Capretta uccisa, sabato una manifestazione in piazza organizzata dall’influencer animalista Rizzi

Enrico Rizzi ha organizzato la manifestazione per sabato 2 settembre, alle ore 17:00, in Piazza Cavour ad Anagni

Anagni – “Da giorni non riesco a dormire. Penso alla paura, alla terribile sofferenza che ha provato quella creatura indifesa che si era avvicinata a quei mostri perché certa di potersi fidare e di ricevere solo due carezze. In fondo gli animali solo questo chiedono, perché a differenza nostra non conoscono rancore, odio, invidia, crudeltà. Ed invece quella capretta si è trovata davanti un gruppo di scarti disumani della società che le hanno tolto il dono più prezioso che esista al mondo, la vita. E l’hanno fatto nel peggiore dei modi. L’Italia perbene vuole i nomi di questi balordi affinché possano essere assolutamente isolati e quindi tenuti a debita distanza dalla società civile”. Questo il durissimo commento di Enrico Rizzi, influencer animalista, sulla vicenda di Anagni che ha scosso l’Italia intera provocando dure reazioni.

Rizzi ha comunicato ai suoi 450.000 followers che ha deciso di organizzare una manifestazione per sabato 2 settembre alle ore 17:00 in Piazza Cavour ad Anagni, proprio per condannare quanto accaduto, riuscire ad ottenere i nomi dei responsabili e chiedere pene certe e decisamente più alte per chi maltratta ed uccide gli animali. Tantissime già le adesioni, con cittadini pronti ad arrivare da tutta Italia. Clicca QUI per i dettagli dell’appuntamento.

Sul caso è intervenuto, in un’intervista esclusiva rilasciata alla nostra redazione, anche il Dottor Fausto Russo, Psichiatra e Psicoterapeuta della coppia e della famiglia, Direttore UOC Salute Mentale Area Nord dell’Asl di Frosinone. Il Dott. Russo analizza i retroscena della grave vicenda ritenendo necessario un intervento rieducativo di genitori e figli per metter fine ai sempre più frequenti episodi di violenza tra i giovanissimi. LEGGI QUI IL FOCUS.

Esposto di Codici: “Vicenda grave che deve essere punita

“L’associazione Codici ha deciso di presentare un esposto alla Procura in merito a quanto avvenuto nel corso della festa di compleanno presso un agriturismo di Anagni, diventata tristemente famosa per il gesto folle e disumano di alcuni partecipanti. Ripreso dai sempre presenti cellulari in un video diventato immancabilmente virale, uno degli invitati si è accanito su una capretta che pascolava all’interno della struttura, uccidendola a calci, per poi caricarla su una carriola e gettarla oltre un muretto”. – Si legge in una nota stampa dell’Associazione.

“Un gesto di gravità inaudita e di assoluta crudeltà che deve essere punito – dichiara l’avvocato Alessandro Milani, legale di Codici –. Chiederemo alla Procura della Repubblica di indagare a fondo affinché i responsabili del vile gesto siano assicurati alla giustizia e vengano condannati per un episodio tanto grave di violenza. Presenteremo denuncia per maltrattamento ed uccisione di animale, e ci costituiremo parte civile nell’eventuale processo penale”.

“Quello che colpisce e che lascia basiti – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – è la disumanità mostrata non solo dall’autore del gesto barbaro e vile, ma anche da chi intorno invece di fermarlo, lo incitava o riprendeva la scena con il cellulare. Ci auguriamo che gli inquirenti vadano fino in fondo in questa vicenda. Quanto accaduto non solo deve portare a delle condanne, ma anche ad iniziative concrete e forti di educazione, riflessione e sensibilizzazione che coinvolgano non solo i ragazzi, ma anche gli adulti, a partire dai genitori. Tutti devono assumersi le proprie responsabilità. Non è possibile rimanere impassibili di fronte a storie del genere, restare indifferenti ad episodi di una crudeltà inaudita. Vicende che, purtroppo, non sorprendono più, a cui anzi c’è il rischio di assuefarsi visto con quanta frequenza si ripetono. Quanto accaduto nell’agriturismo di Anagni nasconde un malessere profondo misto ad una pericolosità sociale che non può e non deve essere sottovalutata. Serve una reazione da parte delle istituzioni e della società civile”.

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