È un antichissimo e complesso sistema di conoscenze che promuove e rende possibile l’integrazione dei vari piani dell’esistenza umana: corpo, respiro, energia e mente. Parliamo dello Yoga, – dalla radice sanscrita Yuj, “unire” – una disciplina frutto della plurimillenaria cultura indiana, che nell’ultimo decennio, si è diffusa in occidente diventando un vero e proprio stile di vita tra quanti la praticano. I benefici dello yoga sono molteplici e ormai riconosciuti anche dalla scienza. Negli ultimi anni sono stati effettuati molti studi clinici in diversi Paesi e tutti hanno rilevato che lo yoga ha un impatto positivo sulla salute. Praticando costantemente questa disciplina il corpo e la mente raggiungono uno status di benessere, calma e lucidità. Si sviluppa, inoltre, un atteggiamento di maggiore responsabilità e centratura che permette di affrontare al meglio le prove della vita quotidiana.
Non a caso, lo yoga è considerato come una scienza del benessere psicofisico. Lavorando sul piano psico-emozionale, chi pratica yoga riesce ad armonizzare il sistema corpo-energia-mente, scoprendo nuova forza, determinazione e chiarezza di idee. Ma, soprattutto, lo yoga porta alla scoperta di un nuovo ‘Io’, di nuove consapevolezze, della versione migliore di se stessi.
Affascinati da questa disciplina, abbiamo cercato di conoscerla più da vicino parlandone con chi, ormai da anni, la pratica insegnando agli altri il corretto approccio con essa. Con chi è appunto riuscito a fare dello yoga uno stile di vita. Con Anna Spaziani, fisioterapista e insegnante di yoga e fitness presso la Fisiogest di Frosinone, siamo andati alla scoperta dello yoga dinamico, una versione più ‘moderna’ dello yoga, nata dalla necessità di avvicinare sempre più questa disciplina alle esigenze della società occidentale.
Ci spiega cos’è lo yoga dinamico?
“Lo yoga dinamico è una combinazione tra due stili diversi, – Ashtanga Yoga e Vinyasa Yoga – che prevede il fluire da una posizione all’altra in accordo con il respiro: ogni movimento avviene durante un’inspirazione o un’espirazione e si passa da un’Asana (posizione) alla successiva in modo fluido e vigoroso. Il numero di combinazioni proposte ai praticanti è pressoché infinito. Le sequenze possono essere sempre diverse, più dinamiche o meno, fino a diventare piuttosto impegnative. L’intensità varia a seconda del livello dei praticanti. Le posizioni utilizzate per costruire le sequenze sono quelle classiche dell’Hatha Yoga e, come in tutti gli stili, è prevista la tenuta posturale. Ciò che cambia rispetto agli stili di yoga più statici è che, nello yoga dinamico, i passaggi da una postura all’altra avvengono in modo attivo. Si segue il flusso del respiro tipico dello stile Vinyasa per dare vita a un movimento che porta a quello successivo. Così facendo, si lavora sulla fluidità del corpo e si pratica una sorta di “meditazione in movimento”: la mente è concentrata sia sul respiro sia sul corpo che si muove nello spazio. Lo yoga dinamico è una versione più ‘moderna’ dello yoga che si adatta ai ritmi occidentali, spesso troppo frenetici per poter permettere un approccio allo yoga più classico e ‘meditativo'”.
Una versione che permette, dunque, a tutti di avvicinarsi allo yoga. Quanto è cambiato l’approccio a questa disciplina con la pandemia?
“Dopo la pandemia la yoga ha preso il predominio. Le persone sentivano la necessità di tornare a star bene con loro stesse, di recuperare stabilità, consapevolezze, benessere. Di recuperare quell”Io’ che la pandemia ha un po’ destabilizzato in ognuno di noi. In genere ci si avvicina a discipline come questa dopo essere stati segnati da esperienze negative. E la pandemia lo è stata per tutti. Lo yoga dinamico, che pratichiamo nel nostro centro, è adatto a tutti, qualunque siano l’età, il peso, la resistenza e la forma fisica. A patto di seguire delle tappe, ascoltando il nostro corpo e la nostra mente, senza voler necessariamente ottenere tutto e subito. A patto che si impari ad accettare e conoscere i propri ‘limiti’ trasformandoli in forza. Che poi questa è proprio una delle principali finalità dello yoga. L’unione di corpo, respiro, energia e mente permette un cambiamento totale, permette il raggiungimento di un nuovo e completamente diverso approccio alla vita. Le numerose tecniche di respirazione, non a caso, ci aiutano a contrastare l’eccesso di stress, ridurre i disturbi del sonno, aumentare la facoltà di controllo e gestione della sfera psico-emotiva”.
‘Lo yoga ti cambia’, così chi si è avvicinato a questa disciplina la descrive. E lei ha ripreso proprio questa descrizione. Un cambiamento mentale ma anche fisico. Allora, perché lo yoga non può essere considerato un’attività sportiva?
“Semplicemente perché non lo è. Lo yoga è uno stile di vita, non una pratica di fitness, è un processo spirituale evolutivo senza che debba essere necessariamente legato a nessuna religione specifica. Cambia la qualità della nostra esistenza. Vediamo anche dei miglioramenti del corpo che si modella, questo si, ma è il risultato di un lavoro più ampio, viscerale, fatto sulla mente, sul proprio equilibrio fisico e mentale, sul respiro, sul controllo di noi stessi, sull’energia. Le sequenze in movimento dello yoga dinamico fanno aumentare la sudorazione, agevolano l’eliminazione delle tossine e portano i battiti cardiaci alla soglia aerobica, facendo bruciare più calorie, i muscoli si rafforzano e cambiano la loro forma ma non si deve correre il rischio di restringere i confini tra la pratica yoga e il mondo fitness, perchè si finirebbe per ‘inquinare’ il vero significato di questa disciplina”.
Lei, dunque, in qualità di maestra di yoga, insegna ai suoi praticanti un nuovo stile di vita…
“Io personalmente mi sono avvicinata allo yoga 12 anni fa, a seguito di un’esperienza personale molto delicata. Ho dovuto raccogliere ‘i cocci’, rimettere insieme i pezzi, ricostruire una nuova versione di me stessa. Ho studiato molto, ho fatto corsi, non solo di yoga, perché quando si fa questo lavoro è necessaria una conoscenza precisa e sofisticata dei processi fisiologici, nonché dei processi psichici e dell’interazione e reciproca influenza tra mente e corpo. I miei praticanti si aprono con me, mi raccontano le loro esperienze personali, i loro traumi, cosa li ha spinti ad avvicinarsi a questa disciplina, non potrei aiutarli o guidarli in questo percorso alla scoperta del loro nuovo ‘io’ se non avessi le giuste conoscenze per farlo”.
Del resto, come diceva B.K.S. Iyengar, uno dei più celebri maestri di yoga ‘Lo yoga non cambia solo il modo di guardare le cose, ma trasforma anche la persona che le guarda’.