È stato condannato per stalking un sacerdote che per lungo tempo ha esercitato il culto anche a Cassino. Dapprima in una parrocchia e poi attraverso un’associazione religiosa. Il Gup del tribunale di Cassino ieri pomeriggio, a conclusione dell’udienza con rito abbreviato, ha inflitto una pena di 1 anno, 9 mesi e 10 giorni al prelato che per mesi, insieme a due adepti (entrambi finiti sotto processo) ha perseguitato con lettere anonime un giovane residente nella città martire ‘reo’ di non voler più seguire le sue funzioni.
Una decisione questa che non era stata gradita dal sacerdote che, come emerso dalle indagini portate avanti dal commissariato di Polizia di Cassino sotto la guida dell’allora magistrato Emanuele De Franco, con la complicità dei suoi proseliti, aveva iniziato a inviare al malcapitato centinaia di sms e WhatsApp da un’utenza sconosciuta. Frasi ingiuriose, minacce e oscenità erano all’ordine del giorno.
Un incubo che è proseguito per oltre un anno fino a quando il giovane non ha deciso di porre fine a quello stillicidio psicologico sporgendo denuncia. Oltre un anno e mezzo di indagini, intercettazioni e pedinamenti da parte degli agenti del Commissariato di Cassino hanno consentito alla procura di individuare gli autori di quella lunghissima serie di lettere anonime e messaggi che andavano a ledere non solo la vita famigliare del malcapitato ma anche quella lavorativa. Gli imputati, sempre secondo l’accusa, avrebbero anche installato fuori dal posto di lavoro una telecamera con la falsa effigie della Polizia di Stato per poterne spiare i movimenti.
Il Gup ha quindi condannato il sacerdote e uno dei suoi complici, un uomo residente a Cassino che dovrà scontare una pena di 10 mesi (condizionata a uno specifico percorso di recupero in una struttura specializzata nella cura di disturbi ossessivi). Un terzo imputato è stato invece assolto per non aver commesso il fatto. La parte civile era rappresentata dall’avvocato Paola D’Amico mentre tutti e tre gli imputati erano difesi dagli avvocati Augusto Casinelli e Arturo Buongiovanni.