È stata l’incubo del figliastro che per anni ha sopportato ogni sorta di angheria: dalle botte, agli schiaffi, agli insulti, allo scopettone rotto sulla testa, sulle gambe, sulle braccia, alle vessazioni psicologiche racchiuse in “tua madre ti ha abbandonato e non ti vuole bene“. Il tutto rivolto a un bambino di dieci anni. Per questo e tanto altro, anche nei confronti dell’ex compagno e della figlia avuta da lui, una donna residente nella valle dei Santi è stata condannata a tre anni di reclusione per il reato di maltrattamento in famiglia e su minori.
Una vicenda giudiziaria iniziata quattro anni fa quando l’uomo, dopo essere riuscito ad andare via dall’abitazione in cui viveva con la donna, la figlia e il figlio avuto dal precedente matrimonio, ha sporto denuncia presso la procura della Repubblica di Cassino. Una delicata indagine avviata dal magistrato ha consentito di far emergere una vicenda che ha dell’incredibile sia sotto l’aspetto umano, che sotto l’aspetto psicologico. Quanto dichiarato dall’uomo nella denuncia ha trovato riscontro in ogni aspetto e per questo motivo nella giornata di venerdì i giudici del tribunale di Cassino hanno condannato la matrigna a tre anni di reclusione.