Superbonus, Ottaviani: “Previsioni inesatte da parte del Governo Conte”

L’onorevole Nicola Ottaviani (Lega) è stato ospite, ieri mattina in diretta, nella trasmissione “Coffée break” in onda su La7

L’onorevole Nicola Ottaviani (Lega), segretario della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, è stato ospite ieri mattina in diretta, nella trasmissione “Coffée break”, in onda su La7, insieme al sindaco di Firenze, Dario Nardella, al Direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana, al Direttore de Il Tempo, Davide Vecchi,  e a Claudia Fusani, del Riformista. L’economia è stata al centro del dibattito tra Superbonus ed equilibrio dei conti dello Stato.

Il percorso storico della misura del Superbonus – ha detto l’onorevole Ottaviani –  ha portato il Governo a capire, già nel novembre del 2022, durante le audizioni parlamentari del Ministro Giorgetti,  come lo sforzo economico messo in campo, rispetto alla platea dei beneficiari, fosse stato sproporzionato. Sarebbe ingiusto negare che un qualche riverbero iniziale positivo sull’economia ci sia stato, ma alla fine la montagna ha partorito il topolino: troppo per pochi, in sintesi.  Stiamo per varcare la soglia dei 100 miliardi di euro, di finanziamento indiretto dello Stato, per appena il 2% del patrimonio edilizio privato del Paese.

Qualcuno rimprovera il Governo di non essere intervenuto già a partire dalla scorsa manovra finanziaria? Mi sembra una critica ingiusta e infondata, perché  a novembre del 2022 i quadrupedi erano già scappati dalla stalla, e, poi, le verifiche ministeriali sulle proiezioni del Governo Conte bis, che parlavano di un impegno di risorse da parte dello Stato di 35 miliardi, sono arrivate a maggio di quest’anno, invece, a certificare uno sforamento a 67 miliardi, giunto ad agosto addirittura a 94 miliardi. Oggi i problemi immediati da affrontare, al di là   di quello imprescindibile  di far quadrare i conti, consistono nella tutela di chi ha nutrito un legittimo affidamento nei confronti dello Stato, rispetto a questa opportunità, e nella tutela delle famiglie a basso reddito o delle piccole imprese, dilazionando o differendo in avanti l’impegno da parte dello Stato, magari anche con l’emissione di titoli del debito pubblico”.

“Sull’inflazione c’è una sorta di “guerra” di numeri. Le stime Eurostat per l’eurozona e anche per l’Italia sono del 5,5. Tuttavia quella, per così dire, reale, nel carrello della spesa, è del 9,2%. Sul punto il sottosegretario della Lega, Bitonci, sta portando avanti la proposta del trimestre calmierato, come sta avvenendo in Francia, ovvero un trimestre antinflazionistico nel quale si mettono attorno a un tavolo tutti gli attori del mercato, dai produttori fino ai consumatori per adottare misure sostenibili per ciascuna delle categorie sociali” ha concluso poi Ottaviani.

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