Lazio-Frosinone, Di Francesco: “Gli esami non finiscono mai. Dovremo giocare aggressivi e compatti”

Serie A - Le parole di mister Eusebio Di Francesco nella conferenza stampa che precede la partita di venerdì sera a Roma con la Lazio

Serie A – Le parole di mister Eusebio Di Francesco nella conferenza stampa che precede la partita di venerdì sera a Roma con la Lazio, ultima gara del 2023.

Mister Di Francesco, il Frosinone anche alla luce degli ultimi recuperi di giocatori che comunque non risolvono il problema dei terzini, è nella condizione ideale per fare l’impresa?

“Partiamo dal presupposto che non si parte mai mentalmente battuti affrontando una squadra importante come la Lazio e in uno stadio altrettanto importante come l’Olimpico. Ovviamente noi abbiamo le nostre difficoltà, i nostri avversari hanno le loro. Abbiamo delle carenze dal punto di vista dei ruoli, non ci sono più terzini a disposizione e dobbiamo adattare tante situazioni per cercare di far rendere al meglio la nostra squadra. Questa è la difficoltà primaria che ci modifica la nostra impostazione di base. Bisogna ricominciare a fare punti, l’ho ribadito anche dopo la gara con la Juve. È giunta l’ora, non dico che sarà questa o un’altra ma partiremo con l’obiettivo di fare un risultato. E questo è scontato, anche per la mentalità con la quale abbiamo lavorato in tutto questo periodo”.

Mancano i terzini, ha provato delle soluzioni in settimana?

“Se l’ho provate non posso certamente dirlo a voi. Esiste nella dinamica del nostro modo di lavorare sempre il pensiero di poter modificare le situazioni per trovare le soluzioni adeguate”.

Considerando che la Lazio costruisce dal basso e quest’anno lo fa malissimo può essere un’idea giocare con il trequartista?

“Loro tengono a giocare molto dentro il campo con questa serie fitta di passaggi e lo fanno con continuità. Noi dobbiamo essere molto bravi non solo quando costruiscono ma anche quando recuperano la palla perché hanno questa capacità di ripartire immediatamente. La Lazio è la squadra che per intensità, di velocità è prima nelle classifiche e noi siamo secondi. Questo fa vedere che caratteristiche ci sono in quella squadra: bravissima a ripartire e passare da una fase difensiva ad una offensiva in maniera ottima. Per cui dobbiamo essere molto attenti, al di là della fase di costruzione sulla quale abbiamo lavorato. Dobbiamo essere aggressivi e compatti, metterci tanta attenzione. Perché spesso si è parlato che abbiamo subito gol ma è accaduto con la squadra schierata. Con la Juve abbiamo preso gol proprio a squadra schierata. Bisogna migliorare questi meccanismi e a limitare i nostri errori”.

Ci fa il punto sugli infortunati?

“I terzini sono tutti fuori, Ibrahimovic non lo abbiamo recuperato. Abbiamo rimesso ieri in gruppo Reinier, anche se ha svolto un allenamento leggero. Per il resto ci sono i lungodegenti e quelli che sapete già, sperando di poter mettere dentro qualcuno per la prossima. Mazzitelli si è allenato con maggiore continuità con la squadra, gli manca un po’ di intensità di campo ma quello che ha fatto con noi lo ha fatto bene”.

Qual è l’aspetto che teme maggiormente della Lazio?

“La grande capacità dei centrocampisti e delle punte di attaccare la porta, la profondità, di cercare la profondità. Non avranno Immobile ma vi assicuro che Castellanos è un giocatore ugualmente importante, che sa legare il gioco, un elemento tecnico e che dentro l’area è acrobatico e cerca delle soluzioni fini. Hanno qualità tecnica di livello, giocano in Champions, sono stati costruiti per disputare un torneo importante anche se hanno avuto delle difficoltà. E’ una squadra temibile. Dobbiamo essere attenti alle loro qualità senza snaturare la nostra filosofia, cercando di potergli far male appena sarà possibile”.

Ci fa un flash fotografico sul 2023?

“La prima parte dell’anno la conoscete meglio di me, è stata una cavalcata bellissima dalla serie B alla serie A ed ha permesso a me di stare qui, di riallenare in serie A. Quindi bisogna essere grati a chi ha permesso di vincere il campionato. Per quanto riguarda il nostro percorso sono molto contento. Però lo voglio dire dal 2 gennaio quando ripartiremo. Ieri vedevo un film: ‘Gli esami non finiscono mai’ e questo è l’ennesimo esame, soprattutto fuori casa dove siamo mancati in certi risultati. Il bilancio è comunque ottimo perché sia in Coppa che in campionato ci stiamo togliendo ottime soddisfazioni. Ma non ci dobbiamo accontentare, non dobbiamo abbassare la guardia. Specialmente a ridosso del mercato di gennaio che può spostare gli equilibri nostri e di altre squadre. Per il 2023 dico bene ma aspettiamo l’ultima partita”.

Cosa si aspetta dal 2024?

“Dobbiamo essere spronati a fare meglio, lavorare con grande umiltà. Devo ribadire ancora una volta che bisogna salvarci, deve essere l’obiettivo primario. Sennò facciamo voli pindarici. Il 2024 deve partire con un solo sogno: restare in serie A. Come ci si arriva? Attraverso la fatica, la sofferenza. Se dovessimo valutare il mese di dicembre bisogna dire che abbiamo avuto delle difficoltà, per cui aspettiamo la gara con la Lazio e poi nel 2024 ripartiamo con voglia sempre maggiore di far bene”.

La sua idea di squadra per domani sera ce l’ha già?

“È una delle prima volte in cui ho molte incertezze. Senza dimenticarci che la formazione dell’inizio si modifica in corsa. Magari domani qualche sorpresa potrà esserci e in questo caso visto che si gioca di sera vale il detto che la notte porta consiglio. Però ho delle difficoltà nelle scelte specialmente di quello che potrà essere il pacchetto avanzato”.

A che punto è il processo di crescita dei giovani?

“Ci sono degli incidenti di percorso, alti e bassi nel dare continuità e una mentalità a questi ragazzi. Prendiamo Soulé: non è stato brillantissimo nell’ultimo periodo ma non si può pensare che a 20 anni non possa avere dei momenti di flessione. Il percorso di ogni giovane passa anche attraverso questi momenti. La cosa più importante è mantenere con loro l’equilibrio, fargli capire che il lavoro viene alla base di tutto. Il concetto di non abbassare la guardia si lega a questo discorso, specie con i giovani. E noi dobbiamo essere bravi a far mantenere loro un grande equilibrio, è importante sapere chi si mette loro al fianco e non di fronte. Tutto passa attraverso la quotidianità, vivere in maniera sana, non sentirsi già giocatori affermati. Spesso ho visto ragazzi prendere contratti importanti a 18 anni e poi sperperare in un attimo la loro carriera”.

Turati o Cerofolini?

“Bella domanda secca, anche se io non voglio parlare di questo aspetto perché Stefano ha avuto delle difficoltà sicuramente ma non mi sono piaciute le critiche piovute su di lui, si un ragazzo che sta dando tanto. Questi ragazzi vanno solo aiutati. Per quanto riguarda Turati e Cerofolini, valuterò sempre, pensando di fare la cosa giusta. E sto valutando tutte le situazioni che si possono creare”.

Le condizioni di Cuni?

“Cuni è a posto. È rientrato bene, ha svolto tutta la settimana di lavoro dopo un problema al ginocchio. Sarà della partita, comunque, non so se partirà titolare o dalla panchina”.

Quale la partita con più emozioni in questi primi 6 mesi?

“La prima vittoria con l’Atalanta che ha dato il là ad un percorso importante, credo che abbia avuto un grande valore anche per me personalmente. Poi ce ne sono tante altre ed è facile arrivare alla vittoria in Coppa a Napoli. Dove ho fatto i complimenti ai ragazzi dicendo che ce ne era subito un’altra anche se poi non è andata come avremmo voluto perché forse avevamo ancora dentro le scorie della partita precedente”.

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