Un importante passo avanti nell’azione di bonifica e risanamento dei siti ricadenti nel Sin (Sito di interesse nazionale) Bacino del Sacco. È quello che mette in campo la Provincia di Frosinone al fine di adempiere a quanto previsto dall’articolo 244 (Testo Unico dell’Ambiente) che attribuisce all’Ente l’individuazione dei responsabili della contaminazione. Interventi di competenza pubblica che avverranno in sostituzione e in danno dei soggetti responsabili inadempienti.
Questo sulla base dell’Accordo di programma che la stessa Regione ha sottoscritto nel 2019 con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, per effettuare le procedure di bonifica di suolo, sottosuolo e acque sotterranee nell’area del Sin ‘Bacino del fiume Sacco’.
Nel tavolo tecnico convocato nei giorni scorsi, sono stati riuniti i Comuni oggetto del finanziamento stabilito nell’Accordo di programma tra Ministero dell’Ambiente e Regione Lazio e per i quali si rende necessaria la documentazione al fine di poter emettere l’ordinanza che, di fatto, incarica la Regione a procedere con gli interventi.
Questi i siti
- l’ex polveriera di Anagni;
- l’ex Snia di Bosco Faito e l’ex Annunziata a Ceccano;
- l’ex cartiera Vita Mayer, l’ex Europress e le ex industrie Olivieri di Ceprano;
- i Ponti della Selva a Paliano;
- l’ex Cartiera di Ferentino:
- l’ex discarica di via Le Lame a Frosinone.
Per tre di questi (Olivieri, cartiera di Ferentino e Paliano) la Provincia, avendo già ottenuto tutta la documentazione necessaria, ha già provveduto ad emettere l’ordinanza. Per i restanti siti, invece, è stato stabilito il termine di due settimane per produrre i documenti necessari a procedere.
“La Provincia di Frosinone – sono le parole del vicepresidente della Provincia e delegato all’Ambiente, Alessandro Cardinali – fa la propria parte in un iter di collaborazione e coordinamento tra enti che, ricorrendo a strumenti di semplificazione dell’attività amministrativa e snellimento dei procedimenti decisionali, intervengono in un’azione incisiva e sinergica per le operazioni di bonifica di siti inquinati per i quali i soggetti responsabili non sono stati individuati o non sono individuabili.
Grazie alla gestione del presidente Antonio Pompeo, dunque, non solo per un altro passo importante nel risanamento dell’ambiente e di un’area critica dal punto di vista della salubrità dell’aria, dell’acqua e della salute dei cittadini, ma anche per un esempio di come la semplificazione e lo snellimento delle procedure permetta di agire in tempi certi e risolutivi”.