Alatri – Proseguono serrate le indagini dei carabinieri per dare un nome ed un volto a quanti hanno preso parte alla maxi rissa avvenuta nella notte tra venerdì e sabato a Tecchiena. Davanti ad un noto locale, due gruppi di giovanissimi si sono fronteggiati a suon di calci, pugni e sediate. Il mobilio presente all’esterno del locale è stato devastato, in strada tracce di sangue e oggetti scaraventati ovunque. Questa la scena davanti alla quale si sono trovati i militari dell’Arma una volta giunti sul posto. Dei circa venti giovani che hanno preso parte alla rissa nemmeno l’ombra, si erano già tutti dileguati.
Il violento episodio è stato, però, immortalato dalle telecamere di videosorveglianza della zona. I filmati sono ora al vaglio dei carabinieri che stanno ricostruendo quanto accaduto, lavorando anche per identificare tutti i presenti. Al momento, solo un ragazzo di circa 30 anni, che è stato rintracciato all’alba di sabato nell’ospedale di Alatri, dove si era recato per farsi medicare dopo la rissa, è stato ascoltato dagli inquirenti. La sua testimonianza potrebbe essere fondamentale per far luce sulla vicenda.
La rissa di sabato ha tristemente riacceso i riflettori su uno spaccato che, ancora una volta, porta la città di Alatri alla ribalta delle cronache. La violenza tra giovanissimi sembra impossibile da arginare. Oggi, 30 maggio, esattamente quattro mesi dopo l’agguato mortale del 30 gennaio scorso, costato la vita a Thomas Bricca, nulla è cambiato. Nel 2017, durante una rissa, venne ucciso, ad appena 20 anni, Emanuele Morganti. Picchiato selvaggiamente dal branco. Morì all’Umberto I di Roma dopo circa 24 ore di agonia. Thomas Bricca, invece, si è spento al San Camillo, il 2 febbraio scorso, ad oltre 48 ore dalla sparatoria.
Due ragazzi giovanissimi, uccisi da una violenza cieca. A nulla è valsa la loro morte. Per quanto triste sia doverlo ammettere. Chiunque, tra quei ragazzi che nella notte tra venerdì e sabato hanno preso parte alla rissa, sarebbe potuto ‘cadere’ sotto un colpo di troppo. Eppure, l’ennesima rissa è stata innescata. Senza pensare alle conseguenze. Senza guardare ai recenti episodi del passato come un monito.
“Simili tragedie non devono più ripetersi”, questo è stato detto quando è morto Emanuele Morganti. Questo è stato ripetuto quando è morto Thomas Bricca. Appare, però, evidente che qualcosa non abbia funzionato e che continui a non funzionare. Ad Alatri c’è un allarme che non può più essere ignorato, dalle istituzioni, dalla scuola, dalle famiglie e dall’intera comunità. Chiamiamolo allarme sicurezza, allarme violenza, allarme sociale. Ma si cominci a lavorare concretamente per risolverlo.