Un campione del Mondo del 2006 scrive un’altra pagina di storia del Frosinone. Fabio Grosso, il rigorista per eccellenza della notte magica di Berlino, si iscrive di forza e qualità al club dei tecnici che hanno condotto per mano il club giallazzurro per la terza volta nell’Olimpo del Calcio. A Frosinone da aprile 2021 quando salvo i giallazzurri al culmine di un campionato pericolosamente strano, due anni solari interi e due stagioni e un quarto di campionato gli sono bastate per il trionfo.
Il suo ex compagno di trionfi mondiali, Pippo Inzaghi, che lo precede in sala stampa, gli spedisce un pacco regalo di complimenti: “Il Frosinone è un po’ la mosca bianca del calcio italiano, il campionato di quest’anno il Frosinone lo ha vinto lo scorso anno costruendo e non facendo drammi per il nono posto. Complimenti all’amico Fabio, al Direttore e al Presidente che ha avuto un grave lutto. Mi unico al suo dolore. È una persona che ho avuto modo di conoscere e mi ha fatto una grandissima impressione”.
Dopo le parole di Inzaghi, in sala stampa è la volta di Grosso che si presenta con tutto lo staff al completo.
Dal momento in cui a Bari hanno fischiato la fine della gara, al momento in cui qui a Frosinone l’arbitro ha decretato l’inizio della partita, cosa le è passato in mente e cosa ha detto ai suoi?
“È stata una giornata lunga oggi. Ci sono state tante emozioni, la paura poteva essere quella di aver sprecato tante energie. I ragazzi sono stato bravi a fare una grande gara. Voglio dire grazie alle persone che ho attorno a me: Stefano Morrone, Gianluca Capogna, Francesco Vaccariello, Lello Senatore, Vittorio Carello e Mauro Carretta. Insieme, so con quanta passione, dedizione e coraggio abbiamo iniziato il percorso. E quanta energia e voglio abbiamo messo all’interno di questo percorso. Ringrazio tutte queste persone che hanno aiutato i ragazzi ad esprimersi al meglio, Ringrazio i giocatori, sono stati uomini speciali. Ringrazio il direttore Angelozzi, lui mi ha sempre dispensato elogi, lui sa quanta stima ho nei suoi confronti e quanto sono stato orgoglioso di tornare a lavorare con lui. Una persona con tantissime qualità. E poi in una giornata così bella vogliamo dare questa gioia, in un momento difficile per lui, al presidente Stirpe. Una persona speciale per noi tutti. Ci ha permesso di raggiungere questo traguardo insperato. Spero di non essermi dimenticato nessuno. Abbiamo fatto qualcosa di bello”.
In una serata consegnata a questa leggenda, i tre gol sono dei simboli: Borrelli che ti sblocca la partita, un ragazzo completamente sconosciuto (e non faceva gol dal 29 gennaio scorso, ndr) che sblocca la gara, il gol di Insigne che ha preso un grandissimo riscatto dopo Benevento e quello di Caso che ha messo dentro il pallone della tranquillità.
“Loro hanno messo la firma finale, il contributo e merito è di tutti. Tutti bravissimi, ragazzi speciali. Questo era un campionato difficile, avevamo cambiato tantissimo dopo lo scorso anno. C’era un po’ di preoccupazione. Partita dopo partita si è creato qualcosa di bello. Pesare a tre giornate dalla fine di aver raggiunto il traguardo è fantastico”.
Queste sei persone e lei le vedremo ancora qui?
“Col direttore c’è un rapporto bello, non ne abbiamo parlato mai. Col direttore abbiamo un grande rapporto, ho grande rispetto dell’uomo e del professionista e sono stato contento di venire qui. Il Presidente è una persona che ci ha permesso di lavorare con grande serenità, era una gioia che volevamo dargli…”.
Lei ha fatto gioire una nazione intera, oggi un’altra pagina bellissima della sua storia umana e sportiva anche se non voglio certo farle fare paragoni. Cosa prova?
“Dall’altro trionfo sono passati tanti anni, e non lo dimenticherò mai come questo. Noi abbiamo cercato di mettere tutte le nostre forze. Quando cambi ruoli devi saper coniugare tante cose. L’emozione e la soddisfazione finale è stata molto grande. Ci abbiamo creduto sempre, lo abbiamo fatto tra noi e con i ragazzi. E ora quel giorno è arrivato. Insieme a queste persone siamo riusciti creare qualcosa di grandissimo”.
Cosa vi sentite di poter dire alla gente di Frosinone?
“Ricambiamo con un grazie enorme. Qui abbiamo trovato gente brava, di cuore. C’è un popolo che ti sta dietro e ti sostiene. Quando sono arrivato era un momento molto difficile. Due anni fa si presentarono tifosi al campo, raramente avevo sentito tanto attaccamento e passione. Siamo felici anche per questo”.
Quando lei diceva di non guardare la classifica, quando ha capito che stava per farcela.
“Quando ve lo dicevo, la sapevo a memoria. Il traguardo è bello, è bella la strada che abbiamo percorso. E noi avevamo deciso di percorrere quella strada con un grande senso di appartenenza, passione, coraggio e voglia. Oggi siamo felici, dopo aver passato tante battaglie e difficoltà”.
Ha detto Inzaghi, il Frosinone la promozione l’hanno conquista l’anno scorso…
“L’abbiamo detto tante volte. Lo scorso anno avete visto qui tanti ragazzi, il campionato fu affrontato alla stessa maniera, valorizzando tanti giovani. Avevamo fatto un bel lavoro, 58 punti al termine della stagione. A me non piace guardare quello che accade alla fine ma anche quello che accade durante. E quando analizzi bene il durante, la fine può essere determinata da un pallone che entra o esce di un centimetro. E se quella differenza determina tutti i giudizi di un anno di lavoro, ovviamente può capitare. Ma io per quello ho ringraziato le persone in precedenza. Perché qui non è capitato, qui siamo stati bene e ci godiamo questa giornata stupenda”.