Scoprire di essere affetto da una grave malattia quando ormai è divenuta cronica, a causa di una diagnosi che ha tardato da arrivare. Scoprire di dover affrontare un lungo e costoso percorso di cure per poter riprendere in mano la propria vita. Tutto questo, dopo aver perso il lavoro proprio a causa di quella malattia e con un figlio piccolo da crescere. La storia di Marco Del Brocco, 33 anni, originario di Ceccano, ha commosso la sua città e subito è partita la gara di solidarietà. In tanti, nel loro piccolo, hanno dato un contributo per aiutarlo a sostenere le terapie delle quali necessita. Terapie alle quali dovrà sottoporsi all’estero, lontano da casa e dai suoi affetti più cari ma che soprattutto hanno costi ai quali, al momento, da solo, non riesce a far fronte. Per questo Marco ha organizzato una raccolta fondi su gofundme.com: “Vi chiedo con tutto il cuore di aiutarmi, anche un piccolo gesto può contribuire ad accedere alle cure all’estero”. – Ha spiegato.
E quanta forza, quanta dignità, quanto coraggio ci vogliano a chiedere aiuto lo può comprendere solo chi, come Marco, non ha altra scelta se non quella di lottare per la vita con tutto se stesso. In pochi giorni è riuscito a raccogliere oltre 2mila euro ma la strada è ancora lunga per arrivare alla cifra della quale ha bisogno per partire, 50mila euro. Ed il tempo a sua disposizione non è molto, dovrà raggiungere una clinica specializzata in Polonia subito dopo Pasqua. Per questo abbiamo deciso di raccontare e far conoscere la sua storia, perché oggi Marco del Brocco ha bisogno di tutta la generosità e del sostegno di chiunque voglia e possa aiutarlo ad affrontare il suo viaggio più importante, quello per la vita.
Marco e la diagnosi di malattia di Lyme
Il calvario di Marco inizia circa 4 anni fa con un bruciore a livello ischiatico lombo pelvico al quale inizialmente non presta molta importanza ma che, con il tempo, peggiora sempre di più. Comincia, così, le visite mediche e gli accertamenti per capire a cosa sia dovuta quella sensazione di malessere generalizzato che lo attanaglia. “Iniziai la cura e la fisioterapia ma senza giovamento e, con il passare del tempo, iniziarono bruciori alle gambe, come avere spilli conficcati. Poi quella sensazione si spostò alla schiena, avevo difficoltà a rimanere in piedi per molto tempo, vertigini, mal di testa, rigidità nucale e per questi problemi persi il lavoro. – Racconta Marco – Ero costantemente deriso e preso in giro da amici e conoscenti che attribuivano i miei sintomi all’essere ipocondriaco ma io sapevo che c‘era qualcosa che non andasse in me e, senza mai arrendermi, continuai a cercare la causa del mio malessere. Dopo circa 40 consulti medici e tantissimi soldi spesi, mi consigliarono un neurologo di Bologna molto conosciuto. Quel medico, in base ai sintomi descritti, mi fece una biopsia e mi diagnosticò la Npf (Neuropatia delle piccole fibre), una malattia molto invalidante che indica il deterioramento delle fibre di piccolo calibro. Mi sentivo finalmente sollevato, la mia patologia aveva un nome. Ma, in realtà, se non si scopre la causa primaria che scatena la Npf si peggiora sempre di più e, infatti, così è stato. Ma, senza arrendermi, ho continuato a ricercare la causa scatenante. Solo grazie ad un medico di Dubai, che eseguì una microscopia ottica in campo chiaro (analisi del sangue vivo al microscopio), scoprì di avere due infezioni e coinfezioni riconducibili alla malattia di Lyme”.
L’appello di Marco
“Dopo anni di agonia e peggioramento dei sintomi e della malattia stessa finalmente conobbi il nemico e capii che strada prendere. Un ultimo esame all’estero, in Ungheria, mi confermò la malattia di Lyme. Dopo anni di sofferenza sono finalmente arrivato ad una diagnosi, anche se ormai la malattia è cronica per tardiva diagnosi. Necessito quindi di cure all’estero costosissime che purtroppo né io né la mia famiglia possiamo sostenere. Cure che prevedono cellule staminali, immunoglobuline, infusioni, vitamine e antibiotici ad ampio spettro. Vi chiedo con tutto il cuore di aiutarmi nell’affrontare le lunghissime cure nei centri esteri specializzati. Grazie infinite per il sostegno che mi darete”. – È l’appello di Marco del Brocco. Chiunque volesse sostenerlo, anche con una piccola cifra, può contribuire attraverso una donazione al seguente link https://gofund.me/58318c5d.
La malattia di Lyme
“La malattia di Lyme, detta anche Borreliosi, è una zoonosi provocata da una spirocheta, la Borrelia burgdorferi, che penetra attraverso la cute con il morso di zecca. Può infettare sia le persone che molte specie animali, e i cervi rappresentano importanti serbatoi d’infezione. La malattia prende il nome dalla città di Lyme, nel Connecticut, dove è stata descritta per la prima volta nel 1975. La patologia è diffusa in alcune aree delle foreste europee, asiatiche e americane. In Italia i primi casi si sono osservati negli anni Ottanta, soprattutto in Liguria, Friuli, Veneto, Emilia Romagna e Toscana. – Come spiegano dal Ministero della Salute – Può colpire i linfonodi (e causare adenopatia regionale) o diffondersi nel sangue e di lì ad altri organi e tessuti, interessando la cute con manifestazioni eritematose. La sintomatologia, più frequente nei mesi estivi, generalmente consiste in una lesione cutanea caratteristica a forma di anello denominata eritema migrante, che può essere accompagnata da una sindrome simil-influenzale con febbre, brividi, mialgia e mal di testa. Se si scopre una zecca a livello cutaneo si raccomanda di fare attenzione agli eventuali segni e sintomi per un periodo di 30 giorni e in modo particolare al manifestarsi di una lesione cutanea nel sito della puntura (che può essere indice della malattia di Lyme) o di una temperatura corporea superiore ai 38°C”.