone, si è registrato anche un altro gravissimo fatto di violenza. Un episodio che, purtroppo, sulle cronache locali è passato “in secondo piano” perché la notizia è trapelata proprio nelle ore in cui, davanti allo Shake bar del capoluogo, si consumava il dramma che ha sconvolto la città e l’Italia intera. È doveroso, però, tenere i riflettori accesi anche su quanto accaduto ad Anagni. anche lì, in piazza Cavour, si è sfiorata la tragedia. Un ragazzino di appena 12 anni è stato pestato. Accerchiato da un gruppetto di coetanei e poi picchiato a sangue – stando alle ricostruzioni dei Carabinieri – dal fratello più grande di uno di loro chiamato in supporto. Un pestaggio continuato anche quando il dodicenne era ormai a terra quasi privo di sensi.
Il bambino è stato soccorso dai sanitari del 118 e trasferito dapprima all’ospedale di Colleferro e poi al Bambino Gesù di Roma a causa delle gravi ferite riportate. Necessario intervenire sulle ferite riportate al volto, ai denti e per un probabile trauma cranico. Subito la mente di tutti è tornata indietro nel tempo, all’omicidio di Willy Monteiro Duarte, il giovane di Paliano massacrato a calci e pugni fuori da un locale di Colleferro. Una morte che è una ferita impossibile da rimarginare e che da sabato ha ripreso a sanguinare.
“Ringrazio le forze dell’ordine che prontamente intervenute, da subito si sono messe a disposizione. È pura fortuna se non si è ripetuta la tragedia di Willy e non permetteremo che accada di nuovo. Questo gruppo di bulli, e mi limito a definirli in questo modo perché gli epiteti sarebbero ben peggiori, per giunta pare già conosciuti alle forze dell’ordine, hanno finito di terrorizzare i nostri ragazzi”. – Aveva detto ieri il sindaco di Anagni, Daniele Natalia, commentando l’episodio. LEGGI QUI – Il primo cittadino ha poi espresso la sua solidarietà alla famiglia, augurando al piccolo Alessandro una pronta guarigione.
Quei calci, quei pugni, quella ferocia avrebbero potuto avere un epilogo ben più grave. Un altro ragazzino sarebbe potuto rimanere vittima della dilagante violenza tra i giovani. I suoi amichetti, immobilizzati, nulla hanno potuto fare per aiutarlo. Nel condannare il gesto, Natalia ha evidenziato che: “I responsabili verranno denunciati e assicurati alla giustizia. Interesserò anche i servizi sociali, poiché ritengo che la colpa di atteggiamenti simili, pare non isolati, non sia da attribuire esclusivamente agli interessati: credo che le famiglie dovranno rispondere di quanto accaduto e assumersi le proprie responsabilità genitoriali, affinché non si verifichino mai più situazioni del genere”.
Una presa di posizione dura e giusta quella del primo cittadino. Il fenomeno della violenza tra i giovanissimi sembra non aver freni e le responsabilità sono da ricercare in primis nella famiglia, nella scuola e nel tessuto sociale. Sulla vicenda indagano ora i Carabinieri allertati da alcuni passanti che hanno assistito al pestaggio e chiesto aiuto. I responsabili sarebbero già stati identificati, al vaglio la posizione di chi ha agito e il ruolo avuto nel pestaggio da ognuno dei presenti.