Omicidio Thomas Bricca, a luglio la perizia sul suo smartphone. E ad Alatri si temono vendette

Fissata la data per la perizia del Racis sul telefonino del 19enne ucciso. In città la rabbia sembra essere ormai ingestibile

Alatri – Saranno eseguiti il prossimo 10 luglio, a partire dalle ore 10.00, gli accertamenti tecnici irripetibili sullo smartphone di Thomas Bricca. Nei giorni scorsi la Procura di Frosinone, che indaga sul delitto del 19enne, ha affidato l’incarico agli esperti del Racis che ora dovranno estrapolare la copia forense del telefono cellulare del giovane ucciso lo scorso 30 gennaio in un agguato a colpi di pistola al Girone. I dati contenuti nell’apparecchio telefonico potrebbero essere utili per confermare il quadro accusatorio degli inquirenti, soprattutto se comparati con quanto emerso dalle perizie eseguite sugli altri smartphone sequestrati.

Sotto la lente del Racis sono, infatti, già finiti nelle scorse settimane i dispositivi mobili di Mattia Toson, del fratello Niccolò, dello zio acquisito dei due, Francesco dell’Uomo, detto Budella, della fidanzata (o ex) di Mattia e di uno dei migliori amici di quest’ultimo. Ricordiamo che, al momento, gli unici indagati per l’omicidio sono Mattia e suo padre Roberto Toson. Servirà ancora altro tempo per arrivare alla verità ed ottenere giustizia. Una giustizia ormai invocata da quasi cinque mesi da familiari e amici di Thomas.

Ad Alatri la tensione è alle stelle. Nella serata di sabato scorso, infatti, in via Liberio, sopra al Girone, è avvenuta l’ennesima rissa. Tutto sarebbe cominciato nello stesso locale nel quale si era registrato uno degli ormai tristemente noti episodi di violenza dei giorni precedenti all’omicidio. Testimoni raccontano che, all’interno del Bar Davide, ex Enal, sarebbe entrato proprio Mattia Toson. Una presenza che avrebbe infuocato gli animi dei presenti, tra i quali molti amici di Thomas. In pochi istanti la rabbia ha preso il sopravvento. Il rischio che qualcuno provi a vendicarsi, senza attendere che la giustizia faccia il suo corso, appare ormai concreto. Il gestore del locale è stato costretto a chiamare le Forze dell’Ordine, ancora una volta, dopo che si era già visto apporre i sigilli, con sospensione dell’attività per 15 giorni, dal 7 al 22 giugno. Appena due giorni dopo aver riaperto, una nuova rissa.

Il gestore sta ora pensando di assumere personale di sicurezza per garantire la sua incolumità e quella dei suoi clienti. Una soluzione sicuramente necessaria vista la situazione insostenibile ma, verrebbe da dire, ingiusta. L’escalation di violenza precedente e successiva all’omicidio di Thomas non può e non deve continuare ad essere sottovalutata dalle Istituzioni. I segnali di “malessere” tra i giovani di questa città non possono continuare ad essere ignorati. Dopo che un altro ragazzino è stato assassinato, ad appena cinque anni dall’omicidio di Emanuele Morganti – ucciso dal branco a soli 20 anni-, dopo le risse, le minacce, le intimidazioni, neppure troppo velate, cosa si aspetta ad intervenire?

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Roberta Di Pucchio
Roberta Di Pucchio
Giornalista pubblicista

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