Alatri – Oggi Thomas Bricca avrebbe festeggiato il suo ventesimo compleanno. La sua vita è stata invece tragicamente spezzata. Era il 30 gennaio scorso quando, dopo l’agguato a colpi di pistola sotto al Girone, il 19enne si accasciò a terra. Inutile la corsa disperata in ospedale e il tentativo dei medici di salvarlo. Thomas Bricca si è spento a pochi giorni dall’agguato in un letto d’ospedale. Aveva solo 19 anni e, soprattutto, non aveva colpe. Quel proiettile mortale, come ricostruito dagli inquirenti nelle indagini, non avrebbe neppure dovuto colpire lui. Eppure lo ha fatto. Eppure oggi, a distanza di quasi nove mesi dal delitto, c’è una famiglia distrutta dal dolore che piange un figlio, un fratello, un nipote.
“Tanti auguri Thomas, dovevamo festeggiarlo insieme questo compleanno e invece…”. Scrive Paolo Bricca, il papà del ragazzo ricordando che domani, sabato 28 ottobre, alle ore 18.00, presso la Chiesa del Convento dei Cappuccini, sarà celebrata una messa.
Oggi invece, come annunciato dallo zio, Lorenzo Sabellico, grazie all’iniziativa “L’albero di Thomas”, nelle scuole di Alatri, verrà piantato un alberello da frutto dei quali gli studenti potranno prendersi cura. Poi, nel pomeriggio, verrà organizzato un memorial sportivo con bambini e ragazzi, a partire dalle 17.00, presso il Centro sportivo “Decimo”.
I Toson restano in carcere
Intanto le indagini proseguono e i presunti assassini di Thomas Bricca, Roberto Toson e suo figlio Mattia, restano in carcere dal 18 luglio scorso. In attesa che venga fissata l’udienza per discutere il ricorso in Cassazione, dopo quello respinto dal Tribunale del Riesame, padre e figlio sono stati trasferiti dal carcere di Civitavecchia. Roberto Toson è stato spostato nel penitenziario di Velletri, Mattia in quello romano di Rebibbia. I due continuano a dichiararsi estranei ai fatti ma la Procura è certa che ad uccidere Thomas, a bordo di un T-Max scuro, non ancora ritrovato così come l’arma del delitto, siano stati loro.
Nelle scorse settimane i sommozzatori dei Carabinieri hanno scandagliato il lago di Canterno proprio alla ricerca della pistola, uno dei tasselli importanti per chiudere il cerchio. Da alcune intercettazioni era emerso, infatti, che l’arma potesse essere stata gettata proprio nello specchio d’acqua. Nulla è ancora, però, trapelato a seguito delle ricerche. Proseguono anche gli interrogatori di tutti coloro che potrebbero aver avuto un ruolo rilevante nel delitto. Perché, come continuano a ripetere i familiari di Thomas da quel 30 gennaio: “Tutti quelli che hanno coperto, nascosto, aiutato devono essere assicurati alla giustizia”.
Intanto, oggi, quel ragazzo dal sorriso allegro, che campeggia sulle mura della sua città, non soffierà sulle sue 20 candeline. Oggi è un giorno ancora più triste degli altri. Il 30 gennaio 2023 abbiamo perso tutti. L’unica cosa che possiamo fare è pretendere che sia fatta giustizia e, soprattutto, evitare che ci siano altri Thomas Bricca, non solo ad Alatri.