La morte atroce di Yirelis Pena Santana potrebbe essere scaturita da una mente “folle”. Questa è la convinzione del professor Vincenzo Mastronardi, consulente di parte nominato dalla difesa di Sandro Di Carlo il ventiseienne di Cassino accusato dagli investigatori di aver ucciso a botte e coltellate la trentaquattrenne dominicana, la notte del 27 maggio nell’appartamento di via Pascoli a Cassino.
La relazione è stata presentata ieri mattina in sede di incidente probatorio, dinanzi al gip Alessandra Casinelli e ai due pubblici ministeri Maria Beatrice e Alfredo Mattei. La difesa di Sandro Di Carlo, rappresentata gli avvocati Sandro e Vittorio Salera e Alfredo Germani, è convinta dell’infermità mentale dell’assistito, mentre la procura è convinta che al momento della mattanza, il presunto assassino fosse lucido e capace, come dichiarato nella perizia psichiatrica svolta la scorsa estate dal professor Ferracuti.
Le indagini non sono ancora concluse e vengono portate avanti dall’investigatori della Squadra Mobile. Si attende, infatti, l’esito dell’esame del DNA che potrebbe certificare la presenza di Sandro di Carlo, quella notte tragica, all’interno dell’appartamento dove la giovane madre di tre figli è stata barbaramente trucidata.